MILANESE: POPOLO VIOLA DAVANTI A MONTECITORIO,
VERGOGNA
(ANSA) - ROMA, 22 SET - Un coro di 'No' e di 'Vergogna!'
si
e' alzato da piazza Montecitorio al momento della notizia del no
del
Parlamento all'arresto del deputato del Pdl Marco Milanese.
A protestare questa mattina davanti alla
Camera sono diverse
decine di persone chiamate dal Popolo Viola: ''Noi
cittadini
avevamo annunciato che ci saremmo mobilitati perennemente
contro
l'auto protezione della Casta - ha detto Gianfranco Mascia
dei
Viola - noi non vogliamo giudicare se Milanese
e' innocente o
colpevole, per questo ci sono i giudici. Pero' il
Parlamento
oggi ha detto che Milanese e' piu'
uguale di noi altri
cittadini''.
I manifestanti hanno ascoltato tramite
una radio appoggiata
ad un megafono la votazione in Aula, e durante la quale
hanno
alzato al cielo, tenendole in mano delle monetine da
cinque
centesimi: ''Abbiamo portato questi soldi perche' se Milanese
fosse stato arrestato gli avremmo comprato
delle arance - hanno
spiegato gli organizzatori del sit-in - ora ci tocchera'
fare
una colletta con questi centesimi per comprare al deputato una
serie
di carte costituzionali''.(ANSA).
YRT-TZ/LOI
22-SET-11 12:36 NNNN
Inizio pubblicazioni 22 agosto 2003 Notizie flash dall'Italia e dal mondo. DAL 2003 ININTERROTTAMENTE E OLTRE 100MILA INFORMAZIONI TOTALMENTE GRATUITE-
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giovedì 22 settembre 2011
CASO MILANESE: PALOMBA (IDV), SI' ALL'ARRESTO, NON SI GIOCA SU PELLE ITALIANI
CASO MILANESE: PALOMBA (IDV), SI' ALL'ARRESTO, NON
SI GIOCA SU PELLE ITALIANI =
Roma, 22 set. (Adnkronos) - ''Non avremmo mai voluto che la
politica entrasse nei rapporti tra la magistratura e i parlamentari ma
non siamo stati noi ad averlo fatto. Non vogliamo derogare alla nostra
linea, lo abbiamo dimostrato nella dettagliata relazione di minoranza.
A buttarla in politica sono stati altri, quelli che vogliono forzare
la situazione per salvare il personaggio di turno. A buttarla in
politica e' stato prima di tutto Bossi che anche ieri ha dichiarato:
'Votiamo contro l'arresto perche' vogliamo che il governo non cada'".
E' quanto affermato in aula dal deputato Idv Federico Palomba,
componente della Giunta per le Autorizzazioni, durante la discussione
sull'autorizzazione all'arresto di Milanese.
"C'e' un'altra dichiarazione apparsa sui giornali che inquieta -
ha proseguito Palomba - e cioe' che il deputato avrebbe detto: 'Se
vado in galera non ci restero' per molto da solo'". Palomba ha
spiegato: "Mesi fa ci siamo occupati della cordata Papa, Bisignani,
Letta ora di quella Milanese, Tremonti, Bossi. Se proprio la vogliono
buttare in politica facciano i loro giochi ma noi dell'Idv non ci
stiamo, votiamo con convinzione per l'arresto, e denunciamo che si
continua a giocare sulla pelle degli italiani".
Quanto alle parole pronunciate ieri da Antonio Di Pietro: "Ci
contestano perche' abbiamo affermato che il disastro sociale in cui ci
troviamo per colpa del governo possa portare a rischi di disordini.
Questo e' il colmo! E' il colmo soprattuto per un partito che ha
sempre parlato di 'Roma Ladrona', che continua ad agitare la
secessione solo per spostare l'attenzione da questo caso e per non far
cadere il governo visto che, a differenza di quanto proclamato, ha i
piedi ben piantati qui a Roma e non vuole andarsene". Palomba poi ha
concluso: "Vogliono giocare? Lo facciano pure, quel che e' certo e'
che se dovesse vincere questa cordata il presidente Berlusconi sara'
ancora piu' commissariato''.
