ANSA/ A MATERA PER CONCUSSIONE A DOMICILIARI CAPO POLIZIA LOCALE
AGLI ARRESTI ANCHE DUE VIGILI E UN ALTRO DIPENDENTE COMUNALE
(ANSA) - MATERA, 17 GEN - Controlli a tappeto, azioni
ritorsive, ''atti vessatori'' e anche minacce fisiche: li hanno
subiti un imprenditore, un'associazione sportiva e un dipendente
comunale, a Matera, dal comandante della polizia locale, Franco
Pepe, che e' da stamani agli arresti domiciliari per concussione
aggravata e continuata e abuso d'ufficio, reati commessi, a
vario titolo, in concorso con due vigili urbani e un altro
dipendente comunale, anche loro ai domiciliari.
Ma Cesare Rizzi e Vincenzo Scandiffio (i due vigili
arrestati) e Nicola Colucci (il dipendente comunale ai
domiciliari per decisione del gip, Rosa Bia, che ha accolto la
richiesta dei pm, Annunziata Cazzetta e Savina Toscani) hanno
nella vicenda un ruolo da comprimari rispetto a Pepe. Su di lui
si sono concentrati gli investigatori della Guardia di Finanza,
dopo la denuncia di un imprenditore materano: quest'ultimo tempo
fa aveva venduto al comandante della polizia locale un
''appartamento di pregio'' (per 600 mila euro) nel centro
storico della citta', a pochi metri dagli antichi rioni Sassi,
patrimonio dell'umanita' dal 1993. Ad un certo punto, pero',
Pepe aveva smesso di onorare le rate del mutuo ipotecario. Alla
richiesta dell'imprenditore di pagare quanto stabilito, pero',
il capo dei vigili urbani ha ''scatenato'' i suoi uomini e
l'imprenditore ha visto crescere la pila dei verbali per
infrazioni, anche minime, commesse sui suoi cantieri: una ''vera
e propria campagna di controlli'', divenuti in breve tempo
''vessatori''. Nel luglio scorso ha denunciato tutto alle fiamme
gialle. Durante le indagini e' emersa, basata anche questa volta
su una denuncia, un'altra vicenda. Pepe, radiato tempo fa dal
circolo tennis di Matera, aveva avviato nei confronti del
sodalizio sportivo ''una serie di azioni ritorsive'': anche
stavolta, il suo ''braccio'' erano i vigili.
La terza vicenda riguarda un dipendente comunale: il
contrasto fra quest'ultimo e Pepe si era spostato dai ''motivi
sindacali'' al piano personale. Ricevute alcune deleghe che lo
avevano posto in posizione sovraordinata rispetto al dipendente
''avverso'', il comandante della polizia locale avrebbe abusato
del suo ufficio per compiere ''una serie di veri e propri atti
vessatori'' ai danni del ''malcapitato avversario'', con
conseguenze sul piano morale, materiale e anche fisico (in
un'intercettazione al dipendente viene consigliato di ''stare
calmo'' se vuole evitare conseguenze peggiori). Appresa la
notizia degli arresti - che ha colpito oggi tutta la citta' - il
sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha espresso ''piena
fiducia'' nella magistratura, alla quale ha chiesto di ''fare
rapidamente chiarezza''. (ANSA).
R01-RES
17-GEN-12 17:35 NNNN
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