Spending review, sindacati all'attacco: "Tagli con criterio o
sciopero"
Bonanni: "Al governo chiederemo una ristrutturazione pensata e discussa con parti sociali e Parlamento"
ROMA - "Come e' successo in passato si da' la sensazione che si
fanno interventi per poi procurare piu' danni di quelli di prima.
Quello che serve e' un vero e proprio piano industriale per il
pubblico impiego. Devono intanto decidere cosa dovranno essere le
regioni che per come sono non posso restare, devono essere piu'
sobrie e talora anche accorpate. Le province non possono piu'
esistere. I comuni devono accorparsi". Lo dice Raffaele Bonanni,
segretario della Cisl a Tgcom24.
"Bisogna provocare un riassetto molto forte della realta'
amministrativa e istituzionale. È solo in questo quadro che si
riassetta il pubblico impiego. Se si fanno tagli con criterio va
bene e noi lo sosterremo. Altrimenti, se si faranno tagli tanto
per farli, si faranno solo piu' guai. A quel punto, faremo
iniziative in tutta Italia e in tutte le citta'. Faremo quello
che serve, se occorrera' uno sciopero generale lo faremo ma ci
sono mille modi per protestare. Al governo- continua- chiederemo
un piano chiaro frutto di una ristrutturazione pensata e discussa
con parti sociali e Parlamento, non vogliamo una cosa che rischia
di essere come quella degli esodati. Quello che e' stato fatto
con gli esodati rappresenta cio' che non deve essere fatto".
NIENTE TAGLI ALLA SANITA' - "Non e' accettabile che il governo
usi la Spending Review per ridurre ancora il finanziamento per la
sanita'. I tagli lineari gia' adottati ammonteranno nel prossimo
triennio a 17 miliardi, con quasi tre miliardi di nuovi ticket".
E' quanto affermano il segretario confederale della Cgil, Vera
Lamonica, e il responsabile Politiche della salute per il
sindacato, Stefano Cecconi.
"Non e' piu' tollerabile aggiungere nuovi tagli", sostengono i
due dirigenti sindacali affermando che: "Cosi' non si agisce con
un'opera di riqualificazione della spesa inappropriata,
certamente necessaria, giusta e possibile, come dimostra
l'esperienza di alcune regioni che associano bilanci in ordine a
buoni livelli di assistenza. Le regioni con i risultati di
bilancio 'migliori', infatti, sono anche quelle con una migliore
valutazione sui Lea erogati mentre al contrario le regioni in
disavanzo presentano inadempienze sui Lea".
Per Lamonica e Cecconi "con i tagli lineari si impedisce ogni
risanamento e si riducono, di fatto, i confini della copertura
pubblica e universale, spingendo verso la privatizzazione di
alcune attivita'. Ormai vi e' il rischio di compromettere il
sistema sanitario pubblico e quindi il diritto costituzionale dei
cittadini alla tutela della salute e alle cure. E' poco serio -
concludono - camuffare l'esigenza di fare cassa con la spending
review, che non vuol dire tagliare il finanziamento ma spendere
meglio".
2 luglio 2012
(Pic/ Dire)
14:54 02-07-12
NNNN
Bonanni: "Al governo chiederemo una ristrutturazione pensata e discussa con parti sociali e Parlamento"
ROMA - "Come e' successo in passato si da' la sensazione che si
fanno interventi per poi procurare piu' danni di quelli di prima.
Quello che serve e' un vero e proprio piano industriale per il
pubblico impiego. Devono intanto decidere cosa dovranno essere le
regioni che per come sono non posso restare, devono essere piu'
sobrie e talora anche accorpate. Le province non possono piu'
esistere. I comuni devono accorparsi". Lo dice Raffaele Bonanni,
segretario della Cisl a Tgcom24.
"Bisogna provocare un riassetto molto forte della realta'
amministrativa e istituzionale. È solo in questo quadro che si
riassetta il pubblico impiego. Se si fanno tagli con criterio va
bene e noi lo sosterremo. Altrimenti, se si faranno tagli tanto
per farli, si faranno solo piu' guai. A quel punto, faremo
iniziative in tutta Italia e in tutte le citta'. Faremo quello
che serve, se occorrera' uno sciopero generale lo faremo ma ci
sono mille modi per protestare. Al governo- continua- chiederemo
un piano chiaro frutto di una ristrutturazione pensata e discussa
con parti sociali e Parlamento, non vogliamo una cosa che rischia
di essere come quella degli esodati. Quello che e' stato fatto
con gli esodati rappresenta cio' che non deve essere fatto".
NIENTE TAGLI ALLA SANITA' - "Non e' accettabile che il governo
usi la Spending Review per ridurre ancora il finanziamento per la
sanita'. I tagli lineari gia' adottati ammonteranno nel prossimo
triennio a 17 miliardi, con quasi tre miliardi di nuovi ticket".
E' quanto affermano il segretario confederale della Cgil, Vera
Lamonica, e il responsabile Politiche della salute per il
sindacato, Stefano Cecconi.
"Non e' piu' tollerabile aggiungere nuovi tagli", sostengono i
due dirigenti sindacali affermando che: "Cosi' non si agisce con
un'opera di riqualificazione della spesa inappropriata,
certamente necessaria, giusta e possibile, come dimostra
l'esperienza di alcune regioni che associano bilanci in ordine a
buoni livelli di assistenza. Le regioni con i risultati di
bilancio 'migliori', infatti, sono anche quelle con una migliore
valutazione sui Lea erogati mentre al contrario le regioni in
disavanzo presentano inadempienze sui Lea".
Per Lamonica e Cecconi "con i tagli lineari si impedisce ogni
risanamento e si riducono, di fatto, i confini della copertura
pubblica e universale, spingendo verso la privatizzazione di
alcune attivita'. Ormai vi e' il rischio di compromettere il
sistema sanitario pubblico e quindi il diritto costituzionale dei
cittadini alla tutela della salute e alle cure. E' poco serio -
concludono - camuffare l'esigenza di fare cassa con la spending
review, che non vuol dire tagliare il finanziamento ma spendere
meglio".
2 luglio 2012
(Pic/ Dire)
14:54 02-07-12
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