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mercoledì 27 luglio 2011
Ministero dell'interno Circ. 13-7-2011 n. 11001/119/6(10) Azione di sottrazione dei patrimoni accumulati dalla criminalità organizzata. Istituzione dei nuclei di supporto presso le Prefetture - Uffici Territoriali del Governo.
Emanata dal Ministero dell'interno.
Circ. 13 luglio 2011, n. 11001/119/6(10) (1).
Azione di sottrazione dei patrimoni accumulati dalla criminalità organizzata. Istituzione dei nuclei di supporto presso le Prefetture - Uffici Territoriali del Governo.
(1) Emanata dal Ministero dell'interno.
Ai
Sigg. Prefetti della Repubblica
Loro sedi
Ai
Sigg. Commissari del governo per le province autonome di Trento e Bolzano
Al
Sig. Presidente della regione autonoma Valle d'Aosta
Servizio affari di prefettura
Aosta
Con l'istituzione dell'Agenzia nazionale, l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata hanno fatto registrare un profondo cambiamento, non solo nelle competenze amministrative, ma anche nella stessa logica con la quale il Paese ha deciso, con il voto unanime del Parlamento, di confrontarsi con questa complessa materia, realizzando un sistema che rappresenta la nuova frontiera avanzata della lotta alle organizzazioni criminali attraverso l'aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati.
Gli straordinari risultati conseguiti dalla Magistratura e dalle Forze dell'ordine negli ultimi tre anni, caratterizzati da una progressione sempre più marcata dell'azione di contrasto alla criminalità organizzata attraverso la cattura dei latitanti ed il sequestro di ingenti patrimoni, rendono necessario adeguare costantemente l'organizzazione del Ministero dell'Interno e, in particolare, dell'Agenzia nazionale, con specifico riferimento ad una accelerazione sui temi della legalità che non ha riscontro nel passato recente.
Peraltro, le risorse provenienti dal contrasto ai patrimoni mafiosi diventano essenziali per potenziare l'attività delle Forze dell'ordine stesse e della Magistratura e l'utilizzazione dei patrimoni medesimi per finalità istituzionali e sociali costituisce un elemento anche fortemente simbolico della presenza dello Stato al fianco dei cittadini, al fine di garantire condizioni di sicurezza e di legalità.
L'Agenzia nazionale, già radicata nella sede principale di Reggio Calabria e nella sede secondaria di Roma, si dispone a rendere operative ulteriori sedi secondarie nel territorio nazionale, fruendo anche delle opportunità di potenziamento dell'attività istituzionale e di sviluppo organizzativo offerte dal D.L. n. 187 del 2010.
La diffusione dell'Agenzia nazionale sul territorio agevolerà il rapporto forte e stabile con le Prefetture-Uffici Territoriali del Governo che andrà sviluppato a norma dell'art. 3, comma 3, del D.L. n. 4/2010, convertito con modificazioni dalla L. n. 50/2010, attraverso l'individuazione, presso ciascuna Prefettura, di "un nucleo di supporto cui possono partecipare anche rappresentanti di altre amministrazioni, enti o associazioni".
L'idea perseguita con la previsione di tali nuclei, è quella di una sede istituzionale che, attraverso l'apporto dei vari organismi pubblici o rappresentativi della società civile, serva ad accelerare i procedimenti di destinazione dei beni ai sensi della L. n. 575/1965, rimuovendo gli ostacoli che, in sede locale, possono rendere i beni medesimi poco appetibili per le amministrazioni interessate al loro utilizzo,
Il concetto è anche quello di un organismo che, da un lato, affianchi il Prefetto nel monitoraggio dei beni destinati, al fine di individuare eventuali situazioni di degrado, di abbandono, di utilizzo distorto o comunque inadeguato dei beni medesimi o, peggio, fenomeni intollerabili quale il loro perdurante utilizzo, diretto o indiretto, da parte degli stessi soggetti criminali ai quali erano stati confiscati; dall'altro faciliti l'azione dell'Agenzia nazionale nel ripristino delle condizioni del loro effettivo utilizzo per finalità istituzionali e sociali.
L'attività svolta dalle SS.LL. sia con i nuclei di supporto, sia direttamente, andrà costantemente incrociata con le disponibilità dei Sindaci e dei Presidenti di Provincia, al fine di rendere concreto e visibile il ritorno dei patrimoni criminali ai territorio a cui sono stati sottratti.
I nuclei possono svolgere un ruolo di rilievo nei rendere disponibile una fetta importante dei patrimoni criminali oggi bloccati da criticità di vario tipo derivanti talvolta dalla complessa esecuzione di decisioni giurisdizionali, talaltra dal contenzioso, spesso imponente, promosso dai destinatari dei provvedimenti di prevenzione, talaltra ancora da consistenti ipoteche, per le quali occorre esplorare la possibilità di arrivare, caso per caso, a forme di transazione con le banche concedenti finanziamenti, fermo restando l’accertamento preventivo della buona fede.
È evidente, in proposito, che il concorso di forze tra tutti i soggetti istituzionali nel territorio è l'unica strategia possibile in un ambito così complesso come quello in esame e che richiede il coinvolgimento del sistema Paese, a partire dallo Stato e dalle Istituzioni territoriali fino ad arrivare ai settori più sensibili ed impegnati della società civile.
In questa direzione, l'Agenzia nazionale e, con essa, le Prefetture-Uffici Territoriali del Governo debbono dar vita ad alleanze-quadro su base territoriale.
Alla luce dell'esperienza maturata in questo anno ed anche in una logica di massima efficienza e partecipazione, si ritiene pertanto opportuna la presenza, all'interno dei Nuclei di supporto, oltre che di un rappresentante dell'Agenzia del demanio territorialmente competente, anche di qualificati rappresentanti delle Forze di polizia in ambito provinciale.
È evidente poi che il successo delle attività di cui si tratta è anche legato ad un costante riferimento al mondo dell'associazionismo che opera nel settore, senza trascurare il coinvolgimento di rappresentanti degli enti locali maggiormente interessati al fenomeno.
Tutto ciò premesso, sono certo che l'Impegno e la professionalità delle SS.LL. a concorrere all'azione strategica di contrasto alla criminalità organizzata sarà ancora una volta determinante per il rispetto dei principi di legalità e di civile convivenza nel nostro Paese.
Il Ministro
Roberto Maroni
D.L. 12 novembre 2010, n. 187
D.L. 4 febbraio 2010, n. 4, art. 3
L. 31 maggio 1965, n. 575
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