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martedì 28 giugno 2011

Misure urgenti di gestione del rischio per la salute umana connesso al consumo di anguille contaminate provenienti dal lago di Garda. (11A08297) (G.U. Serie Generale n. 143 del 22 giugno 2011)

ORDINANZA 17 maggio 2011

Sicurezza: Silp Cgil a Maroni, no stravolgimento legge 121

ZCZC4747/SXA
XCI06935
R POL S0A QBXB
SICUREZZA: SILP-CGIL A MARONI, NO STRAVOLGIMENTO LEGGE 121
(V. ''SICUREZZA: MARONI, DOMANI COMMISSIONE...'' DELLE 12.48)
(ANSA) - ROMA, 28 GIU - ''Dalle agenzie abbiamo appreso che
il ministro Maroni ha anticipato alcuni obiettivi generali del
lavoro della commissione che formulera' proposte per
l'aggiornamento della legge n. 121/81. Avremmo apprezzato anche
un esplicito richiamo all'esigenza di rispettare il modello che
la Costituzione prevede in materia di sicurezza pubblica''. Lo
afferma Claudio Giardullo, segretario generale del sindacato di
polizia Silp-Cgil.
''Un'esigenza - sottolinea Giardullo - che da parte del
Governo non puo' dirsi scontata, visto l'annullamento di alcune
norme del pacchetto sicurezza, riguardanti le ordinanze dei
sindaci, che la Corte Costituzionale e' stata costretta a
dichiarare''. L'impianto della legge 121, aggiunge, ''si ispira
a quel modello e ha dimostrato una grande capacita' di tenuta
anche di fronte ai cambiamenti sociali, economici e criminali di
questi trent'anni, per questo siamo favorevoli al suo
aggiornamento e fermamente contrari al suo stravolgimento''.
(ANSA).

NE
28-GIU-11 17:04 NNNN

Roma: PD, fallimento sicurezza, in periferia un poliziotto ogni mille abitanti. 'Carenza di uomini, strutture e mezzi'

ROMA: PD, FALLIMENTO SICUREZZA, IN PERIFERIA UN POLIZIOTTO OGNI MILLE ABITANTI =
'CARENZA DI UOMINI, STRUTTURE E MEZZI'

Roma, 28 giu. - (Adnkronos) - "Tre anni di politiche sulla
sicurezza, ordinanze e un risultato inequivocabile: un fallimento.
Solo se ci si attiene ai principali fatti di cronaca, nell'ultimo mese
si contano tre omicidi legati alla microcriminalita', due
accoltellamenti, tre stupri e due rapine con sparatorie in strada. Una
situazione che fa eco alla carenza degli organici delle Forze
dell'Ordine". Lo sostiene il Pd di Roma, che oggi ha tenuto una
conferenza stampa sulla sicurezza nella Capitale.

"Dati alla mano, a Roma, con i suoi 2.800.000 abitanti, sono
presenti appena quarantotto vetture della Polizia - sottolinea il Pd -
ovvero una ogni 58.300 persone, come se a Siena o Civitavecchia ci
fosse una sola pattuglia. Il 29 luglio 2008, il sindaco Gianni
Alemanno fu il promotore del Patto per Roma Sicura, con una spesa
complessiva di 24 milioni di euro di tutti i soggetti coinvolti, di
cui 10 del Campidoglio, con 3.000 militari dislocati nei punti
sensibili e in periferia".

"Cosa rimane ora? La triste realta' - continua il Pd - che parla
di un poliziotto ogni 2.284 abitanti nel IV Municipio, ampio come
Firenze, uno ogni 2.302 residenti nel XIII, uno ogni 1.845 nell'VIII,
grande quanto Napoli. E in tutte le periferie, il rapporto
polizia/abitanti non e' mai inferiore ad uno ogni mille (ad eccezione
del XII municipio). A differenza dell'area centrale dove scende ad un
agente ogni 219 residenti. Dai numeri emerge una citta' a due facce:
un centro presidiato e controllato e una periferia lasciata a stessa".
(segue)

(Rre/Pn/Adnkronos)
28-GIU-11 14:52

NNNN
ROMA: PD, FALLIMENTO SICUREZZA, IN PERIFERIA UN POLIZIOTTO OGNI MILLE ABITANTI (2) =

(Adnkronos) - Secondo il Pd, "di notte la situazione peggiora:
due volanti per i 180 mila abitanti del X Municipio (Romanina
Tuscolana), una per i 205 mila di Ostia e litorale. Una disomogeneita'
evidente, tanto piu' grave se si pensa che il Patto del 2008 prevedeva
'l'incremento del numero di pattuglie tra le 19 e le 7'. Lo squilibrio
nel presidio del territorio e' confermato dalla dislocazione dei
commissariati: di 36 presenti in citta', ben 6 sono concentrati nel I
municipio, mentre l'VIII municipio e il XIII, esteso quanto Bologna,
ne hanno appena uno a testa".

"Una carenza di strutture, di uomini e di mezzi che deve fare i
conti anche con le dimensioni e il traffico della citta' - continua il
Pd - La sede del reparto volanti e' in via Guido Reni, al Flaminio:
tradotto in tempi di percorrenza, per raggiungere i quadranti nord e
ovest, equivale a un viaggio di 20-30 minuti, mentre per le zone sud
ed est si arriva a 40-60 minuti. L'inadeguatezza numerica degli uomini
in campo non risparmia la Polizia municipale, cronicamente sotto
organico (di oltre 1.900 persone) con le attuali 6.400 unita', di cui
non piu' di 2.400 operative in strada al giorno".

