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martedì 28 agosto 2012

CASSAZIONE: PROCESSO AMIANTO, FINCANTIERI HA TACIUTO I RISCHI


CASSAZIONE: PROCESSO AMIANTO, FINCANTIERI HA TACIUTO I RISCHI =
MOTIVAZIONI DI CONFERMA CONDANNE DIRIGENTI, CONSEGUENZE NEFASTE
ERANO PREVEDIBILI

Roma, 28 mag. (Adnkronos) - L'"uso dell'amianto era talmente
diffuso in Fincantieri" che "non puo' assumersi che le conseguenze
nefaste sulla salute derivanti dal contatto con le polveri d'amianto
non fosse circostanza prevedibile". Lo scrive la Cassazione nelle
motivazioni con le quali spiega il perche', lo scorso 24 maggio, ha
confermato le condanne della Corte d'appello di Venezia per i
dirigenti di Breda-Fincantieri di Marghera per le morti a causa delle
malattie provocate dall'amianto nei confronti di undici operai e delle
mogli di tre di loro.

In particolare, la sentenza 33311 della Quarta sezione penale
osserva che "l'uso dell'amianto era talmente diffuso in Fincantieri da
non potersi considerare la sua pericolosita' per la salute dei
lavoratori questione alla quale taluno dei chiamati qui in
responsabilita' poteva dirsi estraneo, perche' investito di un livello
di vigilanza di piu' generale profilo". Ne' "alcuno di loro - osserva
ancora piazza Cavour - puo' pretendere di andare esente da
responsabilita' assumendo di avere versato in stato di ignoranza".

La Cassazione, bocciando la maggior parte dei ricorsi presentati
contro la sentenza d'appello del gennaio 2011, sottolinea come
"l'esercizio di attivita' pericolosa avrebbe imposto all'imprenditore
l'approntamento di ogni possibile cautela, dalla piu' emplice e
intuitiva alle piu' complesse e sofisticate, secondo quel che la
scienza e la tecnica consigliavano. Non solo nulla di tutto questo
venne fatto - annota ancora piazza Cavour -ma, al contrario, emerge
dall'istruttoria una grossolana indifferenza di fronte all'inalazione
delle polveri tossiche". (segue)

(Dav/Opr/Adnkronos)
28-AGO-12 15:38

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CASSAZIONE: PROCESSO AMIANTO, FINCANTIERI HA TACIUTO I RISCHI (2) =

(Adnkronos) - La Cassazione insiste sul fatto che i dirigenti
Fincantieri non potessero non sapere: "la Corte e' dell'avviso che
l'appartenenza ad un'impresa di cospicue dimensioni, quale la
Fincantieri, la vasta esperienza, le competenze specifiche di settore,
il posesso di congrui titoli di studio dei soggetti qui chiamati a
rispondere in qualita' di garanti, costituivano condizioni sufficienti
per cogliere la specifica, elevata rischiosita' delle lavorazioni
svolte e, se del caso, la necessita' di attingere a competenze
settoriali specialistiche, senza che il silenzio delle pubbliche
agenzie potesse in alcun modo acquietarli".

Inoltre la Suprema Corte giudica "manifestamente infondata la
pretesa di escludere dall'area del danno la Regione Veneto assumendo
che i fattori causativi delle patologie dovevano considerarsi
multipli, largamente ignoti e non ricollegabili in ogni caso
all'amianto". Confermato anche il diritto dell'Inail di vedersi
riconoscere il rimborso di quanto "costretta a versare per legge a
causa delle morti insorte per malattia professionale".

I giudici della Corte d'appello di Venezia avevano condannato il
numero uno di Fincantieri e prima direttore generale di Breda, Corrado
Antonini e l'ex presidente di Breda Enrico Bocchini a due anni e nove
mesi, l'ex direttore dello stabilimento di Marghera per la Fincantieri
Antonino Cipponeri a due anni e undici mesi e l'ex direttore di Breda
a tre anni e 4 mesi. All'inizio, sette erano stati gli indagati, ma
due di loro nel frattempo sono deceduti, mentre un terzo - condannato
in primo grado - era stato assolto in Corte d'appello. Tutti erano
accusati di omicidio colposo plurimo e di omissione di cautele utili a
evitare le malattie professionali.

(Dav/Opr/Adnkronos)
28-AGO-12 15:39

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