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lunedì 2 luglio 2012

SPENDING REVIEW: ANGELETTI, SINDACATI PRONTI A REAGIRE



SPENDING REVIEW: ANGELETTI, SINDACATI PRONTI A REAGIRE =
(AGI) - Roma, 2 lug. - La Uil non accettera' tagli ai
dipendenti del pubblico impiego nell'ambito della spending
review ed e' pronta ad arrivare allo sciopero se le
indiscrezioni di questi giorni saranno confermate in sede di
confronto tra governo e parti sociali. "Da parte di questo
governo", dice il leader della confederazione, Luigi Angeletti,
al Gr Rai, "i colpi piu' duri sono arrivati ai piu' deboli, a
cominciare dai disoccupati, per andare ai pensionati ed ora -
speriamo di no - con il tentativo di colpire coloro che sono
piu' deboli all'interno della spesa pubblica e cioe' gli
impiegati. Questo e' il segno che non ci piace di questo
governo perche' colpisce la' dove pensa che ci sia meno
resistenza". (AGI)
Mau (Segue)
020904 LUG 12

NNNNSPENDING REVIEW: ANGELETTI, SINDACATI PRONTI A REAGIRE (2)=
(AGI) - Roma, 2 lug. - Insomma, prosegue il segretario generale
della Uil, se fossero confermate le indiscrezioni i sindacati
"reagiranno: non possiamo accettare una soluzione sulla parola
d'ordine per cui bisogna ridurre la spesa pubblica, che
sicuramente e' una parola d'ordine popolare e per certi versi
condivisibile, in cui gli unici a pagare sarebbero i piu'
deboli, mentre la quantita' di denaro che viene sprecata o
viene spesa in maniera non efficiente nella pubblica
amministrazione e' enorme e non dipende di certo dagli
impiegati: la pubblica amministrazione non e' mica una
cooperativa". Dunque su questo tema e' possibile lo sciopero
generale unitario Cgil-Cisl-Uil: "Temo che il proseguo di
questa politica economica del governo ci costringera' a fare
uno sciopero che a quel punto sara' uno sciopero politico, non
solo per protestare ma per dire in maniera netta "basta",
ovvero che bisogna cambiare la politica economica di questo
governo", risponde Angeletti. (AGI)
Mau (Segue)
020904 LUG 12

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(AGI) - Roma, 2 lug. - Che poi sul rischio di un crescente
conflitto sociale aggiunge: "io credo che il conflitto sociale
che e' in atto e che temo possa solo acuirsi dipenda
soprattutto dal fatto che la politica economica del governo non
solo non e' equa ma soprattutto non produce effetti in termini
di crescita. Il nostro vero grande problema e' che chiudono
decine di aziende ogni giorno e il livello di disoccupazione e'
tornato a due cifre. Eravamo il paese che aveva meno
disoccupati dopo la Germania, adesso stiamo diventando il paese
che ha piu' disoccupati e soprattutto ha piu' disoccupati tra i
giovani, sopra la media europea". (AGI)
Mau
020904 LUG 12

NNNN

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