"Ma il fallimento e' testimoniato anche dai compiti, disattesi,
attribuiti al sindaco - aggiunge il Pd - la Sala Sistema Roma e'
attiva, ma non si e' sviluppata come previsto, il numero verde degrado
e sicurezza e' inesistente. E, ancora, nessuna traccia di una
collocazione piu' razionale sul territorio delle Forze di Polizia e
degli sportelli per la Sicurezza. Il Poliziotto di quartiere? Previste
180 pattuglie e 360 operatori, con costo di formazione di 800 mila
euro: ogni giorno ne sono presenti non piu' di otto".

(Rre/Pn/Adnkronos)
28-GIU-11 14:55

NNNNSICUREZZA: PD ROMA, 5 PROPOSTE PER SUPERARE FLOP DI ALEMANNO =
(AGI) - Roma, 28 giu. - La destra, a partire da Roma, ha
fallito sul tema che aveva messo al centro della sua campagna
elettorale: la sicurezza. Il Partito democratico di Roma
denuncia il flop del sindaco Alemanno e del suo "Patto per Roma
sicura", che aveva puntato sul sentimento di paura dei
cittadini e sulla promessa di 'tolleranza zero'. Il Pd chiede
la convocazione di un Consiglio comunale straordinario sulla
sicurezza e avanza cinque proposte per un'idea di citta' e un
modello di sicurezza che "sconfigga la paura".
Il segretario del Pd di Roma, Marco Miccoli, ha cosi'
sintetizzato: "Nuova divisione territoriale della citta' in 5
quadranti, con un nucleo di volanti in ciascuno; costruire una
nuova rete di sicurezza basata sul partenariato tra forze
dell'ordine, municipi, realta' economiche e cittadini;
attivazione immediata del numero verde 'Sos sicurezza';
creazione di un centro di coordinamento tra Polizia,
Carabinieri e Polizia municipale; un piano straordinario di
illuminazione pubblica".
Quello della sicurezza, nella Capitale e a livello
nazionale, ha sottolineato il responsabile nazionale sicurezza
del Pd, Emanuele Fiano, "e' un diritto di liberta' e come tale
prevede un giusto bilanciamento tra le esigenze di ordine
pubblico e i temi della coesione sociale, dello sviluppo, della
cultura. Il nostro non e' uno spot, ma un lavoro in
profondita', che intende rovesciare l'impostazione culturale
della destra fondata sulla paura e su misure inutili come le
ronde o su altre sulle quali siamo critici, come l'utilizzo dei
militari".
Fitta la serie di dati forniti dal Pd di Roma, con il
contributo e il consenso dei principali sindacati del comparto:
nella Capitale, "con i suoi 2 milioni e 800 mila abitanti, sono
presenti appena 48 vetture della Polizia, ovvero una ogni 58
mila 300 persone, come se a Siena o a Civitavecchia vi fosse
una sola pattuglia. E di notte la situazione peggiora". Inoltre
dai numeri emerge "una citta' a due facce: un centro presidiato
e controllato e una periferia lasciata se stessa", poi
"l'inadeguatezza dell'organico non risparmia la Polizia
municipale e le carenze croniche fanno si' che non piu' di 2
mila 400 unita' siano in strada ogni giorno". Ha fallito anche
l'idea del 'poliziotto di quartiere': "erano previste 180
pattuglie e 360 operatori, con un costo di formazione di 800
mila euro, mentre ogni giorno ne sono presenti sul territorio
non piu' di 8".
"Con le politiche giuste - ha sottolineato l'ex
viceministro dell'Interno, Marco Minniti - a New York anche il
Bronx ha cambiato faccia, ma se a Roma e in Italia non si
interviene con tempestivita' contro i tagli e le scelte
sbagliate della destra, il sistema sicurezza rischia di
bloccarsi e sara' molto difficile farlo ripartire". (AGI)
Cav
281300 GIU 11

NNNN

19 giugno 2011 - Indignati dalla parole del Questore

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Sicurezza a Roma - I numeri di un fallimento


Agenzia delle dogane Circ. 24-6-2011 n. 19/D Art. 82 del D.Lgs. n. 59/2010. Modifiche al D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, in materia di attività di spedizioniere doganale. Emanata dall'Agenzia delle dogane, Direzione centrale gestione tributi e rapporto con gli utenti, Ufficio per i servizi all'utente e per i traffici di confine.


Circ. 24 giugno 2011, n. 19/D (1).
 Art. 82 del D.Lgs. n. 59/2010.         Modifiche al D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, in materia di attività di         spedizioniere doganale.     

(1) Emanata dall'Agenzia delle dogane, Direzione centrale gestione tributi e  rapporto con gli utenti, Ufficio per i servizi all'utente e per i traffici di confine.


          
                           
Alle                          
Direzioni regionali, interregionali e               provinciali delle dogane  
                                                   
Loro sedi  
                         
e, p.c.:                          
Al                          
Consiglio nazionale degli spedizionieri               doganali  
                                        
Via XX Settembre, n. 3             
                                        
00187 - Roma  
                           
Alla                          
Federazione nazionale spedizionieri               doganali  
                                        
Via XX Settembre, n. 3             
                                        
00187 - Roma  
                           
All'                          
Associazione nazionale centri di assistenza               doganale  
                                        
Via dei trasporti, n. 2/A             
                                        
41012 - Carpi (MO)            



              