(Pol-Leb/Zn/Adnkronos)
22-SET-11 11:44
CASO MILANESE: IDV,SE VINCE CORDATA BERLUSCONI PIU' COMMISSARIATO =
(AGI) - Roma, 22 set - "Non avremmo mai voluto che la politica
entrasse nei rapporti tra la magistratura e i parlamentari ma
non siamo stati noi ad averlo fatto. Non vogliamo derogare alla
nostra linea, lo abbiamo dimostrato nella dettagliata relazione
di minoranza. A buttarla in politica sono stati altri, quelli
che vogliono forzare la situazione per salvare il personaggio
di turno. A buttarla in politica e' stato prima di tutto Bossi
che anche ieri ha dichiarato: 'Votiamo contro l'arresto perche'
vogliamo che il governo non cada'". E' quanto affermato in aula
dal deputato Idv Federico Palomba, componente della Giunta per
le Autorizzazioni, durante la discussione sull'autorizzazione
all'arresto di Milanese. "C'e' un'altra dichiarazione apparsa
sui giornali che inquieta - ha proseguito Palomba - e cioe' che
il deputato avrebbe detto: 'Se vado in galera non ci restero'
per molto da solo'". Palomba ha spiegato: "Mesi fa ci siamo
occupati della cordata Papa, Bisignani, Letta ora di quella
Milanese, Tremonti, Bossi. Se proprio la vogliono buttare in
politica facciano i loro giochi ma noi dell'Idv non ci stiamo,
votiamo con convinzione per l'arresto, e denunciamo che si
continua a giocare sulla pelle degli italiani". Quanto alle
parole pronunciate ieri da Antonio Di Pietro: "Ci contestano
perche' abbiamo affermato che il disastro sociale in cui ci
troviamo per colpa del governo possa portare a rischi di
disordini. Questo e' il colmo! E' il colmo soprattuto per un
partito che ha sempre parlato di 'Roma Ladrona', che continua
ad agitare la secessione solo per spostare l'attenzione da
questo caso e per non far cadere il governo visto che, a
differenza di quanto proclamato, ha i piedi ben piantati qui a
Roma e non vuole andarsene". Palomba poi ha concluso: "Vogliono
giocare? Lo facciano pure, quel che e' certo e' che se dovesse
vincere questa cordata il presidente Berlusconi sara' ancora
piu' commissariato".
Lam
221143 SET 11
NNNN
Roma, 22 set. (Adnkronos) - ''Non avremmo mai voluto che la
politica entrasse nei rapporti tra la magistratura e i parlamentari ma
non siamo stati noi ad averlo fatto. Non vogliamo derogare alla nostra
linea, lo abbiamo dimostrato nella dettagliata relazione di minoranza.
A buttarla in politica sono stati altri, quelli che vogliono forzare
la situazione per salvare il personaggio di turno. A buttarla in
politica e' stato prima di tutto Bossi che anche ieri ha dichiarato:
'Votiamo contro l'arresto perche' vogliamo che il governo non cada'".
E' quanto affermato in aula dal deputato Idv Federico Palomba,
componente della Giunta per le Autorizzazioni, durante la discussione
sull'autorizzazione all'arresto di Milanese.
"C'e' un'altra dichiarazione apparsa sui giornali che inquieta -
ha proseguito Palomba - e cioe' che il deputato avrebbe detto: 'Se
vado in galera non ci restero' per molto da solo'". Palomba ha
spiegato: "Mesi fa ci siamo occupati della cordata Papa, Bisignani,
Letta ora di quella Milanese, Tremonti, Bossi. Se proprio la vogliono
buttare in politica facciano i loro giochi ma noi dell'Idv non ci
stiamo, votiamo con convinzione per l'arresto, e denunciamo che si
continua a giocare sulla pelle degli italiani".
