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martedì 24 maggio 2011

CNR: Ace-inibitore contro insufficienza renale in obesi, é possibile ridurre il rischio

SALUTE. CNR: ACE-INIBITORE CONTRO INSUFFICIENZA RENALE IN OBESI
È POSSIBILE RIDURRE IL RISCHIO.

(DIRE) Roma, 24 mag. - "Ridurre il rischio di insufficienza
renale allo stadio terminale nei pazienti obesi e' possibile
grazie alla somministrazione di un Ace-inibitore". A dirlo uno
studio dell'Ibim-Cnr di Reggio Calabria e dell'Istituto Mario
Negri di Bergamo, pubblicato sul Journal of American Society of
Nephrology (Jasn).
"Un italiano su dieci circa soffre di obesita'- continua la
nota- uno su quattro e' in sovrappeso e la situazione non e'
certo migliore negli Stati Uniti, dove ben il 25% degli americani
risulta 'oversize' e, cosa ancor piu' preoccupante, e' obeso un
paziente su quattro che inizia la dialisi". Carmine Zoccali,
responsabile della Commessa di Reggio Calabria dell'Istituto di
biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale
delle ricerche (Ibim-Cnr) e direttore dell'Unita' operativa di
nefrologia e trapianto renale Ospedali riuniti di Reggio Calabria
sottolinea che "oggi l'obesita' e' considerata la causa piu'
frequente di insufficienza renale cronica, tanto che il rischio
di contrarla risulta piu' che triplicato nei soggetti con
obesita' lieve (Indice di massa corporea, Imc, tra 30 e 35 Kg/m2)
e addirittura sette volte maggiore in quelli con obesita' severa
(Imc maggiore di 40 Kg/m2). Nonostante la frequenza della
malattia renale cronica legata all'obesita', la ricerca specifica
sui farmaci che possono ridurre e/o prevenire il danno renale
negli obesi e' ancora molto limitata".
In questo ambito di ricerca, il team dell'Ibim-Cnr di Reggio
Calabria e i ricercatori dell'Istituto Mario Negri di Bergamo
hanno effettuato una nuova analisi dello studio Ramipril Efficacy
in Nephrology (Rein) appena pubblicata sul Journal of American
Society of Nephrology (Jasn). Lo studio riguarda il ruolo del
Ramipril, un inibitore dell'enzima che regola la sintesi
dell'ormone angiotensina II, prodotto in larga preponderanza dal
rene ma anche dalle arterie e dal cuore, fondamentale per il
controllo del tono vascolare e del circolo renale. (SEGUE)

(Com/Gas/ Dire)
14:35 24-05-11

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SALUTE. CNR: ACE-INIBITORE CONTRO INSUFFICIENZA RENALE IN OBESI -2-


(DIRE) Roma, 24 mag. - "Alti livelli di angiotensina II possono
determinare un aumento della pressione arteriosa e, al contempo,
un'alta pressione di filtrazione nei glomeruli renali, una
delicatissima e fondamentale componente microscopica dei reni",
spiega Zoccali. L'indagine ha analizzato i dati di un precedente
studio randomizzato, placebo-controllo, che aveva esaminato gli
effetti del Ramipril in 337 pazienti adulti di ambo i sessi, con
malattie renali proteinuriche (presenza di proteine nelle urine)
non correlate al diabete. La velocita' di progressione di queste
malattie e gli effetti del Ramipril sono stati poi confrontati
nei pazienti obesi e in sovrappeso rispetto a quelli normopeso.
"Dalla ricerca e' emerso che il Ramipril ha abbassato
notevolmente il rischio di progressione verso la fase terminale
dell'insufficienza renale in tutte e tre le categorie ponderali
(normopeso, sovrappeso e obesita'), ma l'entita' della riduzione
del rischio e' risultata maggiore per i pazienti obesi, circa
l'86% rispetto al 45% di quelli normopeso", rileva il ricercatore
dell'Ibim-Cnr.
"Questa osservazione e' importante in quanto, nei pazienti
trattati con placebo, gli obesi erano proprio la categoria a
rischio piu' alto di sviluppare nefropatia all'ultimo stadio, con
un rischio piu' che doppio di finire in dialisi rispetto ai
normopeso". Rimane ancora da dimostrare, conclude Zoccali, "se
gli Ace-inibitori come il Ramipril hanno lo stesso effetto
protettivo anche nei pazienti con piu' bassi livelli di
proteinuria o in totale assenza, in attesa di conferma anche dei
risultati della ricerca su studi effettuati in pazienti di altre
etnie. È pero' confermato che l'uso del Ramipril e,
probabilmente, l'uso di altri Ace inibitori non solo e' in grado
di ridurre la pressione arteriosa ma anche di correggere
l'aumento della pressione di filtrazione a livello glomerulare,
cosi' risultando utile nel ritardare la progressione della
malattia renale nei pazienti obesi".

(Com/Gas/ Dire)
14:35 24-05-11

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