BIMBO PADOVA: NONNO, AVEVANO GIA' TENTATO DI SOTTRARCELO
ALL'ARRIVO ASSISTENTI SOCIALI SI NASCONDEVA SOTTO IL LETTO
(ANSA) CITTADELLA (PADOVA), 11 OTT - Altre due volte i
tecnici dei servizi sociali di Padova accompagnati dallo
psichiatra Rubens De Nicola avevano cercato di portare via il
bambino di 10 anni di Cittadella dalla casa dei nonni materni e
della madre, e la prima volta erano stati i carabinieri ad
accompagnarli. A raccontarlo e' il nonno materno del bambino.
''Appena capito che gli assistenti sociali erano andati li'
per lui - dice il nonno - mio nipote si e' infilato sotto il
letto e c'e' rimasto per due ore. Gli assistenti sociali hanno
chiesto l'intervento dei carabinieri, ma gli uomini dell'Arma si
sono rifiutati di tirare fuori per i piedi il bambino da sotto
il letto e dopo essersi consultati con il magistrato, hanno
desistito''.
Gli assistenti sociali si sono ripresentati a casa dei nonni
materni una seconda volta il 4 settembre. Questa volta
accompagnati dagli agenti di polizia della squadra di tutela dei
minori. ''E il copione e' stato lo stesso - aggiunge l'anziano -
mio nipote sotto il letto e noi a cercare di difenderlo come
potevamo. Al che di nuovo gli assistenti sociali hanno deciso di
ritentare. Sapevamo che avrebbero provato un blitz a scuola.
Ogni giorno io dalle 8 alle 13 vegliavo su chi entrava e chi
usciva da scuola, ma hanno usato una entrata posteriore e non
abbiamo potuto fare nulla. Siamo tanto stanchi e delusi di
questa situazione: l'unica cosa che vogliamo e' stare con nostro
nipote e la sua felicita'''.
Stessi concetti espressi anche dalla zia materna del piccolo,
che ora si trova in una struttura protetta a Padova. ''E'
bizzarro se non addirittura sospetto - spiega la zia - che a mia
sorella non sia stata data la possibilita' di vedere il bambino,
ne' al suo pediatra di visitarlo. Non vorremmo che tanta
chiusura ermetica attorno al bambino non nascondesse qualche
ferita cagionata al piccolo durante la concitata fase di fuga
dalla scuola di ieri''.
Una vicenda che ha toccato sul piano emotivo anche i compagni
di classe che comunque non hanno assistito alla fase piu'
concitata del confronto tra polizia e parenti del bambino. In
classe questa mattina la dirigente scolastica ha invitato uno
psicologo per un dialogo con gli alunni in maniera da aiutarli a
comprendere quanto accaduto al loro compagno.
YV7-NR
11-OTT-12 15:31 NNNN
Nessun commento:
Posta un commento