Quanto alle parole pronunciate ieri da Antonio Di Pietro: "Ci
contestano perche' abbiamo affermato che il disastro sociale in cui ci
troviamo per colpa del governo possa portare a rischi di disordini.
Questo e' il colmo! E' il colmo soprattuto per un partito che ha
sempre parlato di 'Roma Ladrona', che continua ad agitare la
secessione solo per spostare l'attenzione da questo caso e per non far
cadere il governo visto che, a differenza di quanto proclamato, ha i
piedi ben piantati qui a Roma e non vuole andarsene". Palomba poi ha
concluso: "Vogliono giocare? Lo facciano pure, quel che e' certo e'
che se dovesse vincere questa cordata il presidente Berlusconi sara'
ancora piu' commissariato''.
(Pol-Leb/Zn/Adnkronos)
22-SET-11 11:44
CASO MILANESE: IDV,SE VINCE CORDATA BERLUSCONI PIU' COMMISSARIATO =
(AGI) - Roma, 22 set - "Non avremmo mai voluto che la politica
entrasse nei rapporti tra la magistratura e i parlamentari ma
non siamo stati noi ad averlo fatto. Non vogliamo derogare alla
nostra linea, lo abbiamo dimostrato nella dettagliata relazione
di minoranza. A buttarla in politica sono stati altri, quelli
che vogliono forzare la situazione per salvare il personaggio
di turno. A buttarla in politica e' stato prima di tutto Bossi
che anche ieri ha dichiarato: 'Votiamo contro l'arresto perche'
vogliamo che il governo non cada'". E' quanto affermato in aula
dal deputato Idv Federico Palomba, componente della Giunta per
le Autorizzazioni, durante la discussione sull'autorizzazione
all'arresto di Milanese. "C'e' un'altra dichiarazione apparsa
sui giornali che inquieta - ha proseguito Palomba - e cioe' che
il deputato avrebbe detto: 'Se vado in galera non ci restero'
per molto da solo'". Palomba ha spiegato: "Mesi fa ci siamo
occupati della cordata Papa, Bisignani, Letta ora di quella
Milanese, Tremonti, Bossi. Se proprio la vogliono buttare in
politica facciano i loro giochi ma noi dell'Idv non ci stiamo,
votiamo con convinzione per l'arresto, e denunciamo che si
continua a giocare sulla pelle degli italiani". Quanto alle
parole pronunciate ieri da Antonio Di Pietro: "Ci contestano
perche' abbiamo affermato che il disastro sociale in cui ci
troviamo per colpa del governo possa portare a rischi di
disordini. Questo e' il colmo! E' il colmo soprattuto per un
partito che ha sempre parlato di 'Roma Ladrona', che continua
ad agitare la secessione solo per spostare l'attenzione da
questo caso e per non far cadere il governo visto che, a
differenza di quanto proclamato, ha i piedi ben piantati qui a
Roma e non vuole andarsene". Palomba poi ha concluso: "Vogliono
giocare? Lo facciano pure, quel che e' certo e' che se dovesse
vincere questa cordata il presidente Berlusconi sara' ancora
piu' commissariato".
Lam
221143 SET 11
NNNN
CASO MILANESE: PD, NON SI TRASFORMI PREROGATIVA IN PRIVILEGIO
CASO MILANESE: PD, NON SI TRASFORMI PREROGATIVA IN
PRIVILEGIO =
(AGI) - Roma, 22 set. - "Una prerogativa della Costituzione non
puo' essere trasformata in un privilegio". Lo sottolinea la
democratica Marilena Samperi, dopo aver preso la parola in aula
per dimostrare che non c'e' alcun intento persecutorio verso
Marco Milanese.
