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mercoledì 7 agosto 2024

I buoni fioretti della cristiana Giorgia Meloni. (a cura di Enrico Corti)

 

da Enrico Corti

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Corti - Pirola

15:12 (1 ora fa)
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I buoni fioretti della cristiana Giorgia Meloni.

Già nel maggio 2019, da Massimo Giletti Giorgia Meloni aveva proclamato; “le navi con i migranti a bordo sono navi pirata; perciò vanno cannoneggiate e affondate.

Dopo la sua salita al sovrano trono terrestre nazionale terrestre  del 22 ottobre 2022 per conto di Dio, Patria e Famiglia; nel gennaio 2023 ha fatto approvare il Decreto “disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori”; avente per obbiettivo il non far approdare in Italia i migranti in mare tra difficoltà cacciandoli in Libia, alla cui Guardia Costiera si affida  il compito SAR (Search and Rescue, in italiano ricerca e soccorso): sempre cristianamente, Giorgia ora sta trafficando con l’Albania.

            In perfetta coerenza con il suo animus  guerrafondaio; Giorgia Meloni ha aperto un conflitto anche con le Organizzazioni umanitarie Non Governative (ONG); in fatti il Decreto stabilisce che il primo approdo l’accoglienza dei naufraghi soccorsi  è di competenza dello Stato di bandiera della nave soccorritrice, piuttosto che dello Stato più vicino; da questo schema punitivo il perché di approdi di naufraghi (bambini, donne e cagionevoli) fatti scientemente approdare nei porti più lontani dal luogo di salvataggio.

A parere dell’OIM (Missing Migrants Projet), negli ultimi dieci anni nel mar Mediterraneo sono morte circa 30.00 persone; con più di 2500 morti, il 2023 è stato l’anno peggiore di sempre; nei primi sei mesi del 2024 si contano 491 persone tra morti e dispersi.   

Gli stessi dati sopra citati sono la materiale dimostrazione che le modifiche operative Draghi, aggravate dal Decreto Meloni del gennaio 2023, sono così in palese violazione dell’universale diritto internazionale del mare per il salvataggio dei naufraghi, Sono in contrasto anche con la sentenza 6626 della Corte di Cassazione del 20 febbraio 2020, dove si stabilisce che la strategia dei porti chiusi (o lontani) è internazionalmente illegittima e contraria alla disciplina dei soccorsi in mare.

In verità, le violazioni sono nate con Mario Draghi, che da Presidente del Consiglio ha sancito l’ingerenza del “livello politico“ (il Governo) che modificando le regole di ingaggio sui salvataggi in mare ha assunto in sé i poteri; dando priorità operativa alla Guardia di Finanza rispetto alla Guardia Costiera anche in tema di ricerca e soccorso in mare; sostanziamele, i naufragi da soggetti da trattare con umanità sono stati derubricati oggetti da sorvegliare tramite una Forza di Polizia.

Il 26 febbraio 2023 dei circa 180/185 migranti che viaggiavano sul barcone naufragato a Cutro, 94 sono i morti recuperati, (tra cui 35 bambini); 80 sono i sopravvissuti; per cui i dispersi sono circa una decina, che sommati ai morti porta a quota 100/104 il numero delle vittime; queste hanno pagato il debito contratto da Draghi con le nuove regole fissate sulle nuove competenze tra “livello politico“; G.C. e G.d.F.; ma innanzitutto hanno pagato la cambiale emessa nel gennaio del 2023 da Giorgia Meloni.

Ora questa cambiale dev’essere ringoiata nella prolifera “bocca delle anti verità“; esaminando bene le modalità con cui è avvenuta la tragedia; di Cutro, la barca non è naufragata, ma è stata coerentemente cannoneggiata da Giorgia Meloni; la quale si è recata sul posto solo dopo che le bare sono state portate via; sette mesi dopo la tragedia il Presidente il Consiglio ha promesso celerità sulle pratiche per i ricongiungimenti familiari; per poi di fatto ordinare ai Prefetti di inattuarli.

Speranze poche; ma forte è il desiderio che la Magistratura apra un fascicolo a carico di Giorgia Meloni; imputandola di crimini contro l’umanità; alle autorità cristiane l’invito a sbrigarsi a decidere per la pratica di beatificazione, oppure di demonizzazione della credente solo in sé stessa.

Enrico Corti

7 agosto 2024      

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