Il D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59, concernente la         "Attuazione della Dir. 2006/123/CE relativa ai servizi nel mercato interno",         pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 94 del 23 aprile 2010 - Suppl. Ord. n.         75 - , statuisce, all'art. 82, anche in materia di attività di spedizioniere         doganale.      
Con la disposizione in questione, infatti, sono         state apportate le modifiche agli articoli 46, 47 e 51 del D.P.R. 23 gennaio         1973, n. 43, di seguito descritte.      
1) All'articolo 46, l'intero 1° capoverso è stato         sostituito dal seguente: "Presso ciascun Ufficio delle dogane è formato e         tenuto aggiornato un registro nel quale sono elencati gli ausiliari, residenti         in un comune compreso nel territorio del competente Ufficio delle dogane, che         svolgono la loro attività alle dipendenze degli spedizionieri doganali         abilitati alla presentazione di dichiarazioni doganali sull'intero territorio         nazionale.".      
Al riguardo si osserva che:      
a) in primo luogo, con la modifica introdotta         viene sostituita la Direzione di circoscrizione doganale con l'Ufficio delle         dogane quale organo preposto alla formazione e tenuta del registro degli         ausiliari;      
b) viene inoltre specificato come criterio         d'individuazione del registro in cui l'ausiliario può chiedere l'iscrizione non         più la Circoscrizione doganale in cui era abilitato ad operare lo spedizioniere         doganale di riferimento ma il luogo di residenza, ovvero il domicilio         professionale, dell'ausiliario stesso e che tale luogo deve necessariamente         essere collocato in un comune compreso nel territorio dell'Ufficio delle dogane         presso cui l'ausiliario chiede di essere iscritto;      
c) infine, viene specificato che nel registro in         argomento sono elencati gli ausiliari, residenti in un comune compreso nel         territorio del competente Ufficio delle dogane, che svolgono la loro attività        alle dipendenze degli spedizionieri doganali abilitati alla presentazione di         dichiarazioni doganali sull'intero territorio nazionale.      
2) L'articolo 47 è stato interamente sostituito         dal seguente:      
"1. La nomina a spedizioniere doganale è         conferita mediante il rilascio di apposita patente, di validità        illimitata.      
2. La patente è rilasciata dall'Agenzia delle         dogane, sentito il Consiglio nazionale degli spedizionieri doganali.       
3. La nomina a spedizioniere doganale abilita         alla presentazione di dichiarazioni doganali sull'intero territorio         nazionale.".      
In merito si osserva che:      
a) il nuovo testo conferma che la nomina a         spedizioniere doganale è conferita mediante il rilascio di apposita patente, di         validità illimitata e specifica una competenza già esercitata dall'Agenzia,         precisando cha la patente è rilasciata dalla "Agenzia delle dogane" in luogo         del precedente "Ministero delle finanze";      
b) introduce, quindi, una novità di notevole         portata, prevedendo che la nomina a spedizioniere doganale abilita alla         presentazione delle dichiarazioni doganali sull'intero territorio nazionale e         non più, come in precedenza, presso le dogane di una determinata circoscrizione         doganale prescelta dall'interessato.      
3) L'art. 51 è stato interamente sostituito dal         seguente:      
"1. Per essere ammessi agli esami gli aspiranti         devono inoltrare istanza entro il termine stabilito nella determinazione del         Direttore dell'Agenzia delle dogane che indice gli esami medesimi, devono aver         conseguito, alla data di pubblicazione della determinazione stessa, il diploma         di istruzione secondaria di secondo grado e devono risultare, alla medesima         data, iscritti da almeno due anni nel registro del personale ausiliario, ai         sensi dell'articolo 46. Possono, inoltre, essere ammessi agli esami, coloro         che, in possesso del diploma di istituto di istruzione secondaria di secondo         grado, abbiano superato un corso di formazione professionale di durata almeno         annuale, tenuto da un istituto universitario e che risultino iscritti, alla         data di cui al primo capoverso, da almeno un anno nel registro del personale 
      ausiliario. Il requisito dell'iscrizione nel registro degli ausiliari non è         richiesto agli aspiranti che per almeno due anni abbiano prestato servizio         nell'Agenzia delle dogane con mansioni direttive, di concetto od esecutive         ovvero nella Guardia di finanza in qualità di ufficiale o sottufficiale.           
2. L'esclusione dagli esami per difetto dei         requisiti è disposta con determinazione del Direttore dell'Agenzia delle         dogane.".      
In materia di requisiti che devono essere         posseduti per poter essere ammessi all'esame per il conseguimento della patente         di spedizioniere doganale:      
a) viene ribadito che possono partecipare coloro         che alla data di pubblicazione della determinazione con la quale si indicono         gli esami, siano in possesso degli stessi requisiti previsti nel testo         precedente, diploma di istruzione secondaria di secondo grado ed iscrizione         alla medesima data da almeno due anni nel registro del personale         ausiliario;      
b) viene introdotta la novità di consentire la         partecipazione alla procedura abilitativa anche a coloro che siano in possesso         del diploma di istruzione secondaria di secondo grado e abbiano superato un         corso di formazione professionale di durata almeno annuale, tenuto da un         istituto universitario, e che risultino iscritti, alla stessa data di         pubblicazione della determinazione, da almeno un anno nel registro del         personale ausiliario;      
c) viene fatta salva la possibilità, già prevista         in precedenza, per tutti coloro che per almeno due anni abbiano prestato         servizio nell'Agenzia delle dogane con mansioni direttive, di concetto od         esecutive ovvero nella Guardia di finanza in qualità di ufficiale o         sottufficiale, di partecipare alla procedura senza il possesso del requisito         dell'iscrizione nel registro degli ausiliari;      
d) l' ultimo periodo specifica una competenza,         già posta in essere da questa Amministrazione, prevedendo che l'esclusione         dagli esami per difetto dei requisiti sia disposta "con determinazione del         Direttore dell'Agenzia delle dogane" e non più " con decreto motivato dal         Ministero per le finanze".      
