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martedì 2 ottobre 2012

Vaticano/ Gendarmi: Rispetto maggiordomo, possibile denuncia


Vaticano/ Gendarmi: Rispetto maggiordomo, possibile denuncia
Seguiti standard in cella isolamento

Città del Vaticano, 2 ott. (TMNews) - Il corpo della gendarmeria
vaticana, guidata dal comandante Domenico Giani, risponde, con un
comunicato ufficiale, alle dichiarazioni rilasciate a processo
dal maggiordomo del Papa, Paolo Gabriele, affermando di aver
sempre avuto il "massimo rispetto" della persona durante la
detenzione e ricordando i rapporti di "pregressa amicizia e
conoscenza" tra Gabriele e il personale della gendarmeria. "Nel
caso dovessero risultare infondate" le sue accuse di
maltrattamento "egli potrebbe essere passibile di una
controdenuncia".

La nota precisa che Gabriele è stato detenuto in una "cella di
isolamento" che "segue gli standard di detenzione previsti anche
per altri paesi" e "pur esistendo nello stesso immobile del corpo
della Gendarmeria altra cella per lunga detenzione, ma essendo la
stessa, unitamente ad altri locali, abbisognevoli di interventi
restaurativi, ne era già stata programmata l'esecuzione dei
lavori. In tale circostanza ed anche su impulso del promotore di
giustizia si è accelerata tale opera edilizia, apportando
numerose migliorie rispondenti ai requisiti richiesti dalla
Convenzione sulla tortura, cui la Santa Sede ha aderito".

(segue)

Ska

021616 ott 12
Vaticano/ Gendarmi: Rispetto maggiordomo, possibile denuncia -2-
Luce 24 ore per evitare atti autolesionistici

Città del Vaticano, 2 ott. (TMNews) - Durante la detenzione,
Paolo Gabriele "ha usufruito quotidianamente di pasti completi
consumati in compagnia dei gendarmi che lo avevano in custodia,
dell'ora d'aria, di momenti di relax e socializzazione". Dopo
aver ricordato i contatti con la famiglia, le messe a cui ha
potuto assitere e gli incontri con i legali, "tutto nel massimo
rispetto della persona". "Più volte l'imputato ha richiesto di
incontrare il Comandante del Corpo per una parola di conforto". A
Gabriele "per i predetti motivi di legame preesistente", sono
state concesse "una serie di particolari attenzioni per far sì
che potesse trascorrere questo periodo nella maniera più serena
possibile". Quanto alla presenza di luce nelle ventiquattro ore,
"si rappresenta che la stessa è rimasta accesa per evitare
eventuali atti autolesionistici dell'imputato e per esigenze di
sicurezza. Lo stesso detenuto, nei giorni a venire, ha chiesto
che la medesima luce rimanesse accesa durante la notte perché la
riteneva di compagnia".

"A seguito delle dichiarazioni rese nel corso del dibattimento
nella mattinata odierna il Promotore di Giustizia ha aperto la
procedura n. 53/12 al fine di verificare la verità o meno delle
accuse mosse dal Gabriele. Nel caso esse dovessero risultare
infondate - conclude la nota - egli potrebbe essere passibile di
una controdenuncia".

Ska

021620 ott 12


VATICANO: GENDARMERIA, CELLE CONFORMI A STANDARD INTERNAZIONALI =
(AGI) - CdV, 2 ott. - "Paolo Gabriele al momento del suo
arresto e' stato custodito in una cella di isolamento presso la
Caserma della Gendarmeria Vaticana. Detta cella di custodia
segue gli standard di detenzione previsti anche per altri
Paesi, per situazioni analoghe". Lo precisa un comunicato della
Gendarmeria Vaticana. "Circa l'asserita presenza di luce nelle
ventiquattro ore, si rappresenta - afferma la nota - che la
stessa e' rimasta accesa per evitare eventuali atti
autolesionistici dell'imputato e per esigenze di sicurezza. Lo
stesso detenuto, nei giorni a venire, ha chiesto che la
medesima luce rimanesse accesa durante la notte perche' la
riteneva di compagnia". "Allo stesso detenuto - inoltre - sin
dall'inizio e' stata fornita anche una mascherina notturna che
gli consentisse il piu' completo oscuramento". (AGI)
Siz (Segue)
021604 OTT 12

VATICANO: GENDARMERIA, CELLE CONFORMI A STANDARD INTERNAZIONALI (2)=
(AGI) - CdV, 2 ott. - La nota precisa anche che "al detenuto
sono stati dati i completi di biancheria e cuscino,
costantemente rinnovati. Senza mai essere disturbato veniva
infine discretamente controllato nel corso delle ore notturne e
per qualunque necessita' poteva contare sull'immediata
assistenza essendo la cella provvista di idoneo citofono
collegato con la Sala Operativa. I suoi principali diritti,
anche riguardo l'intimita', non sono mai stati violati".
"Durante il suo trattamento detentivo - si legge ancora -
il detenuto, secondo gli standard previsti, ha usufruito
quotidianamente di pasti completi consumati in compagnia dei
Gendarmi che lo avevano in custodia, dell'ora d'aria, di
momenti di relax e di socializzazione (con personale del Corpo
della Gendarmeria, con il quale per evidenti motivi esistevano
rapporti di pregressa amicizia e conoscenza); avrebbe potuto
usufruire della palestra del Corpo della Gendarmeria (cosa
dallo stesso rifiutata), e' stato sottoposto continuamente a
visita medica da parte di un sanitario, all'uopo designato,
della Direzione di Sanita' ed Igiene del Governatorato (come
risulta da apposito registro sanitario), dichiarando altresi'
al sanitario di riposare serenamente ed addirittura di aver
risolto alcuni problemi di carattere nervoso; ha avuto costanti
contatti, soprattutto anche nei primissimi giorni, con
Assistenti spirituali, ha potuto partecipare alla messa con la
famiglia, ha altresi' usufruito di colloqui senza limiti di
orario secondo l'autorizzazione dell'Autorita' Giudiziaria con
i propri familiari ed infine di incontri con i propri legali,
tutto nel massimo rispetto della persona". (AGI)
Siz (Segue)
021604 OTT 12

NNNNVATICANO: GENDARMERIA, CELLE CONFORMI A STANDARD INTERNAZIONALI (3)=
(AGI) - CdV, 2 ott. - "Piu' volte - racconta il comunicato -
l'imputato ha richiesto di incontrare il Comandante del Corpo
per una parola di conforto. A Gabriele infatti, per i predetti
motivi di legame preesistente, sono state concesse una serie di
particolari attenzioni per far si' che potesse trascorrere
questo periodo nella maniera piu' serena possibile".
"Dopo circa 20 giorni, finiti i lavori di ristrutturazione,
Paolo Gabriele e' stato trasferito - infine - nella nuova
cella".
A seguito delle dichiarazioni rese nel corso del
dibattimento nella mattinata odierna il Promotore di Giustizia
ha aperto la procedura n. 53/12 al fine di verificare la
verita' o meno delle accuse mosse dal Gabriele. "Nel caso esse
dovessero risultare infondate egli - conclude il comunicato -
potrebbe essere passibile di una controdenuncia". (AGI)
Siz
021604 OTT 12

NNNNVaticano/ Maggiordomo:No complici. Ma fa 7 nomi, pure cardinali
"Ero suggestionato da ambiente, ma non hanno collaborato con me"

Città del Vaticano, 2 ott. (TMNews) - Il maggiordomo del Papa ha
affermato di aver agito senza complici, nella deposizione
dell'odierna udienza nel processo Vatileaks. Paolo Gabriele, che
si è dichiarato "innocente" dell'accusa di furto aggravato dei
documenti riservati della Santa Sede, ha però fatto i nomi di
sette persone che lo avrebbero "suggestionato": il dottor
Mauriello, Luca Catano ("che sapeva cose relative al comandante
della gendarmeria Domenico Giani"), e poi i cardinali Angelo
Comastri, Paolo Sardi, monsignor Francesco Cavina e l'ex
governante di Ratzinger Ingrid Stampa.

Nel corso dell'interrogatorio, Gabriele, su richiesta del pm
Nicola Picardi ha dapprima confermato alcuni nomi che aveva fatto
nel corso dell'istruttoria. In particolare, ha spiegato di aver
consegnato una copia dei documenti riservati che aveva raccolto
al suo confessore, "padre Giovanni". Poi ha confermato di aver
raccolto informazioni sulla gendarmeria vaticana dal "dottor
Mauriello" e da "Luca Catano", membro della confraternita dei
santi Pietro e Paolo, che gli era stato presentato da un amico di
liceo, Enzo Vangeli, e che gli era sembrato "molto addentro" alle
questioni della gendarmeria, tanto da scambiarlo per un
magistrato, e con cui aveva poi stretto "amicizia". "Sapeva delle
cose riguardanti il comandante Giani e mi ha consegnato
l'articolo 'Napoleone in Vaticano'" poi finita nel libro di
Gianluigi Nuzzi 'Sua Santità'. "Posso precisare - ha detto - che
era un momento particolare nella gendarmeria e i gendarmi erano
sconcertati per il trattamento poco corretto nei confronti del
cappellano".

(segue)

Ska

021606 ott 12
Vaticano/ Maggiordomo:No complici. Ma fa 7 nomi, pure... -2-


Città del Vaticano, 2 ott. (TMNews) - Al 'promotore di giustizia
che gli domandava' se avesse avuto altri "contatti", Paolo
Gabriele ha confermato i nomi, già fatti durante l'istruttoria,
di Comastri, Sardi, Cavina e Stampa. Quanto a Sardi, "essendo io
stato all'inizio in segreteria di Stato, lo avevo individuato
come un punto di riferimento ma non potrei dire di individuarlo
ancora come punto di riferimento e non posso più definirlo padre
spirituale", come aveva fatto nell'istruttoria. Il presidente del
tribunale Giuseppe Dalla Torre ha allora chiesto a Paolo Gabriele
se confermava di non aver avuto complici: "Sì, nel modo più
assoluto", ha risposto, "e preciso che per 'suggestione' - come
ho detto nel verbale del sei giugno - non intendevo una forma di
collaborazione delle persone citate, anche perché
nell'interrogtorio ho fatto il nome di altre persone con cui sono
venuto in contatto".

Ska

021606 ott 12
VATICANO: PROCESSO GABRIELE, SPUNTANO I NOMI DI DUE CARDINALI =
CONTATTI CON CARD. COMASTRI E CARD. SARDI ED EX SEGRETARIA
INGRID STAMPA

Citta' del Vaticano, 2 ott. (Adnkronos) - Durante la seconda
udienza del processo a Paolo Gabriele per la fuga di documenti
riservati dall'appartamento del Papa, sono emersi diversi nomi di
personalita' della Curia che hanno avuto vari contatti con Gabriele.
In particolare, fra le persone cui si e' fatto riferimento anche in
relazione ai primi interrogatori cui fu sottoposto Gabriele, sono
stati ricordati i contatti con Vincenzo Mauriello, minutante della
Segreteria di Stato, quindi con Luca Catano della confraternita di San
Pietro e Paolo. Sarebbe quest'ultimo che avrebbe consegnato a Gabriele
il testo ''Napoleone in Vaticano'', in seguito diventato un capitolo
del libro di Gianluigi Nuzzi con lo stesso titolo.

Contatti poi vi furono - senza che questi vadano considerati
complici, secondo quanto e' emerso dal dibattimento in aula - con il
cardinale Angelo Comastri, vicario del Papa per lo Stato della citta'
del Vaticano e arciprete basilica san Pietro, con Francesco Cavina,
attuale vescovo di Carpi e fino al 2011 officiale della Segreteria di
Stato presso la sezione dei rapporti con gli Stati, quindi con Ingrid
Stampa, ex segretaria di Benedetto XVI, infine con il cardinale Paolo
Sardi.

(Fpe/Ct/Adnkronos)
02-OTT-12 15:20

NNNN

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