Il "nodo e' politico", spiega. "Riguarda i rapporti nella
maggioranza, il ruolo del ministro Tremonti, la crisi di
governo e le implicazioni economiche e finanziarie". Ma tutto
questo "non va confuso con la risposta che oggi bisogna dare
qui". Se si dovesse verificare un voto contrario alla richiesta
dei magistrati che non contiene alcun fumus persecutionis si
dimostrerebbe "la debolezza e la fragilita' di questo
Parlamento che non saprebbe piu' usare gli strumenti della
politica per affrontare le questioni politiche e li userebbe in
modo improprio per salvarsi. Sarebbe un cattivo servizio ai
cittadini e al Paese. Non si migliora la situazione facendo
finta che la crisi e il disagio non esistono". (AGI)
Mao
221147 SET 11
NNNN
(AGI) - Roma, 22 set. - "Una prerogativa della Costituzione non
puo' essere trasformata in un privilegio". Lo sottolinea la
democratica Marilena Samperi, dopo aver preso la parola in aula
per dimostrare che non c'e' alcun intento persecutorio verso
Marco Milanese.
Il "nodo e' politico", spiega. "Riguarda i rapporti nella
maggioranza, il ruolo del ministro Tremonti, la crisi di
governo e le implicazioni economiche e finanziarie". Ma tutto
questo "non va confuso con la risposta che oggi bisogna dare
qui". Se si dovesse verificare un voto contrario alla richiesta
dei magistrati che non contiene alcun fumus persecutionis si
dimostrerebbe "la debolezza e la fragilita' di questo
Parlamento che non saprebbe piu' usare gli strumenti della
politica per affrontare le questioni politiche e li userebbe in
modo improprio per salvarsi. Sarebbe un cattivo servizio ai
cittadini e al Paese. Non si migliora la situazione facendo
finta che la crisi e il disagio non esistono". (AGI)
Mao
221147 SET 11
NNNN
MILANESE: CAMERA; IDV, VOTIAMO PER ARRESTO DEPUTATO PDL
MILANESE: CAMERA; IDV, VOTIAMO PER ARRESTO
DEPUTATO PDL
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Votiamo convintamente per l'arresto
di Milanese''. Lo ha confermato nell'Aula della Camera Federico
Palomba in dichiarazione di voto sulla richiesta di arresto del
deputato del Pdl avanzata dai pm napoletani.
Palomba ha parlato al posto del leader dell'Idv Antonio Di
Pietro, che inizialmente era stato designato a tenere la
dichiarazione di voto sul gruppo. A quanto si apprende, Di
Pietro si e' uniformato alla decisione di tutti gli altri gruppi
di far intervenire nel dibattito solo i rispettivi componenti
della Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio.
''Vogliamo denunciare un sistema di potere, di giochi interni
alla coalizione che ha distrutto il Paese e hanno portato
l'Italia al disastro. Votiamo l'arresto per affermare la
dignita' istituzionale e costituzionale di questo Parlamento''.
(ANSA).
FLB-BSA
(ANSA) - ROMA, 22 SET - ''Votiamo convintamente per l'arresto
di Milanese''. Lo ha confermato nell'Aula della Camera Federico
Palomba in dichiarazione di voto sulla richiesta di arresto del
deputato del Pdl avanzata dai pm napoletani.
Palomba ha parlato al posto del leader dell'Idv Antonio Di
Pietro, che inizialmente era stato designato a tenere la
dichiarazione di voto sul gruppo. A quanto si apprende, Di
Pietro si e' uniformato alla decisione di tutti gli altri gruppi
di far intervenire nel dibattito solo i rispettivi componenti
della Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio.
''Vogliamo denunciare un sistema di potere, di giochi interni
alla coalizione che ha distrutto il Paese e hanno portato
l'Italia al disastro. Votiamo l'arresto per affermare la
dignita' istituzionale e costituzionale di questo Parlamento''.
(ANSA).