Al fine di adeguare le attuali modalità operative         alle modifiche normative sopra descritte, si rende necessario fornire le         direttive e gli indirizzi di seguito riportati.      
Con riferimento al precedente punto 1), ciascun         Ufficio delle dogane dovrà formare e tenere aggiornato il registro degli         ausiliari che hanno la residenza, ovvero il domicilio professionale, inteso         come il luogo in cui egli esercita in modo stabile e continuativo la propria         attività alle dipendenze di uno spedizioniere doganale, nei comuni compresi         nell'ambito territoriale di competenza dell'Ufficio stesso.      
Considerato che l'ambito operativo dello         spedizioniere doganale è stato esteso all'intero territorio nazionale, appare         consequenziale la possibilità per un suo dipendente, qual è l'ausiliario, di         poter operare nel medesimo ambito.      
A tal fine è necessario che l'ausiliario sia         conosciuto e quindi accreditato, oltre che presso l' Ufficio delle dogane dove         è registrato, anche presso l'Ufficio delle dogane presso il quale viene         temporaneamente incaricato di prestare la propria opera da parte e per conto         dello spedizioniere doganale, su richiesta di quest'ultimo ed a condizione che         per svolgere tale attività lo stesso spedizioniere doganale metta a         disposizione dell'ausiliario un luogo fisico operativo, ovvero una struttura         organizzativa, nell'ambito territoriale di competenza di tale Ufficio.      
Si prescinde dalla predetta condizione qualora         l'Ufficio di registrazione e l'Ufficio di accredito temporaneo siano ubicati         nella stessa provincia, ovvero in province limitrofe o, comunque, in province         tra loro facilmente raggiungibili.      
Gli accrediti, diversi da quello di         registrazione, devono essere effettuati, di volta in volta, a cura dello         spedizioniere doganale, tramite formale comunicazione all'Ufficio delle dogane         territorialmente competente, che ne dovrà fornire tempestiva notizia         all'Ufficio delle dogane presso il quale l'ausiliario è registrato, al fine         dell'annotazione nel prescritto registro.      
La predetta comunicazione dovrà mettere in         condizione l'Ufficio delle dogane di acquisire le essenziali informazioni utili         ai fini del riconoscimento dell'ausiliario incaricato, dell'individuazione del         luogo fisico operativo, ovvero della struttura organizzativa, a disposizione         dell'ausiliario, dell'individuazione dell'arco temporale di durata         dell'incarico e dell'indicazione delle mansioni affidategli. Tali informazioni         saranno conformemente annotate e inviate all'Ufficio delle dogane presso il         quale l'ausiliario è registrato, per i conseguenti opportuni         aggiornamenti.      
Con riferimento al punto 2), il nuovo articolo 47         specifica che d'ora innanzi uno spedizioniere doganale può espletare il proprio         mandato presso qualsiasi ufficio delle dogane del territorio nazionale,         direttamente o, a norma dell'art. 42 del D.P.R. n. 43/1973, facendosi         coadiuvare nell'esercizio della rappresentanza da altri spedizionieri         doganali.      
Nel senso suesposto deve intendersi, quindi, la         competenza attribuita dalle patenti sinora rilasciate, senza la necessità di         una restituzione delle stesse all'Ufficio per i servizi all'utente e per i         traffici di confine di questa Direzione centrale per un'integrazione formale,         trattandosi di un'estensione di competenza che opera "ipso iure".      
Pur tuttavia, è necessario che lo spedizioniere         doganale mantenga l'accreditamento presso l'Ufficio doganale nel cui ambito ha         la residenza, ovvero il domicilio professionale, sia per consentire l'esatta         individuazione dell'Albo compartimentale di cui all'art. 4 della L. 22 dicembre         1960, n. 1612 presso cui lo stesso spedizioniere doganale deve essere         necessariamente iscritto per poter esercitare la professione, sia per         permettere l'esatta individuazione dell'organo deputato all'eventuale adozione         delle misure previste dall'articolo 53 del citato D.P.R. n. 43/1973 ed alla         formalizzazione della proposta alla scrivente Direzione centrale per l'adozione         del provvedimento di revoca di cui al successivo articolo 54. Da ciò ne         consegue che nel caso di trasferimento della residenza o del domicilio       
professionale lo spedizioniere doganale ne darà comunicazione alle Direzioni         interregionali, regionali o provinciali interessate, oltre che a questa         Direzione centrale.      
A tale ultimo riguardo, è opportuno precisare che         l'eventuale illecito compiuto da uno spedizioniere doganale presso un Ufficio         doganale situato al di fuori della Direzione regionale, interregionale o         provinciale su cui insiste l'Ufficio delle dogane presso cui è accreditato va         prontamente segnalato a tale ultima Direzione per l'adozione dei relativi         previsti provvedimenti.      
Per quanto riguarda il punto 3), non si ravvisano         particolari aspetti di pertinenza delle Direzioni in indirizzo, atteso che la         procedura d'esame viene curata direttamente dall'Ufficio per i servizi         all'utente e per i traffici di confine di questa Direzione centrale. Si         rammenta, tuttavia, che, ai soli fini della partecipazione agli esami,         l'anzianità di iscrizione nel registro del personale ausiliario, prevista per         poter essere ammessi all'esame per il conseguimento della patente di         spedizioniere doganale, decorre dalla data di presentazione dell'istanza di         iscrizione.      
Si coglie, infine, l'occasione per richiamare         l'attenzione di codeste Direzioni e delle Associazioni di categoria, cui la         presente è diretta per conoscenza, sull'opportunità di svolgere opera di         sensibilizzazione nei riguardi di tutti gli spedizionieri doganali, che ancora         non lo abbiano fatto, a dotarsi, successivamente all'iscrizione all'Albo         compartimentale degli spedizionieri doganali, del codice EORI.      
Dell'avvenuta iscrizione e della assegnazione del         codice EORI, codeste Direzioni forniranno notizia all'Ufficio per i servizi         all'utente e per i traffici di confine di questa Direzione centrale, onde         consentire l'adozione degli ulteriori adempimenti di competenza.      
I Signori Direttori vorranno dare disposizioni ai         dipendenti uffici per una pronta e scrupolosa applicazione delle direttive         impartite con la presente circolare.      
Le Associazioni, a cui la presente è diretta per         conoscenza, sono invitate a diffonderne il contenuto tra i propri         associati.      
       
