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martedì 17 giugno 2025

🇮🇱🇮🇷 Analisi di Multipolar Market

Finora, l'Iran non ha bloccato né lo Stretto di Hormuz né Bab el-Mandeb con l'aiuto dei suoi Houthi. Anche l'impatto sui prezzi del petrolio rimane minimo.

Tuttavia, attorno a quello che avrebbe potuto essere un conflitto a sé stante, negli Stati Uniti è scoppiato un malsano livello di agitazione. Sembra sempre più probabile che, sebbene Washington non intervenga direttamente bombardando l'Iran (cosa ancora possibile), sia quantomeno pericolosamente vicina ad aumentare ulteriormente il sostegno a Israele. Ed è qui che la situazione potrebbe farsi molto più tesa.

Cosa significa questo per i mercati?
- Mercati USA: pressione al ribasso.
- Criptovalute: probabilmente seguiranno.
- Settore della difesa (in particolare appaltatori militari statunitensi): in aumento, soprattutto nel medio termine.

C'è anche la possibilità che Cina o Pakistan possano essere coinvolti, e allora la situazione diventerà davvero imprevedibile. I prezzi del petrolio saliranno quasi certamente. Potrebbero superare i 100 dollari? Molto possibile, ma solo se l'Iran smettesse di fare la Piñata e iniziasse a resistere attivamente. O se i paesi arabi intervenissero, uno scenario altamente improbabile. Una ripetizione della crisi petrolifera degli anni '70 sembra ancora improbabile.

E, giusto per essere chiari: queste non sono raccomandazioni di investimento. Osservate attentamente le notizie, impostate gli stop loss, siate cauti con la leva finanziaria e tenete d'occhio il petrolio e i titoli della difesa americana: questi sono gli indicatori chiave del momento.

Ah, e un'altra cosa: uno dei maggiori beneficiari di tutto questo caos potrebbe essere la Russia. Meno attenzione all'Ucraina, prezzi del petrolio e del gas più alti e un rublo più forte rendono questa tensione geopolitica piuttosto conveniente per Mosca in questo momento. Se avete accesso al mercato russo, tenete d'occhio il loro settore energetico.

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