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mercoledì 12 settembre 2012

SALUTE: CADUTE DI ANZIANI IN CASA SI POSSONO PREVENIRE


SALUTE: CADUTE DI ANZIANI IN CASA SI POSSONO PREVENIRE

(ANSA) – MILANO, 12 SET - Esistono interventi per prevenire
le cadute in persone che hanno oltre 65 anni di eta' e vivono in
casa. Lo sostengono i ricercatori della Cochrane Collaboration
in un recente aggiornamento di un report precedente, le cui
nuove conclusioni derivano dai dati di 159 nuovi studi clinici.
Le persone, invecchiando – spiega una nota della Cochrane -
possono cadere piu' spesso per diverse ragioni: per problemi di
equilibrio, della vista o per disturbi come la demenza. In
particolare, una persona su tre con oltre 65 anni di eta' e che
vive in casa subisce una caduta ogni anno; una caduta su cinque
richiede un intervento del medico e una su 10 causa una
frattura.
Un gruppo di 7 ricercatori ha considerato le prove fornite da
159 studi condotti su oltre 79.000 persone in Nuova Zelanda,
Regno Unito e Australia. E' emerso che ''esercizi con piu'
componenti eseguiti sia in gruppo sia da persone singole nelle
proprie case riducono significativamente il numero di cadute e
il rischio individuale di cadere'', afferma l'autore della
revisione Lesley Gillespie della Scuola di Medicina di Dunedin
(Universita' di Otago - Nuova Zelanda). Che ha precisato come
aumentare la sicurezza e cambiare le abitudini e i comportamenti
in casa abbia dato prova di essere efficace per diminuire le
cadute, soprattutto per persone con gravi problemi di vista.
Anche alcune forme di chirurgia possono ridurre le cadute. Le
persone con particolari disturbi della frequenza cardiaca a cui
e' stato applicato il pacemaker risultano cadere meno spesso
rispetto alle persone che non hanno fatto questo intervento, e
le donne operate di cataratta hanno un tasso ridotto di cadute.
I farmaci stessi hanno un ruolo importante: la sospensione
graduale di quelli che modificano lo stato psichico (detti
psicotropi) ha ridotto le cadute. Diversi interventi possono
aiutare a prevenire le cadute negli anziani, concludono gli
autori, ma ''non ci sono prove che questi interventi possano
essere utili anche per persone affette da demenza''. (ANSA).

BRA
12-SET-12 12:25 NNNN

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