      
La presente circolare è stata sottoposta         all'esame del Comitato strategico e di indirizzo permanente che ha espresso         parere favorevole nella seduta del 20 giugno 2011.      
       
     
Il Direttore centrale      
Ing. Walter De Santis    



D.Lgs. 26 marzo 2010, n. 59, art.       82
D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, art.       46
D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, art.       47
D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, art.       51
D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, art.       53
D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, art.       54
D.P.R. 23 gennaio 1973, n. 43, art.       42
L. 22 dicembre 1960, n. 1612, art.       4

Caldo: decalogo Ministero Salute per affrontare l'afa

CALDO: DECALOGO MINISTERO SALUTE PER AFFRONTARE L'AFA =
(AGI) - Roma, 2 lug. - E' arrivato in Italia il grande caldo,
contro il quale tutti, ma soprattutto le persone a rischio
(anziani in primis) devono seguire alcuni accorgimenti
anti-afa: ecco il decalogo messo a punto dal ministero della
Salute per affrontare al meglio le temperature troppo alte e la
cappa di umidita'. 1) Evitare l'esposizione all'aria aperta
nelle ore piu' calde. Durante le giornate in cui viene previsto
un rischio elevato per le successive 24-48 ore (livelli 2 e 3
del bollettino della Protezione civile), deve essere ridotta
l'esposizione all'aria aperta nella fascia oraria compresa tra
le 12 e le 18. 2) Migliorare il clima dell'ambiente domestico e
di lavoro. L'uso di un condizionatore d'aria rinfresca
l'ambiente, dando una sensazione di beneficio agli occupanti.
Occorre evitare, comunque, continui passaggi dagli ambienti
caldi a quelli piu' freschi, soprattutto se si soffre di una
malattia respiratoria. 3) Bere almeno due litri di acqua al
giorno e mangiare molta frutta fresca che contiene fino al 90%
di acqua. Evitare di bere bevande gassate o troppo fredde.
Evitare, inoltre, bevande alcoliche e caffe'. 4) Fare
un'alimentazione leggera e conservare correttamente gli
alimenti. Meglio quattro, cinque piccoli pasti durante la
giornata, ricchi soprattutto di verdura e frutta fresca. 5)
Indossare un abbigliamento leggero e proteggersi dai raggi
solari. I vestiti devono essere leggeri e comodi, di cotone,
lino o fibre naturali. 6) Non lasciare sole le persone, anche
se per poco tempo, nella macchina parcheggiata al sole. Se si
entra in una macchina parcheggiata al sole, per prima cosa
aprire gli sportelli per ventilare l'abitacolo ed iniziare il
viaggio con i finestrini aperti. 7) Ipertesi e cardiopatici:
evitare di alzarsi in modo brusco. Se bisogna alzarsi dal
letto, soprattutto nelle ore notturne, e' necessario non farlo
mai bruscamente, ma fermarsi in posizioni intermedie prima di
alzarsi in piedi. 8) Attenzione ai farmaci che si assumono in
caso di malattie cardiovascolari. Ricordarsi che il caldo puo'
potenziare l'effetto di molti farmaci utilizzati per la cura
dell'ipertensione arteriosa (pressione alta) e di molte
malattie cardiovascolari. 9) Occorre considerare come
importanti campanelli di allarme che possano far pensare ad un
aggravamento dello stato di salute di una persona anziana la
riduzione di alcune attivita' quotidiane. 10) Conservare
correttamente i farmaci. non tutti i farmaci possono avere
effetti facilmente correlabili al caldo, per cui, occorre
segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, in
concomitanza con una terapia farmacologica; i medicinali che
possono potenziare gli effetti negativi del caldo sono in gran
parte quelli assunti per malattie importanti. (AGI)
Pgi
271438 GIU 11

NNNN

FISCO: CORTE CONTI, RIDURRE TASSE A DIPENDENTI E PENSIONATI

FISCO: CORTE CONTI, RIDURRE TASSE A DIPENDENTI E PENSIONATI =
(AGI) - Roma, 28 giu. - "Oggi si pone all'attenzione generale
l'improrogabile necessita' di un intervento in materia fiscale,
che riduca in maniera significativa le aliquote sui redditi dei
lavoratori dipendenti e dei pensionati". Cosi' il procuratore
generale aggiunto della Corte dei Conti, Maria Teresa
Arganelli, durante la sua requisitoria nel giudizio sul
rendiconto generale dello Stato presentato oggi a Roma. Il
procuratore generale ha motivato tale necessita' anche con il
fatto che "l'incremento del tasso di inflazione a prevedersi
nei prossimi mesi potrebbe comportare ulteriori erosioni del
potere di acquisto con conseguente diminuzione del reddito
reale delle famiglie e ulteriore contrazione del mercato
interno". (AGI)
Rmm/Dib
281145 GIU 11

MANOVRA: CORTE CONTI; RIGORE SPESA, NO TAGLI LINEARI ++
PROCEDERE A RIDUZIONE SELETTIVA SPESE INUTILI
(ANSA) - ROMA, 28 GIU - E' necessario ''continuare sulla
strada di un rigoroso contenimento della spesa''. Lo ha
sottolineato il Procuratore Generale Aggiunto della Corte dei
Conti, Maria Teresa Arganelli, nella requisitoria pronunciata
nel giudizio sul Rendiconto Generale dello Stato. E' necessario
puntare sul contenimento della spesa ''sul medio periodo sia ai
fini della sostenibilita' nei mercati del debito sovrano sia ai
fini del rispetto dei vincoli europei''. Per la Corte dei Conti
bisogna superare la politica dei ''tagli lineari e ''procedere a
tagli selettivi di tipologie di spese ritenute meno utili''.
(ANSA)

