Governo/ Vendola a dirigenti Pd: Basta campagna contro di me
"No a ennesima stagione di trasformismo ed emergenzialismo"
Roma, 27 apr. (TMNews) - "Tira una brutta aria per la democrazia
italiana. Alcune voci, considerate scomode dall'establishment,
vengono sottoposte ad una pesante campagna diffamatoria. Ci hanno
detto nei giorni scorsi che i veri emblemi della casta erano
Rodotà e Boldrini. Ora tocca a me: ho il torto di non aver rotto
il patto che ho fatto con tutti gli elettori del centrosinistra.
Ho il torto di sottrarmi all'abbraccio politico con Berlusconi".
Così il leader di Sinistra, ecologia e libertà Nichi Vendola
replica in una nota "agli attacchi nei suoi confronti sia da
parte di giornali come Libero e Linkiesta con accuse sui vitalizi
dei consiglieri regionali pugliesi (a cui nel merito replichera'
la regione Puglia) che da esponenti del Pd 'Vendola membro della
casta'".
"Non nutro - prosegue il leader di Sel - nessun sentimento di
odio nei confronti del leader del PdL, ma penso onestamente che
la politica non possa tradire una così grande attesa di
cambiamento per sottoporre all'Italia l'ennesima stagione di
trasformismo ed emergenzialismo. Se il dissenso, quale quello che
io esprimo, viene considerato pericoloso e degno di censura
morale, se si considera lecito praticare la denigrazione di chi
non si piega, vuol dire che siamo ad un punto critico della
vicenda italiana. Chiedo ai dirigenti del Pd - insiste Vendola -
un atto di responsabilità: si eviti la campagna di sospetti, di
bugie, di offese. Io non ho inteso minimamente lucrare sulla
crisi del partito democratico. Mi sono espresso a nome di Sel per
una opposizione costruttiva e responsabile, il mio partito non e'
mai venuto meno alla parola data. Allora - conclude Vendola - e'
utile mantenere la dialettica politica nei limiti della civiltà,
senza mai mancare di rispetto alla verità, senza ledere la
dignità di chi è stato alleato".
Pol/Ska
271602 apr 13
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