FUKUSHIMA: LA STIMA, FINO A 1.300 MORTI E 2.500 CASI TUMORE NEL MONDO =
STUDIO USA, FUORI DAL GIAPPONE BASSE DOSI RADIOATTIVITA'
Roma, 17 lug. (Adnkronos Salute) - (EMBARGO ALLE 13.00) - Le
radiazione nucleari sprigionatesi a seguito dell'incidente alla
centrale giapponese di Fukushima dell'11 marzo 2011 potrebbero
uccidere a livello globale fino a 1.300 persone e scatenare fino a
2.500 casi di cancro. Ad essere maggiormente colpito, comunque, sara'
il Giappone. La stima arriva dalla prima ricerca di questo genere
elaborata dall'universita' americana di Stanford, pubblicata sulla
rivista 'Energy and Environmental Science'.
Lo studio ha esaminato, infatti, l'impatto della catastrofe
nucleare di Fukushima sulla salute globale. "Dalle stime - ammettono i
ricercatori - emergono numeri di grande incertezza, ma si evidenzia
come le precedenti affermazioni che negavano eventuali rischi per la
salute non dicono il vero". Ai numeri del lavoro, elaborato grazie a
calcoli ottenuti con un modello atmosferico in 3D, si devono
aggiungere circa 600 morti registrati nell'evacuazione della zona
intorno alla centrale nucleare subito il terremoto.
La maggior parte del materiale radioattivo fuoriuscito dalla
centrale e' finito nell'oceano Pacifico e solo il 19% si e' infiltrato
nel terreno, riducendo cosi' l'impatto sulla popolazione. Inoltre in
base al modello elaborato dai ricercatori sara' il Giappone a subire
le maggiori conseguenze delle radiazioni, mentre gli effetti in altre
zone del mondo come Asia e Nord America dovuti alle polveri
radioattive trasportate dal vento saranno estremamente bassi. Secondo
le previsioni degli scienziati negli Stati Uniti potrebbero
verificarsi dai 0 a 12 decessi e da 0 a 30 casi di patologie
oncologiche. (segue)
(Frm/Zn/Adnkronos)
17-LUG-12 11:58
NNNNFUKUSHIMA: LA STIMA, FINO A 1.300 MORTI E 2.500 CASI TUMORE NEL MONDO (2) =
(Adnkronos Salute) - L'evento di Fukushima e' stato il disastro
nucleare piu' grande dopo Chernobyl. Il rilascio delle radiazioni ha
contaminato una 'zona morta' di alcune centinaia di chilometri
quadrati intorno all'impianto, ma i livelli di materiale radioattivo
riscontrati dopo l'incidente in Nord America e in Europa sono stati
bassi.
Lo studio ha utilizzato un modello atmosferico in 3D, sviluppato
in oltre 20 anni di ricerca e in grado di prevedere come si disperdono
le polveri radioattive trasportate dalle correnti atmosferiche. A
causa delle incertezze inerenti il calcolo dell'effettiva quantita' di
emissioni dopo il disastro e il loro effetto sulla salute, i
ricercatori sono riusciti solo ad elaborare degli intervalli di
rischio per i decessi e per le malattie oncologiche legate alla
radioattivita'. "Questi valori sono relativamente bassi in tutto il
mondo - afferma Ten Hoeve, uno degli autori del lavoro - ma i dati
elaborati dal modello che abbiamo messo a punto serviranno in futuro a
gestire eventi simili in altri Paesi".
(Frm/Zn/Adnkronos)
17-LUG-12 12:01
NNNN
Nessun commento:
Posta un commento