TU-Y08
28-GIU-11 11:45 NNNNFisco/ Corte conti: Non rinviare riforma, meno tasse lavoratori
Nei prossimi anni inflazione pu ridurre ancora potere d'acquisto

Roma, 28 giu. (TMNews) - La riforma fiscale non pi rinviabile
perch necessario alleggerire le tasse per lavoratori
dipendenti e pensionati. il richiamo del procuratore generale
aggiunto della Corte dei conti, Maria Teresa Arganelli, secondo
cui "oggi si pone all'attenzione generale l'improrogabile
necessit di un intervento in materia fiscale, che riduca in
misura significativa le aliquote sui redditi dei lavoratori
dipendenti e dei pensionati".

"Tanto pi che - ha sottolineato la Arganelli nel giudizio sul
rendiconto generale dello Stato - l'incremento del tasso
d'inflazione a prevedersi nei prossimi anni potrebbe comportare
ulteriori erosioni del potere d'acquisto, con conseguente
diminuzione del reddito reale delle famiglie e ulteriore
contrazione del mercato interno".

Glv

281144 giu 11
Conti pubblici/ Corte conti: Urgente ridurre debito, altissimo
"Andamento in continua espansione in termini assoluti"

Roma, 28 giu. (TMNews) - urgente ridurre il debito pubblico
perch ormai "elevatissimo". Lo ha detto il procuratore
generale aggiunto della Corte dei conti, Maria Teresa Arganelli,
sottolineando che "la crisi mondiale dei mercati finanziari, con
i suoi effetti fortemente negativi sull'economia reale, ha
costretto un paese come l'Italia, a elevatissimo debito pubblico,
a manovre di contenimento necessariamente protratte per una serie
di anni".

"Alla necessit di recupero del disavanzo primario - ha spiegato
la Arganelli nel giudizio sul rendiconto generale dello Stato -
si aggiunge l'urgenza della diminuzione del debito pubblico, in
termine assoluti in continua espansione".

Glv

281144 giu 11

Raffreddore cronico, 8 milioni di malati "fantasma"

SALUTE. RAFFREDDORE CRONICO, 8 MILIONI DI MALATI "FANTASMA"
IL 13% DEI BAMBINI NASCE COL NARESMA: UN TEST PER DIAGNOSTICARLO

(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 giu. - Il 13% dei bambini
nasce con il raffreddore cronico. Nemmeno il tempo di affacciarsi
al mondo, di scuoterlo con il primo vagito. Hanno il Naresma, e
non lo sapranno probabilmente mai. Perche' nessuno andra' a
cercarlo, lasciando il neonato, il bambino, l'adolescente, e poi
l'adulto ad infilarsi in una vita alla ricerca della verita'.
Trainati da un treno di false supposizioni in un percorso ormai
studiato e per certi versi obbligato: otorino, allergologo,
otorino piu' pagato, allergologo strapagato, e poi alla fine la
sala operatoria.
Ma questo disturbo, scritto nel codice genetico, ha un nome ed
una cura. Ed anche un numero sempre crescente di "cacciatori":
gli specialisti della citologia nasale, che grazie all'utilizzo
del microscopio, sono in grado di identificare precisamente di
che tipo di patologia il paziente soffra.
E chissa' quanti si riconosceranno nella descrizione del
raffreddore cronico: "E' un raffreddore perenne - spiega il
dottor Matteo Gelardi, responsabile dell'Unita' Operativa di
Rinologia del Policlinico di Bari e Presidente dell'Accademia
Italiana di Citologia Nasale - che si manifesta con sintomi
peculiari: una serie di starnuti appena alzati al mattino o ad
ogni minima variazione di temperatura, apnee notturne, un flusso
continuo di muco nasale di giorno. Ma soprattutto il Naresma non
e' accompagnato da mal di gol come nel raffreddore virale e non
si presenta con bruciore o prurito agli occhi tipici delle
allergie".
Ecco, chi si ritrova in questo quadro clinico, ha probabilmente
con se' un dossier di test e diagnosi che indicano una "rinite
aspecifica". Ovvero nessuno e' riuscito a capire la causa del
male.
"Il test citologico - continua il dott. Gelardi - consiste in un
piccolo prelievo indolore di mucosa nasale, con un tampone.
Dopodiche' al microscopio andiamo ad accertare l'eventuale
presenza di eosinofili e mastocellule, cellule che non dovrebbero
essere presenti nella mucosa nasale. Parliamo in generale delle
cosiddette riniti non infettive-non allergiche: ovvero la rinite
eosinofila (Nares), la rinite mastocitaria (NarMa), la rinite
neutrofila (NarNa) e quella che potremmo chiamare la "tempesta
perfetta", appunto la rinite non allergica
eosinofilo-mastocitaria (NaresMa)".
Lo sviluppo della citologia in questo ambito ha permesso di
andare oltre diagnosi che portano puntualmente il paziente a
spendere ingenti somme in inutili vaccini, ma soprattutto a
rendere cosciente l'ammalato del proprio disturbo: la
consapevolezza aiuta la cura. E una cura esiste: "Cortisonici
topici e antistaminici permettono non solo di migliorare le
condizioni di vita generali, ma soprattutto permettono di
arrestare il percorso della malattia verso il suo naturale
epilogo: una poliposi nasale o anche un'asma bronchiale. Sapere
per cosa ci si sta curando permette al paziente di curarsi al
meglio. E di ottenere dei risultati".
E di dare anche una risposta a tutti quelli che pur in presenza
di una allergia conclamata, e della normale somministrazione del
vaccino anti-allergico, non hanno riscontrato miglioramenti:
"Proprio perche' c'e' il problema delle sovrapposizioni - spiega
ancora il dott. Gelardi - un paziente puo' soffrire di allergie
ma anche di Naresma, e per questo deve curare entrambe le cose.
Invece oggi si conosce solo l'allergia e si cura solo quella,
danneggiando cosi' anche la credibilita' delle vaccinazioni.
Invece in questi sfortunati soggetti il vaccino va fatto
comunque, perche' questo interrompe la cosiddetta 'marcia
allergica' verso la polisensibilizzazione".
Un problema che riguarda sempre di piu' i bambini, sia perche'
accertare e quindi curare da subito il Naresma significa
alleviare fastidi e alleggerire il carico di farmaci, ma anche
perche' i bambini sono investiti (soprattutto quando vanno
all'asilo) da tante e tali infezioni, da diventare involontarie
vittime della mancata diagnosi di raffreddore cronico.
"Conosciamo molto bene i meccanismi responsabili della tossicita'
epiteliale durante l'infiammazione, e le conseguenti alterazioni
sui meccanismi di difesa, in particolare sull'integrita'
anatomico-funzionale della mucosa nasale. Ecco, i bambini
soggetti a Naresma hanno le difese 'aperte'. E quando i genitori
decidono di iscriverli in quelli che io chiamo 'istituti di
malattie infettive', gli asili, ecco che i piccoli diventano
prede facili per tutte le infezioni di cui gli altri bambini sono
portatori. Aggiungendo danno al danno".
Insomma, si parla del 13% della popolazione: non e' certo una
patologia di nicchia. Si conoscono le cause, si conoscono le
cure. E c'e' chi e' in grado di diagnosticarla. Basta saperlo.