FLB-BSA
MILANESE. DI PIETRO: LEGA VOTANDO NO VA CONTRO COSTITUZIONE
MILANESE. DI PIETRO: LEGA VOTANDO NO VA CONTRO
COSTITUZIONE
(DIRE) Roma, 22 set. - "Oggi in Parlamento si sta discutendo se
far arrestare un parlamentare che sicuramente non verra'
arrestato perche' la Lega, che dovrebbe rispettare la
costituzione dichiara esplicitamente di non rispettarla
semplicemente per non far cadere il governo senza considerare se
Milanese sia o non sia colpevole o ritenuto tale dalla
magistratura". Cosi' il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di
Pietro intervenuto ai microfoni di Radio Citta' Futura in merito
al voto sull'arresto di Marco Milanese.
Contro il Carroccio e il leader Umberto Bossi Di Pietro ha poi
aggiunto: "Ce ne fosse stato uno di parlamentare che abbia detto
che e' da irresponsabile da parte di un ministro della Repubblica
affermare di stare lavorando per la secessione dell'Italia e per
la distruzione istituzionale di questo paese".
Sul voto, scrive poi l'ex pm su Facebook, "vedremo se il
Parlamento sapra', con uno scatto d'orgoglio, rispettare la
Costituzione italiana, per la quale i cittadini sono uguali
davanti alla legge".
(Com/Tar/ Dire)
11:29 22-09-11
NNNN
(DIRE) Roma, 22 set. - "Oggi in Parlamento si sta discutendo se
far arrestare un parlamentare che sicuramente non verra'
arrestato perche' la Lega, che dovrebbe rispettare la
costituzione dichiara esplicitamente di non rispettarla
semplicemente per non far cadere il governo senza considerare se
Milanese sia o non sia colpevole o ritenuto tale dalla
magistratura". Cosi' il leader dell'Italia dei Valori Antonio Di
Pietro intervenuto ai microfoni di Radio Citta' Futura in merito
al voto sull'arresto di Marco Milanese.
Contro il Carroccio e il leader Umberto Bossi Di Pietro ha poi
aggiunto: "Ce ne fosse stato uno di parlamentare che abbia detto
che e' da irresponsabile da parte di un ministro della Repubblica
affermare di stare lavorando per la secessione dell'Italia e per
la distruzione istituzionale di questo paese".
Sul voto, scrive poi l'ex pm su Facebook, "vedremo se il
Parlamento sapra', con uno scatto d'orgoglio, rispettare la
Costituzione italiana, per la quale i cittadini sono uguali
davanti alla legge".
(Com/Tar/ Dire)
11:29 22-09-11
NNNN
Manovra, differimento Tfr dipendenti pubblici pesa più del contributo super ricchi
differimento di due anni del pagamento del Tfr ai dipendenti pubblici pesa più
del contributo del 3% sui redditi superiori a 300.000 euro. Un calcolo di Lef
conferma la natura propagandistica del contributo per i supericchi.
Di Oreste Saccone
Il Governo in pratica ha messo a segno una ennesima tassa occulta a carico dei dipendenti pubblici, nascosta tra le disposizioni di riduzioni di spesa pubblica. Dal 13 agosto 2011 l’indennità di buonuscita e il trattamento di fine rapporto dei lavoratori pubblici che cessano dal servizio per cause diverse dal raggiungimento dei limiti massimi di età o di servizio o per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio, non potrà essere liquidato dall’Inpdap prima del ventiquattresimo mese successivo alla cessazione rapporto di lavoro. Ciò si traduce in un contributo 'occulto' sotto forma di mancato rendimento superiore al 3% dell'importo del Tfr. Per contro l'effettivo contributo peri super ricchi è dell'1,7% in quanto il contributo stesso è deducibile dall'Irpef.
