SALUTE: SCOMPENSO CUORE; CONTROLLI TELEFONICI SALVANO VITA
(ANSA) – MILANO, 12 SET - Una telefonata salva la vita.
Potrebbe richiamare lo slogan di una vecchia pubblicita' il
contenuto della nuova revisione sistematica Cochrane, che ha
valutato diversi metodi di gestire il controllo clinico
periodico dei pazienti con scompenso cardiaco. La conclusione e'
infatti che un programma di follow-up attivo, riduce non solo le
probabilita' di morire, ma anche quella di tornare in ospedale
nei sei mesi successivi alla dimissione.
Lo scompenso cardiaco, o insufficienza cardiaca cronica e'
una condizione grave che colpisce soprattutto le persone
anziane, sta diventando sempre piu' comune, visto l'
invecchiamento della popolazione mondiale e comporta alti rischi
di ricoveri d'urgenza e di morte. Nella popolazione generale, da
3 a 20 persone su 1.000 soffrono di scompenso cardiaco, e fino a
100 su 1.000 nella fascia di eta' tra 80 e 89 anni. Una
patologia per la quale nel Regno Unito si spende quasi il 2% del
bilancio del Servizio Sanitario Nazionale, soprattutto a causa
dei ricoveri ospedalieri.
Un gruppo di sei ricercatori con sede nel Regno Unito e in
Australia ha esaminato 25 studi clinici con circa 6.000
pazienti, identificando tre tipi di assistenza: gestione del
paziente con un monitoraggio intenso attraverso telefonate e
visite domiciliari da parte di un infermiere specializzato;
gestione del caso in una clinica specializzata; interventi
multidisciplinari nei quali un gruppo di professionisti facilita
il ritorno a casa del paziente.
Dagli studi risulta che i pazienti che aderiscono al primo
tipo di intervento, dopo un anno dalla dimissione hanno meno
probabilita' di morire per qualsiasi causa rispetto a quelli che
ricevono le cure tradizionali. ''Un elemento comune a questi
interventi - dice la portavoce della ricerca Stephanie Taylor -
e' la presenza di un infermiere specializzato che segue i
pazienti al telefono dopo la dimissione''. (ANSA).
BRA
12-SET-12 11:39 NNNN
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