(Pic/ Dire)
15:59 27-06-11

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SALUTE. RAFFREDDORE CRONICO, 8 MILIONI DI MALATI "FANTASMA"
IL 13% DEI BAMBINI NASCE COL NARESMA: UN TEST PER DIAGNOSTICARLO

(DIRE) Roma, 27 giu. - Il 13% dei bambini nasce con il
raffreddore cronico. Nemmeno il tempo di affacciarsi al mondo, di
scuoterlo con il primo vagito. Hanno il Naresma, e non lo
sapranno probabilmente mai. Perche' nessuno andra' a cercarlo,
lasciando il neonato, il bambino, l'adolescente, e poi l'adulto
ad infilarsi in una vita alla ricerca della verita'. Trainati da
un treno di false supposizioni in un percorso ormai studiato e
per certi versi obbligato: otorino, allergologo, otorino piu'
pagato, allergologo strapagato, e poi alla fine la sala
operatoria.
Ma questo disturbo, scritto nel codice genetico, ha un nome ed
una cura. Ed anche un numero sempre crescente di "cacciatori":
gli specialisti della citologia nasale, che grazie all'utilizzo
del microscopio, sono in grado di identificare precisamente di
che tipo di patologia il paziente soffra.
E chissa' quanti si riconosceranno nella descrizione del
raffreddore cronico: "E' un raffreddore perenne - spiega il
dottor Matteo Gelardi, responsabile dell'Unita' Operativa di
Rinologia del Policlinico di Bari e Presidente dell'Accademia
Italiana di Citologia Nasale - che si manifesta con sintomi
peculiari: una serie di starnuti appena alzati al mattino o ad
ogni minima variazione di temperatura, apnee notturne, un flusso
continuo di muco nasale di giorno. Ma soprattutto il Naresma non
e' accompagnato da mal di gol come nel raffreddore virale e non
si presenta con bruciore o prurito agli occhi tipici delle
allergie".(SEGUE)

(Pic/ Dire)
14:36 27-06-11

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SALUTE. RAFFREDDORE CRONICO, 8 MILIONI DI MALATI "FANTASMA" -2-


(DIRE) Roma, 27 giu. - Ecco, chi si ritrova in questo quadro
clinico, ha probabilmente con se' un dossier di test e diagnosi
che indicano una "rinite aspecifica". Ovvero nessuno e' riuscito
a capire la causa del male.
"Il test citologico - continua il dott. Gelardi - consiste in un
piccolo prelievo indolore di mucosa nasale, con un tampone.
Dopodiche' al microscopio andiamo ad accertare l'eventuale
presenza di eosinofili e mastocellule, cellule che non dovrebbero
essere presenti nella mucosa nasale. Parliamo in generale delle
cosiddette riniti non infettive-non allergiche: ovvero la rinite
eosinofila (Nares), la rinite mastocitaria (NarMa), la rinite
neutrofila (NarNa) e quella che potremmo chiamare la "tempesta
perfetta", appunto la rinite non allergica
eosinofilo-mastocitaria (NaresMa)".
Lo sviluppo della citologia in questo ambito ha permesso di
andare oltre diagnosi che portano puntualmente il paziente a
spendere ingenti somme in inutili vaccini, ma soprattutto a
rendere cosciente l'ammalato del proprio disturbo: la
consapevolezza aiuta la cura. E una cura esiste: "Cortisonici
topici e antistaminici permettono non solo di migliorare le
condizioni di vita generali, ma soprattutto permettono di
arrestare il percorso della malattia verso il suo naturale
epilogo: una poliposi nasale o anche un'asma bronchiale. Sapere
per cosa ci si sta curando permette al paziente di curarsi al
meglio. E di ottenere dei risultati".(SEGUE)

