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giovedì 17 maggio 2012

STORIA: IL PREFETTO ANTI MAFIA MORI ENTRA NEL 'BIOGRAFICO' TRECCANI


STORIA: IL PREFETTO ANTI MAFIA MORI ENTRA NEL 'BIOGRAFICO' TRECCANI =
'SI FECE NOTARE PER I MODI ENERGICI, AI LIMITI DELL'ILLEGALITA',
ADOPERATI NELLA REPRESSIONE'

Roma, 17 mag. (Adnkronos) - "Coraggioso uomo d'azione ma anche
prolisso scrittore di rapporti e di relazioni, pronto a esporsi in
prima persona nelle situazioni difficili, attento alla psicologia
popolare e dotato di una certa dose di arrogante incoscienza, si fece
notare per i modi energici, ai limiti dell'illegalita', adoperati
nella repressione". Con queste parole si apre la biografia del
prefetto Cesare Mori, curata da Paolo Pezzino e inserita nel 76°
volume del Dizionario Biografico degli Italiani (Montauti - Morlaiter)
edito dalla Treccani e da pochi giorni pubblicato.

Nato a Pavia l'1 gennaio 1872, ma riconosciuto dai genitori solo
l'1 gennaio 1880 successivamente al loro matrimonio, Cesare Mori visse
fino a quella data nel brefotrofio di Pavia, sulla cui ruota era stato
deposto il giorno stesso della sua nascita e dove gli era stato dato
il nome di Primo Nerbi. Entrato a far parte dei ranghi
dell'amministrazione di Pubblica Sicurezza nel 1898, fu inviato a Bari
dove si rivelo' energico controllore degli ambienti anarchici e
repubblicani. Trasferito prima a Castelvetrano, in provincia di
Trapani, a seguito di una perquisizione illegittima in un caffe'
frequentato da repubblicani, si distinse per l'azione energica contro
le locali bande di briganti. La sua carriera sembro' concludersi nel
1922 quando, subito dopo la nomina di Mussolini a presidente del
Consiglio, fu collocato a disposizione. Proprio Mussolini lo aveva
definito 'il prefetto socialista' per il suo tentativo di contrastare
l'azione delle squadre fasciste che il 27 maggio 1922 avevano occupato
Bologna e assediato la prefettura.

La carriera di Cesare Mori non era tuttavia finita. La campagna
repressiva contro la mafia, voluta da Mussolini dopo un viaggio in
Sicilia nel maggio 1925, trovo' il proprio zelante ed energico
attuatore nel prefetto a disposizione, sostenuto anche da ambienti
vicini alla Corona e dal ministro dell'Interno Luigi Federzoni: Mori
fu richiamato in servizio, nominato prefetto di Trapani nel giugno
1924 e trasferito quindi a Palermo nell'ottobre del 1925, dove rimase
fino al giugno 1929. (segue)

(Spe/Ct/Adnkronos)
17-MAG-12 11:51

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STORIA: IL PREFETTO ANTI MAFIA MORI ENTRA NEL 'BIOGRAFICO' TRECCANI (2) =

(Adnkronos) - Iscrittosi al Partito nazionale fascista nel 1926,
Mori enuncio' i principi della sua azione: ripristinare l'autorita'
dello Stato, ottenere il sostegno delle popolazioni, distinguere fra
una presunta omerta' 'pura' e un'omerta' degenerata. Di fatto egli
stesso riconobbe che le sue operazioni si concretizzarono in
"autocarri carichi di sciagurati avviati alla espiazione di un passato
di colpe".

Come sottolinea il Biografico Treccani, "Mori riconobbe
esplicitamente che la propria azione repressiva includeva momenti di
arbitrarieta' (….) Le armi principali della campagna repressiva contro
i mafiosi furono cosi' lo spregiudicato uso del confino e dell'accusa
di associazione a delinquere: basto' spesso la sola testimonianza dei
funzionari di Pubblica Sicurezza per essere condannati. Piu' difficile
fu, anche durante il fascismo, trovare i colpevoli dei singoli reati:
molti omicidi rimasero, anche in quegli anni, senza responsabile".
Mori acquisi' un'enorme popolarita', in Italia e all'estero,
alimentata anche dalla propaganda del regime, che sottolineava il
successo del fascismo la' dove lo Stato liberale aveva fallito: la
sconfitta della mafia.

Il 24 giugno 1929 gli giunse inaspettato un telegramma di
Mussolini che lo collocava a riposo per anzianita' di servizio a
partire dal 16 luglio di quello stesso anno: la campagna contro la
mafia era ufficialmente conclusa con la vittoria del fascismo.
Tuttavia il fascismo, nonostante innegabili successi, non sconfisse la
mafia: le grandi retate e i successivi processi scompaginarono
effettivamente le cosche, soprattutto quelle delle Madonne, di
Bagheria, Bisacquino, Termini, Ristretta, Partitico, Piana dei Colli,
ma altre rimasero in stato di latenza e continuarono a operare. Cesare
Mori mori' a Udine il 5 luglio 1942.

(Spe/Ct/Adnkronos)
17-MAG-12 11:53

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