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giovedì 2 febbraio 2012

AFGHANISTAN: CAPORALE MORTO, PER FAMIGLIA NON CADDE DA BLINDATO





AFGHANISTAN: CAPORALE MORTO, PER FAMIGLIA NON CADDE DA BLINDATO =
(AGI) - Foggia, 2 feb. - Sarebbe stato investito da uno dei
blindati del convoglio col quale viaggiava, il caporal maggiore
capo Francesco Saverio Positano, morto il 23 giugno 2010
durante una missione di perlustrazione nella zona di Herat in
Afghanistan. E' la tesi emersa dalla perizia dell'ingegnere
biomedico Gionata Fragomeni, allegata in una denuncia-querela
depositata dai genitori del militare foggiano alla Procura di
Roma e resa nota questa mattina. Secondo la versione sempre
sostenuta dai vertici militari, il militare avrebbe avuto un
malore e sarebbe caduto dal "Buffalo" - il mezzo sul quale
operava - durante una manovra. Le perizie medico-legali della
Procura e di parte pero' avrebbero escluso questa ipotesi,
anche in considerazione delle gravi ferite riportate dal
militare al cranio e in altre parti del corpo. Scrivono il
professor Pietrantonio Ricci, ordinario di Medicina legale
dell'Universita' della Calabria, e il medico legale Domenico
Natale che "l'unica ipotesi che si puo' escludere con assoluta
certezza e' appunto la caduta dal mezzo fermo", cosi' come
peraltro conviene anche il perito del sostituto procuratore
titolare delle indagine. Ora, lo studio cinematico
commissionato dai genitori escluderebbe definitivamente
l'ipotesi della "caduta accidentale dal mezzo militare fermo" e
propende per "una dinamica piu' complessa quale l'investimento
da parte di un veicolo a bassa velocita' in fase di
manovra".(AGI)
fg1/Tib (Segue)
021150 FEB 12

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AFGHANISTAN: CAPORALE MORTO, PER FAMIGLIA NON CADDE DA BLINDATO (2)=
(AGI) - Foggia, 2 feb. - "E' ragionevole ipotizzare - scrive
l'ingegnere biomedico - che l'investimento sia avvenuto durante
la fase di manovra di uno dei veicoli del convoglio mentre la
vittima era scesa probabilmente per verificare le distanze o la
situazione del mezzo". La denuncia e la perizia sono state
incluse nel nuovo fascicolo di inchiesta che la Procura di Roma
ha aperto "contro noti", con l'ipotesi di omicidio colposo
proprio a seguito delle numerose istanze e sollecitazioni
rivolte dalla famiglia del militare. Una prima indagine era
stata infatti avviata nelle ore immediatamente successive alla
morte del caporale, ed era stata archiviata non senza
"contraddizioni e incongruenze". "Quello che ci muove - hanno
spiegato i genitori del giovane militare - non e' il desiderio
di vedere punito qualcuno a tutti i costi, ne' tanto meno un
sentimento di vendetta contro il responsabile o i responsabili
della morte di Francesco: vogliamo soltanto sapere la verita'
sulla morte di nostro figlio, quella verita' che finora ci e'
stata negata e a cui invece riteniamo di avere diritto". "Non
ha avuto un malore, nostro figlio - hanno aggiunto - godeva di
ottima salute e stava servendo il suo Paese all'estero:
qualcuno ha sbagliato e Francesco oggi non c'e' piu'".(AGI)
fg1/Tib
021150 FEB 12

NNNN

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