(Pic/ Dire)
14:36 27-06-11

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SALUTE: RAFFREDDORE CRONICO PER 8 MLN ITALIANI =
(AGI) - Roma, 27 giu. - Il 13% dei bambini, pari a otto milioni
di italiani, nasce con il raffreddore cronico. Nemmeno il tempo
di affacciarsi al mondo, di scuoterlo con il primo vagito.
Hanno il Naresma, e non lo sapranno probabilmente mai. Perche'
nessuno andra' a cercarlo, lasciando il neonato, il bambino,
l'adolescente, e poi l'adulto a infilarsi in una vita alla
ricerca della verita'. Trainati da un treno di false
supposizioni in un percorso obbligato: otorino, allergologo,
otorino piu' pagato, allergologo strapagato, e poi alla fine la
sala operatoria. Ma questo disturbo, scritto nel codice
genetico, ha un nome e una cura. E anche un numero sempre
crescente di "cacciatori": gli specialisti della citologia
nasale, che grazie all'utilizzo del microscopio, sono in grado
di identificare precisamente di che tipo di patologia il
paziente soffra.
"E' un raffreddore perenne - spiega il dottor Matteo
Gelardi, responsabile dell'Unita' Operativa di Rinologia del
Policlinico di Bari e Presidente dell'Accademia Italiana di
Citologia Nasale - che si manifesta con sintomi peculiari: una
serie di starnuti appena alzati al mattino o ad ogni minima
variazione di temperatura, apnee notturne, un flusso continuo
di muco nasale di giorno. Ma soprattutto il Naresma non e'
accompagnato da mal di gola come nel raffreddore virale e non
si presenta con bruciore o prurito agli occhi tipici delle
allergie". Ecco, chi si ritrova in questo quadro clinico, ha
probabilmente con se' un dossier di test e diagnosi che
indicano una "rinite aspecifica". Ovvero nessuno e' riuscito a
capire la causa del male. "Il test citologico - continua il
dottor Gelardi - consiste in un piccolo prelievo indolore di
mucosa nasale, con un tampone. Dopodiche' al microscopio
andiamo ad accertare l'eventuale presenza di eosinofili e
mastocellule, cellule che non dovrebbero essere presenti nella
mucosa nasale. Parliamo in generale delle cosiddette riniti non
infettive-non allergiche: ovvero la rinite eosinofila (Nares),
la rinite mastocitaria (NarMa), la rinite neutrofila (NarNa) e
quella che potremmo chiamare la "tempesta perfetta", appunto la
rinite non allergica eosinofilo-mastocitaria (NaresMa)". Lo
sviluppo della citologia in questo ambito ha permesso di andare
oltre diagnosi che portano puntualmente il paziente a spendere
ingenti somme in inutili vaccini, ma soprattutto a rendere
cosciente l'ammalato del proprio disturbo: la consapevolezza
aiuta la cura. E una cura esiste: "cortisonici topici e
antistaminici permettono non solo di migliorare le condizioni
di vita generali, ma soprattutto permettono di arrestare il
percorso della malattia verso il suo naturale epilogo, cioe'
una poliposi nasale o anche un'asma bronchiale. Sapere per cosa
ci si sta curando permette al paziente di curarsi al meglio. E
di ottenere dei risultati". (AGI)
Pgi
271124 GIU 11

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Protesi al silicone, la FDA mette in guardia

SALUTE. PROTESI AL SILICONE, LA FDA METTE IN GUARDIA
NON SONO IMMUNI DA RISCHI E NON SONO ETERNE.

(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 27 giu. - L'innesto di protesi
al silicone, non e' immune da rischi e soprattutto non e' eterno.
Come ha sottolineato un rapporto presentato dalla Fda, l'Agenzia
americana sul controllo dei farmaci, almeno 1 donna su 5 che ha
deciso di rifarsi il seno, e' costretta a ricorrere ad un secondo
intervento nel giro di 10 anni a causa delle complicazioni che
insorgono nel tempo.
Non bisogna dimenticare, infatti, che la mastoplastica additiva,
ovvero l'aumento del seno, e' pur sempre un intervento chirurgico
e non va sottovalutato. Senza contare, che il 2-2,5% degli
interventi sviluppa delle infezioni, ed e' la causa principale
delle malattie che seguono questo tipo di operazione. Eppure, il
numero delle donne che decidono di rifarsi il seno e' in continuo
aumento.
Ecco, perche' Brigitte Pittet dell'unita' di chirurgia plastica e
ricostruttiva dell'ospedale universitario di Ginevra, in
Svizzera, ha deciso di stilare un elenco di tutti i rischi a cui
si va incontro quando ci si sottopone alla mastoplastica
additiva. Le donne che scelgono la strada delle protesi al
silicone, infatti, devono essere pienamente consapevoli dei
pericoli per la salute legati a questo tipo di operazione.

I fattori di rischio, secondo la dottoressa Pittet, sono
moltissimi e persino ad anni di distanza dall'impianto, mentre
nell'immediato i disturbi piu' frequenti sono le infezioni acute
che si presentano con febbri alte, forti e crescenti dolori ed
eritema. Solo per fare un esempio, la sindrome da shock tossico,
ha fatto registrare almeno 2 decessi. Le pazienti, percio',
dovrebbero essere informate che, come per le altre procedure
invasive che comportano l'innesto di materiale estraneo, gli
impianti al seno possono portare a complicazioni potenzialmente
pericolose. Tuttavia, se in buone mani, secondo la dottoressa
Pittet, l'infezione resta un evento piuttosto raro.
Riguardo, invece al rischio di tumori, nonostante non sia stato
dimostrato che le protesi al seno siano un fattore di rischio per
la comparsa del cancro alla mammella, possono comunque
interferire con le indagini di routine come le mammografie.

(Wel/ Dire)
16:00 27-06-11

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