ANSA/ MARO': SONIA GANDHI, ITALIA HA TRADITO. INTERVIENE L'UE
ASHTON, RISPETTARE CONVENZIONE VIENNA SU IMMUNITA' AMBASCIATORE
(di Maurizio Salvi)
(ANSA) - NEW DELHI, 19 MAR - Scende in campo anche l'Unione
europea nel braccio di ferro tra Italia e India sulla questione
dei maro' e dell'immunita' - negata ieri dalla Corte Suprema di
New Delhi - dell'ambasciatore Daniele Mancini.
Dopo le titubanze dei giorni scorsi, l'Alto rappresentante
della politica estera comunitaria Catherine Ashton si e' detta
''preoccupata'' per le limitazioni imposte ai movimenti del
diplomatico italiano, esortando al ''rispetto'' della
Convenzione di Vienna.
Questo nel giorno in cui la presidente del Partito del
Congresso indiano al potere, l'italiana Sonia Gandhi, rompendo
il riserbo mantenuto finora, ha commentato lo ''strappo''
italiano in un incontro con parlamentari del suo partito:
''L'atteggiamento di sfida del governo di Roma sulla questione
dei due maro' e il suo tradimento di un impegno con la nostra
Corte Suprema - ha tuonato - sono completamente inaccettabili''.
''Si faccia tutto quello che e' nelle nostre possibilita' per
riportarli indietro'', ha esortato la donna piu' potente
dell'India, non senza prima ammonire: ''Nessuno pensi di
sottovalutare l'India'' su questa questione.
La questione di come rispondere alla ''beffa'' dei maro' che,
autorizzati a recarsi in permesso in Italia, ci sono restati per
volere del governo italiano, continua a scuotere il mondo
politico ed i media indiani. Entrambi si sono schierati a difesa
della Corte Suprema, che ha dato l'ok all'operazione dopo avere
accettato una dichiarazione giurata dell'ambasciatore Mancini e
che ora accusa il diplomatico di non averla rispettata.
Questa preoccupazione ha fatto passare in secondo piano a New
Delhi l'altro argomento principe delle tensioni italo-indiane:
la violazione di fatto della Convenzione di Vienna contenuta
nelle ordinanze firmate dal presidente della Corte, Altamas
Kabir, che praticamente sta impedendo ''fino a nuovo ordine'' a
Mancini di lasciare l'India.
La ferita costituita dalla ''fuga'' di Massimiliano Latorre e
Salvatore Girone appare profonda, come hanno dimostrato oggi
certi titoli di quotidiani ('Una arrogante Italia', ha scritto
il Mail Today) e soprattutto le parole di Sonia Gandhi.
New Delhi continua ad insistere sul principio dell'offesa
alla Corte da parte dell'Italia, mettendo in secondo piano la
violazione della Convenzione di Vienna sull'immunita'
diplomatica contenuta nelle ordinanze di Kabir. La stizza per
l'affronto subito si e' tradotta in misure nei confronti
dell'ambasciatore italiano che quasi non hanno precedenti nei
rapporti internazionali fra Paesi.
In una recente intervista alla tv Cnn-Ibn, il ministro degli
Esteri indiano, Salman Khurshid, ha detto che ''l'India rispetta
pienamente la Convenzione di Vienna'' sull'immunita' dei
diplomatici. Ma l'intervento di oggi della Ashton - ''la
Convenzione di Vienna del 1961 sulle relazioni diplomatiche e'
la pietra angolare dell'ordine legale internazionale e deve
essere rispettata in ogni momento'' - lascia capire che al
riguardo permangono delle importanti perplessita': ''Qualsiasi
limitazione alla liberta' di movimento dell'ambasciatore
d'Italia in India sarebbe contraria agli obblighi internazionali
previsti da tale Convenzione'', ha ammonito.
La stessa Ashton aveva lasciato capire giorni fa che ''India
e Italia stanno discutendo'', un'indiscrezione che pero' alla
luce dei fatti non sembra per il momento aver dato frutti. E
cio' mentre si avvicina a grandi passi il 22 marzo, giorno in
cui, in assenza di un ritorno di Latorre e Girone, l'India
sancira' definitivamente che il non rispetto dei patti contenuti
nella dichiarazione giurata e' stato effettivamente
consumato.(ANSA).
SAL
19-MAR-13 20:21 NNNN
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