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martedì 17 gennaio 2012

SALUTE: BRACCIO ROTTO? IL CERVELLO SI ADATTA IN POCHI GIORNI


SALUTE: BRACCIO ROTTO? IL CERVELLO SI ADATTA IN POCHI GIORNI =
STUDIO SVIZZERO, PER COMPENSAZIONE ATTIVA AREE 'SOSTITUTE'

Zurigo, 17 gen. (Adnkronos/Adnkronos Salute) - Braccio destro
ingessato per una frattura? Niente paura: in pochi giorni il cervello
si riorganizza, potenziando le aree che controllano il braccio
sinistro. Ricercatori svizzeri dell'universita' di Zurigo hanno
descritto, in uno studio pubblicato su 'Neurology', il meccanismo di
compensazione grazie al quale la 'stanza dei bottoni' del nostro
organismo riesce a reagire rapidamente a una ferita o alla perdita di
funzionalita' di una parte del corpo.

Il cervello umano e' molto flessibile e si modifica a seconda
delle informazioni che riceve, spiegano gli scienziati. E' il motivo
per cui un musicista professionista avra' particolarmente sviluppate
alcune aree del cervello che gli permettono di leggere al meglio il
pentagramma, mentre in un tassista londinese le regioni cerebrali
deputate all'orientamento saranno nettamente piu' grandi che in altre
persone.

Ma quanto velocemente avvengono simili cambiamenti? Molto
rapidamente, in un paio di settimane appena, hanno concluso i
neuropsicologi elvetici guidati da Lutz Jancke. (segue)

(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
17-GEN-12 15:03

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SALUTE: BRACCIO ROTTO? IL CERVELLO SI ADATTA IN POCHI GIORNI (2) =

(Adnkronos/Adnkronos Salute) - I ricercatori hanno esaminato 10
destrimani che, a causa di una frattura all'omero, non potevano
muovere la mano destra per almeno due settimane. Nella quotidianita'
erano quindi costretti a usare la mano sinistra. I partecipanti allo
studio sono stati sottoposti a due tomografie a risonanza magnetica,
la prima a 48 ore dall'incidente e la seconda 16 giorni dopo
l'immobilizzazione del braccio. I ricercatori hanno valutato i
cambiamenti della materia grigia e di quella bianca, nonche' della
corteccia cerebrale.

Ebbene: nel giro giorni la materia grigia e bianca nelle aree
relative al movimento risultavano ridotte nella parte sinistra del
cervello, che controlla la mano destra. Al contrario si sviluppavano
nella parte destra, responsabile della mano sinistra che infatti
mostrava funzionalita' motorie migliorate.

Jancke e colleghi non hanno verificato se dopo la guarigione il
cervello ripristinasse o meno la sua organizzazione originaria. In
ogni caso, secondo i ricercatori i risultati ottenuti possono offrire
indicazioni utili per esempio ai pazienti sopravvissuti a un colpo
apoplettico, che spesso riportano paralisi a un braccio. Oggi si
immobilizza il braccio funzionante per rafforzare quello paralizzato,
ma a detta di uno degli autori, Nicki Langer, "questo tipo di terapia
ha effetti sia positivi che negativi". Un braccio o una gamba feriti,
avverte, vanno comunque immobilizzati per il periodo piu' breve
possibile.

(Red-Opa/Opr/Adnkronos)
17-GEN-12 15:06

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