Patrik Saki; la grazia; gli affari; il trionfalismo; la stampa.
A seguito della ingiusta condanna a tre anni di carcere inflitta dal Tribunale Militare Egiziano a Patrik Saki, l’Avvocatessa Hoda Nasrallah ha presentato ricorso contro la condanna, chiedendo al Governatore Militare di annullare la sentenza. È questa l’unica iniziativa istituzionale che si conosca; da quel che pubblicamente si sa, a livello internazionale nessuno ha prospettato al Presidente Egiziano Abdel Fattah al-Sisi la possibilità di concedere all’imputato la grazia.
La storica francese Catherine Cornet, giornalista e ricercatrice specializzata in cultura e politica araba scrive; “ il valore della lira egiziana si è dimezzato; il paese è indebitato all’inverosimile; i debiti esteri dell’Egitto sono triplicati ed ora sono pari a 170 miliardi di dollari, come triplicati sono i prezzi al consumo. Nel 2013 il valore dell’export dall’Italia all’Egitto è di 3 miliardi d’euro; rappresentando il 5% sul totale delle importazioni egiziane.
Versando all’Italia 9 miliardi di euro a, l’Egitto è il maggiore acquirente di mezzi militari e di armi italiani; 24 sono i cacciabombardieri acquistati dall’Italia; più aerei da addestramento e elicotteri. L’Italia ha incassato circa 19 milioni di euro solo con la vendita al Cairo di 30mila revolver e pistole automatiche; più di 3.600 fucili, quasi 500 fucili d'assalto, più un numero imprecisato di carabine, mitragliatrici leggere; (roba per far giocare alla guerra i ragazzi).
Più che probabilmente le suddette sono le ragioni che hanno consigliato in autonomia il presidente egiziano a concedere la grazia al semi-italiano Patrick Zaki; soggetto tra l’altro ricevente grande solidarietà dai cittadini italiani.
Ma come da copione imposto dal neo-regime MinCulPop; trionfalmente Giorgia Meloni ha propagandato “di aver dato lei un contributo per la grazia, non smettendo di porre la questione a chi di dovere; quindi è un nostro grande successo di governo “. Gli ha fatto eco Il Ministro degli Esteri Antonio Tajani commentando; “la grazia la si deve in virtù della politica estera del Governo, (cioè la sua); con la sua consueta signorilità littoriana, Guido Crosetto ha risposto al gesto d’indipendenza culturale di Zaki di rifiutare l’aereo di Stato; “bene, così risparmiano soldi “; Vittorio Feltri ha augurato allo studente di morire nelle galere egiziane per ingratitudine.
Mancava il giornalista Antonio Padellaro che ha criticato la “sinistra “perché non ha ringraziato il Governo per la grazia ricevuta da Patrik Zaki; mettendosi così (in nome di una ipocrita terzietà) al pari con i giornalisti a servizio della Meloni.
Cosicché, a differenza della giornalista francese sopra citata, gran parte della stampa italiana ha ribadito la sua incapacità ad analizzare realisticamente e con indipendenza etico-professionale i fatti; preferendo, anche se a volte inconsciamente, lo stile servizievole opportunista.
Quando sapremo rompere il cerchio della botte stracolma di aceto rancido, invecchiato di nostalgia centenaria?
Enrico Corti
25 luglio 2023
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