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domenica 23 giugno 2024

Atto Camera Risoluzione in commissione 7-00232 presentato da BICCHIELLI Pino testo di Martedì 18 giugno 2024, seduta n. 309   La IV Commissione, premesso che: la legge n. 244 del 2012 sulla revisione in senso riduttivo dello strumento militare, cosiddetta legge «Di Paola», ha inciso profondamente sull'organizzazione delle Forze armate nazionali. Tale provvedimento, in ultima analisi, mirava a incrementare le risorse da destinare al funzionamento e all'ammodernamento dello strumento militare attraverso i risparmi derivanti dalla riduzione progressiva del personale militare e civile, con l'obiettivo di realizzare Forze Armate di dimensioni più contenute ma efficienti, meglio armonizzate nel contesto interforze e pienamente integrabili nell'ambito delle organizzazioni internazionali di riferimento;

 

            ATTO CAMERA

RISOLUZIONE IN COMMISSIONE 7/00232

Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 19
Seduta di annuncio: 309 del 18/06/2024

Firmatari
Primo firmatario: BICCHIELLI PINO
Gruppo: NOI MODERATI (NOI CON L'ITALIA, CORAGGIO ITALIA, UDC, ITALIA AL CENTRO)-MAIE
Data firma: 18/06/2024


Commissione assegnataria
Stato iter:
IN CORSO
Atto Camera

Risoluzione in commissione 7-00232
presentato da
BICCHIELLI Pino
testo di
Martedì 18 giugno 2024, seduta n. 309

  La IV Commissione,

premesso che:

la legge n. 244 del 2012 sulla revisione in senso riduttivo dello strumento militare, cosiddetta legge «Di Paola», ha inciso profondamente sull'organizzazione delle Forze armate nazionali. Tale provvedimento, in ultima analisi, mirava a incrementare le risorse da destinare al funzionamento e all'ammodernamento dello strumento militare attraverso i risparmi derivanti dalla riduzione progressiva del personale militare e civile, con l'obiettivo di realizzare Forze Armate di dimensioni più contenute ma efficienti, meglio armonizzate nel contesto interforze e pienamente integrabili nell'ambito delle organizzazioni internazionali di riferimento;

in termini concreti, la legge n. 244 del 2012 intendeva conseguire, secondo una precisa tempistica, una riduzione complessiva da 170.000 a 150.000 unità del personale militare delle tre Forze Armate, Arma dei Carabinieri esclusa, da attuare entro l'anno 2024, una riduzione a 20.000 unità del personale civile della Difesa nonché una razionalizzazione del patrimonio immobiliare;

nel corso delle legislature successive è divenuto pian piano sempre più evidente che tale riduzione risultava insostenibile alla luce sia dei compiti assegnati alle Forze Armate a supporto delle Forze di Polizia sia delle situazioni di crisi e di emergenza che si susseguivano in ambito nazionale e internazionale, attualmente confermate dal protrarsi della guerra in Ucraina, dal riaccendersi del conflitto in Medio Oriente e dalle tensioni nell'area del Canale di Suez;

la carenza di personale militare, sottolineata a più voci dai Capi di Stato Maggiore delle Forze Armate in occasione delle audizioni informali presso le Commissioni di Camera e Senato nella XVIII legislatura, hanno quindi reso necessario un approfondimento, con l'approvazione presso la IV Commissione Difesa della Camera dei deputati di un'indagine conoscitiva sullo stato del reclutamento nelle carriere iniziali. Il documento conclusivo approvato nella seduta del 28 gennaio 2020 richiamava esplicitamente la necessità di una revisione significativa del citato sistema di reclutamento delle Forze Armate;

il 28 agosto 2022 è entrata in vigore la legge n. 119 del 2022 , la quale ha prorogato al 2034 il termine per la riduzione delle dotazioni organiche complessive delle Forze armate prevista dalla legge n. 244 del 2012 ma ha anche previsto, all'articolo 9, una delega al Governo finalizzata, tra le altre cose, a: ridefinire la ripartizione delle dotazioni organiche del personale delle Forze armate (lettera a)); rivedere le dotazioni organiche complessive (lettera b)); prevedere un incremento organico non superiore alle 10.000 unità riservato ai volontari in ferma prefissata iniziale e a personale altamente specializzato (in particolare medici, personale delle professioni sanitarie, tecnici di laboratorio, ingegneri, genieri, logisti dei trasporti e dei materiali, informatici e commissari), per corrispondere alle accresciute esigenze di pregiate professionalità in circostanze di pubblica calamità e in situazioni di straordinaria necessità e urgenza, adottando la necessaria disciplina di adeguamento non superiore alle 10.000 unità (lettera c)); istituire una riserva ausiliaria dello Stato non superiore a 10.000 unità di personale volontario (lettera d)); revisionare la struttura organizzativa e ordinativa del Servizio sanitario militare (lettera g));

la legge n. 119 del 2022 prevede altresì che i decreti legislativi delegati vengano adottati entro dodici mesi dalla data di entrata in vigore e che, entro due anni dalla data di entrata in vigore di ciascuno di essi, il Governo possa adottare disposizioni integrative e correttive, con le modalità e nel rispetto dei medesimi princìpi e criteri direttivi;

inoltre il 26 aprile 2023 la IV Commissione Difesa della Camera dei deputati ha reputato necessario deliberare una nuova indagine conoscitiva sulle condizioni di lavoro e di vita dei volontari in ferma prefissata dopo la sospensione del servizio di leva obbligatorio e l'ingresso delle donne nelle Forze Armate, nonché a undici anni dalla legge n. 244 del 31 dicembre 2012 sulla revisione dello strumento militare;

con l'atto di indirizzo 2024 il Ministro della difesa ha illustrato gli obiettivi generali da perseguire tra cui il raggiungimento e il mantenimento dell'equilibrio delle consistenze organiche necessarie per assicurare i compiti istituzionali, attraverso: una corretta ripartizione delle dotazioni organiche del personale militare rispetto alle esigenze funzionali; la revisione dei flussi di alimentazione e del bilanciamento tra forze in servizio permanente e ferma prefissata. Inoltre, per quanto attiene nello specifico alle consistenze organiche, occorre superare definitivamente la legge n. 244 del 2012, nata in un contesto geopolitico completamente diverso, e procedere con la definizione di un nuovo modello di difesa attagliato alle sfide che si porranno al Paese nel prossimo futuro;

con il decreto legislativo 23 novembre 2023, n. 185 recante «Disposizioni in materia di revisione dello strumento militare, ai sensi dell'articolo 9, comma 1, lettera a) e c), e comma 2 della legge n. 119 del 2022» il Governo ha sottoposto al parere delle Camere, dando attuazione a quanto previsto dalla legge n. 119 del 2022, norme intese a incrementare di 10.000 unità l'entità complessiva delle dotazioni organiche dell'Esercito italiano, della Marina militare (escluso il Corpo delle capitanerie di porto), e dell'Aeronautica militare. Il nuovo modello, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2034, prevede infatti un totale complessivo pari a 160.000 unità;

la IV Commissione Difesa, in data 10 ottobre 2023, nell'esprimere parere favorevole al decreto legislativo di cui alla premessa precedente, ha espresso la seguente osservazione: «valuti il Governo l'adozione di tutte le iniziative necessarie volte ad adottare strumenti normativi che, nel superare definitivamente le anacronistiche logiche riduttive dalla legge 31 dicembre 2012, n. 244, ridefiniscano i volumi organici delle Forze Armate adeguandoli alle maggiori esigenze presenti e future, anche in considerazione del rinnovato ruolo dello strumento militare nazionale, pressoché costantemente schierato, al di là delle attribuzioni istituzionali, a supportare a tutto campo il sistema Paese»;

successivamente, con la legge 28 novembre 2023, n. 201, il Governo ha inteso rinnovare di ventiquattro mesi il termine per l'esercizio di alcune delle deleghe concernenti la revisione dello strumento militare nazionale previste dall'articolo 9, comma 1, della legge 5 agosto 2022, n. 119, scadenti il 28 agosto 2023 e, in particolare, nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi stabiliti dall'articolo 9, comma 1, lettere b), d), e), f), g) e h), della legge 5 agosto 2022, n. 119;

nei primi mesi del 2024, il Governo ha presentato al Senato il disegno di legge (S. 1020) recante «Modifiche alla legge 21 luglio 2016, n. 145, recante "Disposizioni concernenti la partecipazione dell'Italia alle missioni internazionali"» attualmente in corso di esame in commissione con il quale si considera la possibilità di prevedere in anticipo le possibili «interoperabilità» tra missioni della stessa area e lo spostamento del personale, l'individuazione di forze ad alta e altissima prontezza operativa da impiegare all'estero al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza, una procedura accelerata per l'approvazione e la semplificazione della procedura mediante l'eliminazione dell'adozione di uno o più decreti del Presidente del Consiglio dei ministri per la ripartizione delle risorse tra le varie missioni;

nel corso dell'audizione nell'ambito dell'esame della relazione analitica sulle missioni internazionali riferita al 2023 e relativa proroga per il 2024, il Capo di Stato maggiore della Difesa, Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, ha affermato che in funzione degli attuali impegni della Difesa, l'entità delle forze risulta insufficiente: «Oggi siamo assolutamente sottodimensionati: centocinquantamila è improponibile, centosessantamila che è quello che ci è stato approvato è ancora poco e centosettantamila è il limite della sopravvivenza»,

impegna il Governo:

a valutare l'opportunità di:

a) adottare disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 23 novembre 2023, n. 185 recante «Disposizioni in materia di revisione dello strumento militare, ai sensi dell'articolo 9, comma 1, lettere a) e c), e comma 2 della legge n. 119 del 2022», nel rispetto dei princìpi già indicati dalla stessa legge e della necessità di una revisione significativa dei volumi organici generali in ragione delle mutate condizioni dello scenario internazionale e del relativo impiego operativo;

b) emanare quanto prima i decreti legislativi delegati concernenti la revisione dello strumento militare nazionale nel rispetto dei princìpi e criteri direttivi stabiliti dall'articolo 9, comma 1, lettere b), d), e), f), g) e h), della legge 5 agosto 2022, n. 119, anche considerando i provvedimenti di cui al decreto legislativo 23 novembre 2023, n. 185 recante «Disposizioni in materia di revisione dello strumento militare, ai sensi dell'articolo 9, comma 1, lettere a) e c)», ipotizzando la formazione di assetti sanitari composti da militari in possesso di specifiche qualifiche tecniche e operative e addestrati a operare in ambiente ostile, a elevato rischio e in isolamento logistico, al fine di rafforzare, in linea generale, non solo la sanità militare ma anche il Servizio sanitario nazionale e di salvaguardare la vita del personale al verificarsi di crisi o situazioni di emergenza all'estero;

c) adottare forme di reclutamento innovative e sperimentali che possano favorire processi di integrazione tra le Forze armate, le Forze di Polizia e la società civile nonché processi di ricollocamento del personale militare nel mondo lavorativo attraverso attività di formazione e cooperazione, anche tenuto conto di quanto previsto all'articolo 4-ter del decreto-legge 22 giugno 2023, n. 75 convertito con modificazioni dalla legge 10 agosto 2023, n. 112.
(7-00232) «Bicchielli».

Classificazione EUROVOC:
EUROVOC (Classificazione automatica provvisoria, in attesa di revisione):

soppressione di posti di lavoro

esercito

missione d'inchiesta

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