“L’uomo moderno vive nel sonno; nato nel sonno, egli muore nel sonno” ..
prendo in prestito questa bellissima frase del maestro armeno Georges
Ivanovič Gurdjieff, che lui riassume nel “sonno verticale” il sonno
onirico che non ci rende in grado di controllare le nostre emozioni,
perché trascinati dalle emozioni stesse, per lo più quelle negative, che
rendono questa società così aberrante, crudele e conformista.
Oggi,
più che mai, l’incessante stimolazione dei mass media, con i linguaggi
da essi adottati comprensibili a qualsiasi livello culturale, può
facilmente condizionare le scelte degli uomini.
Tali condizionamenti
sono in grado di spinge i soggetti più fragili ad imitare quei prototipi
sociali che fa di loro degli apostoli, degli attivisti del conformismo.
Potrebbe sembrare che il conformismo è così radicato nell’uomo di
oggi che gli anticonformisti appaiono come degli spostati e chi non si
conforma è considerato un anormale; la pandemia può essere a buona
ragione ritenuta una cartina di tornasole di questa situazione, dove una
grossa fetta di popolazione è stata conformata in maniera più o meno
coercitiva alle opinioni e ai diktat comuni, incidendo fortemente sulla
società, modificandone così i suoi usi e costumi.
La religione, la morale e la politica, contano e incidono sul nostro conformismo.
Conformandoci,
esse sperano di condizionare e così sfruttare, perché il vero scopo di
ogni organizzazione politica e religiosa è quello di sfruttare per
divenire più influente e perciò più potente. A nostra volta, con i
nostri silenzi, o peggio con il nostro ostracismo, con il giudizio
sfavorevole verso gli anticonformisti, si rischia inconsapevolmente di
divenire dei missionari del conformismo. Essere liberi, consapevoli che
la forma acquista importanza laddove mancano i contenuti. Il nostro
riconoscerci in un partito, in una religione, alimenta la separatività,
la parzialità, incrementa il nostro conformismo.
Il conformismo
impedisce all’uomo di agire secondo la sua vera natura, lo rende
ipocrita, incapace di comprendere chi liberamente si esprime.
Conformarsi alle idee altrui è uccidere la propria creatività. Questo di
fatto non vuol dire incitare all’anticonformismo che è quasi sempre una
moda; ma tutt’altro è un spronare a comprendere se stessi; agire
perché così va fatto denota vuoto interiore, così come andare contro le
consuetudini sociali per destare l’altrui attenzione, significa voler
imporsi agli altri e riconoscere di non avere altri talenti per poterlo
fare altrimenti. Badate bene, io non giudico alcuna condotta, ricerco
solamente le ragioni, perché la libertà di scelta è funzionale solo
all’agire secondo ciò che “sentite”, perché è lecito violentare se
stessi solo per non danneggiare gli altri.
Arteseo
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