NOVA0478 3 ECO 1 NOV INT Tim: Cassazione solleva d'ufficio questione su impugnazione per restituzione canone Roma, 27 mag - (Agenzia_Nova) - La Corte di Cassazione ha sollevato d'ufficio una questione su un potenziale vizio di forma relativo alla correttezza dell'impugnazione da parte di Tim all'inizio del procedimento, nel 2018, sulla restituzione del canone da circa un miliardo del 1998. In particolare - secondo quanto si apprende - la Corte di Cassazione chiede di verificare se, all'epoca dei fatti, fosse stato corretto presentare l'appello - come fece Tim - oppure se si sarebbe dovuto ricorrere al cosiddetto regolamento di competenza. In origine, il Tribunale di Roma si era dichiarato incompetente a giudicare, ritenendo applicabile l'articolo che attribuisce la competenza alla Corte d'appello territorialmente piu' vicina in caso di procedimenti relativi alla responsabilita' civile dei magistrati, individuando in questo caso la Corte d'appello di Perugia. Tim si era dunque rivolta a quest'ultima, che, con sentenza passata in giudicato, aveva chiarito che il caso in oggetto non rientrava tra quelli previsti dalla norma, visto che si trattava di un'azione di risarcimento del danno promossa nei confronti dello Stato. La competenza, secondo il giudice di Perugia, spettava alla Corte d'appello di Roma. Da quel momento, la causa ha proseguito il suo iter a Roma, dove si e' infine conclusa con la sentenza favorevole a Tim per la restituzione del canone. L'attuale intervento riguarda esclusivamente un aspetto procedurale e non incide sul merito della decisione. La Corte ha cosi' concesso alle parti 30 giorni per depositare osservazioni su questo punto. Qualora la Corte ritenesse necessario un regolamento di competenza, la procedura riprenderebbe da Roma - foro gia' indicato come competente da due precedenti sentenze. In ogni caso, eventuali sviluppi si riferirebbero alla forma dell'impugnazione e non al contenuto della pronuncia di merito favorevole a Tim. (Rec)
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