Translate

sabato 27 aprile 2013

ANSA/ MAFIA: DALLA CHIESA, IL GIALLO DELLA BORSA VUOTA

ANSA/ MAFIA: DALLA CHIESA, IL GIALLO DELLA BORSA VUOTA
RITROVATA 31 ANNI DOPO IN UFFICIO CORPI REATO SENZA DOCUMENTI
(ANSA) - PALERMO, 27 APR - Ha tutta l'apparenza di un giallo
ma dopo tanti anni sara' difficile rimettere i tasselli al loro
posto. Percio' a palazzo di giustizia si tratta con cautela il
caso della borsa del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa. Non
era scomparsa, come sosteneva un informatore anonimo, ma era
depositata da 31 anni nei sotterranei del palazzo di giustizia
tra i corpi di reato. Ora e' stata ritrovata ma e' vuota. E'
stata svuotata per sottrarre documenti importanti? Oppure il suo
contenuto e' stato a suo tempo esaminato e ritenuto di scarsa
rilevanza investigativa? Ruota attorno a questi interrogativi
l'ennesimo ''mistero'' relativo alla scomparsa di documenti o
appunti dopo un delitto di mafia, come nel caso dell'agenda
rossa di Paolo Borsellino o dei file dell'agenda elettronica di
Giovanni Falcone.
Tutto e' cominciato con la lettera inviata qualche mese fa da
un anonimo abbastanza informato, forse un investigatore, al pm
Nino Di Matteo, uno dei magistrati impegnati nell'inchiesta
sulla trattativa Stato-mafia. Nello scritto classificato in
codice come ''Protocollo fantasma'' vengono suggeriti 22 punti
da approfondire. E uno riguarda proprio la borsa in pelle
marrone del prefetto. Scrive l'anonimo: ''C'erano dentro
documenti relativi a indagini svolte personalmente dal prefetto
e una lista di nomi scottanti''. Quattro magistrati della
Procura - l'aggiunto Vittorio Teresi e i sostituti Nino Di
Matteo, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia - hanno
ricostruito il percorso della borsa e dei reperti e hanno
trovato un verbale della polizia scientifica compilato la sera
del 3 settembre 1982 subito dopo l'agguato di via Carini. C'e'
scritto che Dalla Chiesa teneva tra le gambe una borsa con
alcune carte e che ''altri fogli legati da un elastico'' erano
''sotto il sedile lato guida''.
Della borsa si fa poi cenno in una nota della questura, tre
giorni dopo la strage, ma nulla si dice del suo contenuto. Una
cosa e' certa: a quel tempo nulla di anormale sarebbe emerso.
Tanto e' vero che il giudice Giovanni Falcone, che personalmente
seguiva le indagini sulla strage di via Carini, non dispose
particolari accertamenti sulla borsa del prefetto. Non lo fece
perche' il contenuto faceva gia' parte del materiale preso in
esame durante l'attivita' istruttoria? Oppure perche' i fogli
contenuti in quella borsa si sono persi lungo i passaggi tra la
polizia giudiziaria, la procura e l'ufficio istruzione?
Non sarebbe, nell'ipotesi peggiore, l'unico caso di
sottrazione di prove e di reperti sullo sfondo della strage
Dalla Chiesa. La sera stessa dell'agguato si cerco' di aprire la
cassaforte del prefetto nella sua residenza di villa Pajno. Ma
non si trovarono le chiavi. Vennero rinvenute alcuni giorni dopo
nello stesso posto in cui erano state inutilmente cercate. E
quando la cassaforte venne aperta all'interno fu trovata solo
una scatola vuota. Proprio come nel caso della borsa.(ANSA).

YP8-NU
27-APR-13 18:15 NNNN

Nessun commento: