MAFIA: 21 ANNI FA L'OMICIDIO DI LIBERO GRASSI, EROE NORMALE CHE SFIDO' COSA NOSTRA/ADNKRONOS =
DOMANI PALERMO LO RICORDA CON UN RICCO PROGRAMMA DI INIZIATIVE
Palermo, 28 ago. - (Adnkronos) - La liberta' l'aveva nel dna
Libero Grassi. La portava con se' ogni giorno, scolpita in quel nome
che i genitori, convinti antifascisti, gli avevano dato in ricordo del
sacrificio di Giacomo Matteotti. Libero di nome e di fatto
l'imprenditore tessile che disse di no al pizzo, che non si piego'
all'imposizione mafiosa, perche', spiego' a Michele Santoro durante
una puntata di Samarcanda dell'aprile del 1991, ''non mi piace pagare.
E' una rinuncia alla mia dignita' d'imprenditore''. Quella liberta'
gli costo' la vita: Grassi venne ucciso il 29 agosto del 1991 sotto la
sia abitazione di via Alfieri, e a 21 anni dalla sua morte Palermo lo
ricorda con un ricco programma di iniziative.
Non pensava di essere un eroe Libero Grassi, ma solo un
imprenditore, un uomo qualunque. La sua impresa, la Sigma, era sana,
produceva biancheria intima ed aveva un bilancio in attivo. ''La prima
volta mi chiesero i soldi per i 'poveri amici carcerati', i 'picciotti
chiusi all'Ucciardone' - scrive Grassi in una lettera pubblicata dal
Corriere della Sera -. Quello fu il primissimo contatto. Dissi subito
di no. Mi rifiutai di pagare. Cosi' iniziarono le telefonate
minatorie: 'Attento al magazzino', 'Guardati tuo figlio', 'Attento a
te'. Il mio interlocutore - racconta - si presentava come il geometra
Anzalone, voleva parlare con me. Gli risposi di non disturbarsi a
telefonare. Minacciava di incendiare il laboratorio. Non avendo
intenzione di pagare una tangente alla mafia, decisi di denunciarli''.
Libero Grassi denuncia agli investigatori e pubblicamente.
Chiede l'aiuto degli altri industriali, cerca solidarieta', sostegno,
ma trova silenzio ed indifferenza. Di piu' ostilita'. La mafia non
esiste, gli imprenditori siciliani non pagano il pizzo, dice il
presidente di Confindustria. Ma lui, quell'uomo austero, convinto
sostenitore della liberta' d'impresa non ci sta. Non si piega, non
accetta, non ammicca. E la sua ribellione la grida. Forte e chiara
perche' possa varcare i confini di Palermo e della Sicilia. Prende
carta e penna e il 10 gennaio del 1991 scrive al Giornale di Sicilia.
E' una lettera indirizzata al suo ''Caro estortore''. (segue)
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SOLO 13 ANNI DOPO IL SUO OMICIDIO NASCE PRIMO COMITATO
ANTIRACKET
(Adnkronos) - ''Volevo avvertire il nostro ignoto estortore -
dice Libero Grassi - di risparmiare le telefonate dal tono minaccioso
e le spese per l'acquisto di micce, bombe e proiettili, in quanto non
siamo disponibili a dare contributi e ci siamo messi sotto la
protezione della polizia. Ho costruito questa fabbrica con le mie
mani, lavoro da una vita e non intendo chiudere… Se paghiamo i 50
milioni, torneranno poi alla carica chiedendoci altri soldi, una retta
mensile, saremo destinati a chiudere bottega in poco tempo. Per questo
abbiamo detto no al 'Geometra Anzalone' e diremo no a tutti quelli
come lui".
Poche semplici parole, che hanno l'effetto, pero', di una
deflagrazione. Troppo per Cosa nostra. Un affronto da punire con la
morte, perche' non sia di esempio ad altri, perche' la ribellione non
diventi contagiosa. Il 29 agosto del 1991 Salvatore Madonia lo attende
sotto casa, in via Alfieri, e lo uccide sparandogli alle spalle. Per
quell'omicidio molti anni dopo fu condannato all'ergastolo e, come
lui, altri boss del calibro di Toto' Riina e Bernardo Provenzano.
Ad uccidere materialmente Libero Grassi e' stata la violenza del
piombo mafioso, ma le colpe, le responsabilita' di quella tragica
morte vanno ricercate altrove. Nel silenzio, nell'indifferenza di una
citta' troppo compiacente, abituata a convivere con la prepotenza
mafiosa. Una citta' fragile squassata dall'esempio eversivo della
dignita' e del rispetto delle regole. Ci sono voluti 13 anni perche'
Palermo si risvegliasse, perche' nascesse il primo comitato
antiracket, AddioPizzo, e a distanza di tre anni 'LiberoFuturo', la
prima associazione di imprenditori e liberi professionisti che hanno
detto no al pizzo. (segue)
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HELG, DAL SUO ESEMPIO E' PARTITO PERCORSO DI RISCATTO DI CUI
OGGI VEDIAMO FRUTTI
(Adnkronos) - ''Il mondo e' cambiato - dice all'Adnkronos
Roberto Helg, presidente della Camera di Commercio di Palermo -. Dal
2002 abbiamo assunto una posizione netta di contrasto a Cosa nostra e
dopo di noi la Confindustria di Ivan Lo Bello ha varato il codice
etico (che prevede l'espulsione per gli associati che pagano il pizzo
e non denunciano, ndr). Oggi l'impegno a favore delle legalita' e' nel
dna del mondo imprenditoriale, ma certo la strada da percorrere e'
ancora tanta''.
E' anche per questo motivo, per tenere dritta la barra del
timone lungo il viaggio, che per Helg ''occorre ricordare Libero: dal
suo esempio e' partito quel percorso di riscatto, di cui oggi vediamo
i frutti''.
''La societa' e le associazioni di categoria - conclude Helg -
hanno saputo reagire. Ma come presidente della Camera di commercio
provo ancora oggi una grande vergogna per come i vertici
dell'associazione degli imprenditori hanno trattato Libero Grassi,
abbandonandolo, lasciandolo solo nella sua battaglia e denigrandolo.
Se la mentalita' e' cambiata e' anche per il suo esempio''. (segue)
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200 IMPRESE ASSISTITE FINORA DA 'SPORTELLO LEGALITA'' CAMERA DI
COMMERCIO
(Adnkronos) - ''Non perdere la sua memoria - aggiunge Rosanna
Montalto, vicepresidente di Confcommercio Palermo con delega alla
legalita' - e' fondamentale. La mafia inquina l'economia e mina lo
sviluppo ed oggi non c'e' associazione di categoria che non sia
consapevole di questa verita' e che non ponga il tema della legalita'
al centro di ogni azione''. Per assistere non solo le vittime del
pizzo, ma anche quelle dell'usura e, piu' in generale le imprese in
difficolta', la Camera di commercio di Palermo dal 2005 ha aperto lo
'Sportello Legalita''. Alle imprese in difficolta', oltre 200 quelle
assistite finora, viene fornita assistenza legale, ma anche
psicologica.
''Chi si rivolge a noi - spiega Montalto - preferisce rimanere
nell'anonimato, non rendere pubblica la sua vicenda, per paura di
ritorsioni, per vergogna, per timore di un calo delle vendite. Oggi,
pero', la mentalita' e' molto cambiata: c'e' una maggiore sensibilita'
tra la gente e in molti casi scatta una vera e propria gara di
solidarieta' nei confronti delle vittime. Certo - ammette - c'e'
ancora molto da fare''. Soprattutto in tema di legislazione.
