Rapporto ONU: “Israele mira a distruggere il sistema sanitario di Gaza”
Un nuovo rapporto delle Nazioni Unite accusa Israele di attuare una “strategia mirata” per annientare il sistema sanitario di Gaza, descrivendo una campagna di attacchi alle strutture mediche e al personale sanitario. Navi Pillay, a capo della Commissione d'inchiesta ONU per i territori palestinesi occupati, ha presentato il documento davanti all’Assemblea Generale, denunciando trattamenti disumani subiti dai detenuti palestinesi, pratiche che violano il diritto umanitario e potrebbero configurarsi come crimini contro l’umanità.
Attacchi al settore sanitario: Il rapporto ONU documenta una serie di attacchi contro ospedali e cliniche che, secondo la commissione, sono parte di un piano per paralizzare l’assistenza sanitaria di Gaza. Inoltre, dal 7 ottobre, le autorità israeliane avrebbero intensificato queste operazioni, colpendo strutture essenziali per la popolazione locale.
Maltrattamenti dei detenuti: Migliaia di palestinesi, inclusi anziani e minori, sarebbero stati detenuti in condizioni disumane. La commissione descrive gravi abusi, tra cui isolamento prolungato, sovraffollamento, minacce, limitazione di cibo e acqua, nonché il rifiuto di cure mediche.
Uso di scudi umani: L'ONU segnala anche che alcuni detenuti sono stati usati come scudi umani, sia in Cisgiordania che a Gaza, pratica vietata dalle convenzioni internazionali e considerata un crimine di guerra.
Critiche all’operato delle istituzioni: Il rapporto punta il dito contro l’esclusione di UNRWA, l'agenzia ONU per i rifugiati palestinesi, dai territori palestinesi, una scelta definita un grave danno per la popolazione civile e per lo stesso Israele, dato che UNRWA svolgeva molte delle funzioni di supporto civile che, secondo il diritto internazionale, spetterebbero alla potenza occupante.
Richiamo alla comunità internazionale: La commissione chiede ai governi di non collaborare con l’occupazione militare israeliana e di esercitare pressione affinché venga rispettato il diritto internazionale. Il rapporto evidenzia il bisogno di misure concrete e di responsabilità per porre fine all’impunità, con un appello alla Corte Penale Internazionale e al Consiglio di Sicurezza.
Con oltre 10.000 prove documentate, la commissione continua a raccogliere testimonianze sugli abusi, con l’obiettivo di arrivare a un riconoscimento legale dei crimini e a un cambiamento duraturo.
T.me/GiuseppeSalamone
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