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martedì 17 giugno 2025

L'ambasciatore e rappresentante permanente dell'Iran presso le Nazioni Unite, Saeid Iravani, ha condannato fermamente le continue "azioni aggressive" di Israele contro la Repubblica islamica e ha osservato che la risposta dell'Iran è stata "difensiva e di portata limitata".
Intervenendo martedì durante una sessione delle Nazioni Unite presso la sede dell'ONU a New York, Iravani ha affermato che l'Iran non ha mai avviato ostilità.
"L'Iran non è l'aggressore", ha sottolineato, avvertendo che le azioni del regime israeliano, condotte con il sostegno degli Stati Uniti, costituiscono una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite e del diritto internazionale.
Riferendosi all'aggressione gratuita del regime israeliano sul territorio iraniano, Iravani l'ha descritta come una "palese violazione della Carta delle Nazioni Unite e dei principi fondamentali del diritto internazionale".
Ha criticato duramente il regime di Tel Aviv per aver preso di mira infrastrutture civili e impianti nucleari pacifici sotto la supervisione dell'organismo di controllo nucleare delle Nazioni Unite, e ha avvertito che se tali attacchi dovessero continuare, potrebbero portare a "conseguenze catastrofiche".
"L'Iran ha esercitato il suo diritto intrinseco all'autodifesa ai sensi dell'Articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite", ha dichiarato durante la sessione ONU. "La nostra risposta è stata proporzionata e difensiva, prendendo di mira solo le fonti di aggressione".
Ha anche messo in discussione il concetto di "autodifesa preventiva" citato da alcuni funzionari del regime israeliano, definendolo giuridicamente infondato e pericoloso.
"Se una narrazione del genere diventasse normale, andrebbe in fumo uno dei principi fondamentali della Carta delle Nazioni Unite: il divieto dell'uso della forza", ha affermato Iravani.
Iravani ha denunciato i "doppi standard" delle potenze occidentali, in particolare Stati Uniti, Regno Unito e Francia, per non essere riusciti a fermare l'aggressione israeliana, non solo in Iran, ma anche a Gaza, in Libano, in Siria e nello Yemen.
"Le amare esperienze di queste regioni dimostrano il ripetuto fallimento del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel soddisfare i suoi doveri più basilari: sostenere la pace e la sicurezza internazionale", ha osservato.
L'inviato iraniano ha avvertito che se il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite non adotterà misure decisive, l'Iran continuerà a difendere la propria sovranità e il proprio popolo con determinazione.
"Questo non è solo un nostro diritto", ha affermato, "ma una nostra responsabilità".

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