''Servirebbero norme di maggiore premialita' - conclude il
vicepresidente di Confcommercio Palermo -, come, ad esempio, la
sospensione delle imposte, sostegno al credito, iter piu' snelli per
ottenere i benefici gia' previsti dalla legge perche' spesso i tempi
sono lunghi. Troppo per salvare l'azienda dal fallimento''. (segue)
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DOMANI ALLE 7.45 SUL LUOGO DELL'ECCIDIO CON GLI ONORI DELLE
AUTORITA' CIVILI E MILITARI
(Adnkronos) - Dibattiti, letture, proiezioni, incontri. A 21
anni dalla morte di Libero Grassi, Palermo lo ricorda con un ricco
programma di eventi, che si aprira' domani alle 7.45 sul luogo
dell'eccidio con gli onori delle autorita' civili e militari. A
seguire una iniziativa di solidarieta' e di consumo critico presso un
imprenditore aderente al circuito di Addiopizzo. L'appuntamento e'
presso la ''Pasticceria Marsicano'', in via Umberto Solarino 15.
"Cosi' come ogni volta - spiegano dal Comitato AddioPizzo -,
vogliamo mobilitarci affinche' il titolare dell'attivita' non si senta
solo, per fargli respirare quel clima di solidarieta' che
l'associazione, da sempre, cerca di trasmettere a chi si schiera dalla
parte della legalita' e dell'economia sana e libera. Nel giorno del
ricordo della scelta coraggiosa di Libero Grassi, vogliamo far capire
come il nostro supporto non consista solo nelle parole, ma soprattutto
- concludono - nei fatti e nelle azioni concrete di ogni singolo
giorno".
La manifestazione dal titolo 'Il coraggio di essere Libero'
proseguira' nel pomeriggio, alle 16.30, nel cortile Abatelli dello
Steri, sede del rettorato dell'Universita' di Palermo. Qui sara'
possibile ottenere ogni informazione presso i corner allestiti da
Comitato Addiopizzo, LiberoFuturo, ProfessionistiLiberi, Solidaria,
Sportello legalita' della Camera di Commercio, Sos impresa Palermo,
Fondazione Progetto Legalita' in memoria di Paolo Borsellino e di
tutte le altre vittime della mafia e Associazione Civile Giorgio
Ambrosoli. (segue)
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CANCELLIERI, GRASSO E LA VEDOVA DELL'IMPRENDITORE
ALL'APPUNTAMENTO DELLE 20.30
(Adnkronos) - Alle 17.30, alla Chiesetta dello Steri, invece,
sara' la volta della proiezione del documentario "Sconzajuoco 2.0",
prodotto dall'Associazione Ambrosoli e dalla Fondazione Borsellino;
saranno presenti Veronica Marzotto e Giada Li Calzi. Prima e dopo il
documentario saranno proiettati gli spot prodotti negli anni da
Solidaria per il Premio "Libero Grassi".
Alle 18.30, sul Palco di Cortile Abatelli verra' presentato il
libro di Marcello Ravveduto "Libero Grassi. Un'eresia borghese", alla
presenza, tra gli altri, del sindaco di Palermo, Leoluca Orlando;
dell'assessore comunale Agata Bazzi, del magistrato Nico Gozzo, di
Enrico Colajanni, presidente dell'associazione antiracket Libero
Futuro, e Tano Grasso, presidente onorario della Fai.
Alle 20.30, invece, spazio alle letture e proiezioni dei lavori
prodotti negli anni dagli studenti che hanno partecipato al Premio
"Libero Grassi", alla presenza del ministro dell'Interno, Annamaria
Cancellieri, e di Pina Maisano Grassi, vedova di Libero. A leggere i
brani saranno i giovani autori e i ragazzi di Addiopizzo Junior e
Addiopizzo Young, mentre ad ascoltarli ci sara', tra gli altri, anche
il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso. Alle 22,
intrattenimento musicale con gli Avo'.
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