Nel dettaglio con la nuova normativa ( art. 1, commi 22 e 23, dl. 138/11) il Tfr ai pubblici dipendenti sarà versato dopo 27 mesi dal pensionamento in quanto l'Inpdap oltre ai due anni di differimemnto ha 3 mesi per pagare. Solo dopo i 27 mesi in caso di ulteriore tardivo pagamento sono dovuti gli interessi. Inoltre i nuovi termini di pagamento lasciano inalterata la rateazione forzata imposta dal dl 78/2010. Così in caso di TFR di importo superiore a 90.000 euro, il pagamento della seconda rata avverrà a distanza di un altro anno (3 anni e 3 mesi dal pensionamento) e l’eventuale terza rata dopo 2 anni ( 4 anni e 3 mesi dal pensionamento). Se consideriamo che le obbligazioni a due anni danno attualmente un rendimento medio del 3,80/4,00 per cento lordo, si può quantificare in non meno del 3,00/3,20 % il contributo di solidarietà occulto imposto sul Tfr ( per almeno due anni) del nostro anonimo travet che ha deciso di andare in pensione .
Per contro il contributo di solidarietà imposto ai 32.975 super ricchi per 3 anni è deducibile dal reddito complessivo Irpef. Ne consegue che in concreto la maggiore imposizione sulla parte di reddito eccedente i 300.000 euro si riduce di fatto all’ 1,71%, a fronte di un mancato introito da interessi del 3-3,2% del fresco pensionato, che non potrà dedurre nulla. Anzi, con i tagli lineari alle agevolazioni previsti nella manovra anticrisi, probabilmente già dal 2012 subirà una riduzione delle detrazioni fiscali sulla sua pensione.
FONTE FISCO EQUO
Di Oreste Saccone
Il Governo in pratica ha messo a segno una ennesima tassa occulta a carico dei dipendenti pubblici, nascosta tra le disposizioni di riduzioni di spesa pubblica. Dal 13 agosto 2011 l’indennità di buonuscita e il trattamento di fine rapporto dei lavoratori pubblici che cessano dal servizio per cause diverse dal raggiungimento dei limiti massimi di età o di servizio o per collocamento a riposo d’ufficio a causa del raggiungimento dell’anzianità massima di servizio, non potrà essere liquidato dall’Inpdap prima del ventiquattresimo mese successivo alla cessazione rapporto di lavoro. Ciò si traduce in un contributo 'occulto' sotto forma di mancato rendimento superiore al 3% dell'importo del Tfr. Per contro l'effettivo contributo peri super ricchi è dell'1,7% in quanto il contributo stesso è deducibile dall'Irpef.
Nel dettaglio con la nuova normativa ( art. 1, commi 22 e 23, dl. 138/11) il Tfr ai pubblici dipendenti sarà versato dopo 27 mesi dal pensionamento in quanto l'Inpdap oltre ai due anni di differimemnto ha 3 mesi per pagare. Solo dopo i 27 mesi in caso di ulteriore tardivo pagamento sono dovuti gli interessi. Inoltre i nuovi termini di pagamento lasciano inalterata la rateazione forzata imposta dal dl 78/2010. Così in caso di TFR di importo superiore a 90.000 euro, il pagamento della seconda rata avverrà a distanza di un altro anno (3 anni e 3 mesi dal pensionamento) e l’eventuale terza rata dopo 2 anni ( 4 anni e 3 mesi dal pensionamento). Se consideriamo che le obbligazioni a due anni danno attualmente un rendimento medio del 3,80/4,00 per cento lordo, si può quantificare in non meno del 3,00/3,20 % il contributo di solidarietà occulto imposto sul Tfr ( per almeno due anni) del nostro anonimo travet che ha deciso di andare in pensione .
Per contro il contributo di solidarietà imposto ai 32.975 super ricchi per 3 anni è deducibile dal reddito complessivo Irpef. Ne consegue che in concreto la maggiore imposizione sulla parte di reddito eccedente i 300.000 euro si riduce di fatto all’ 1,71%, a fronte di un mancato introito da interessi del 3-3,2% del fresco pensionato, che non potrà dedurre nulla. Anzi, con i tagli lineari alle agevolazioni previsti nella manovra anticrisi, probabilmente già dal 2012 subirà una riduzione delle detrazioni fiscali sulla sua pensione.
FONTE FISCO EQUO
mercoledì 21 settembre 2011
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