Atto Camera
Interrogazione a risposta scritta 4-03699
presentato da
NUTI Riccardo
testo di
Lunedì 24 febbraio 2014, seduta n. 178
NUTI. — Al Presidente del Consiglio dei ministri. — Per sapere – premesso che:
in data 19 febbraio 2014 sono apparse sui principali organi di informazione, svariati articoli in cui si riportava che Antonio Ragusa, generale dell'Arma dei carabinieri in pensione, e Luigi Bisignani, noto alle cronache in qualità di «faccendiere», già condannato in via definitiva e attualmente coinvolto in alcune note inchieste giudiziarie, inclusa l'inchiesta denominata «P4», venivano portati agli arresti domiciliari, con l'accusa, il primo, di corruzione e turbativa d'asta e, il secondo, di frode fiscale;
Antonio Ragusa è stato membro dell'Arma dei carabinieri, ove avanzò rapidamente di carriera, passando dal Reparto operativo al nucleo tribunali sino ad approdare al gruppo Roma Primo; tuttavia, nel 1992, durante la terza prova scritta dell'esame di procuratore legale venne scoperto mentre copiava e per questo motivo fu esonerato dall'Arma dei carabinieri; successivamente fu trasferito al SISMI;
nel 2005 la sua nomina alla direzione nazionale antidroga fu respinta e l'anno seguente venne assunto, durante il Governo presieduto da Silvio Berlusconi, a capo del dipartimento «risorse strumentali» presso la Presidenza del Consiglio dei ministri, nonostante fosse già in pensione, in deroga alla prassi seguita fino ad allora, per cui tale incarico veniva ricoperto da un dipendente di ruolo;
la posizione ricoperta da Antonio Ragusa, dunque, gli consentiva di gestire, per conto della Presidenza del Consiglio dei ministri, somme di denaro molto significative;
il signor Ragusa fu confermato in quella posizione fino al 2012, quando l'allora Presidente del Consiglio dei Ministri Mario Monti, decise di non procedere al rinnovo di numerosi incarichi conferiti nel corso degli anni precedenti a persone già in pensione;
dal 2006 al 2012 la Presidenza del Consiglio ha proceduto a conferire svariati appalti, anche tramite procedure non chiare e senza la opportuna evidenza pubblica, mentre Antonio Ragusa riceveva uno stipendio complessivo lordo ben oltre i 200 mila euro annui;
tra questi appalti figura anche quello relativo alla gestione dei servizi informatici e di sicurezza della Presidenza del Consiglio dei ministri del 2010, oggetto dell'inchiesta che ha portato all'arresto di Luigi Bisignani e Antonio Ragusa;
secondo quanto affermato dalla procura inquirente, Antonio Ragusa avrebbe mostrato una assenza di remore nell'alterare il corretto svolgimento della gara d'appalto e nel deviare i poteri connessi alla sua pubblica funzione al fine di perseguire meri interessi utilitaristici di carattere privato; avrebbe in più occasioni favorito i membri della propria famiglia, incurante dei doveri di imparzialità e correttezza connessi alla sua funzione e della peculiarità dell'ufficio ricoperto; avrebbe tenuto una condotta pericolosa, non solo per il carattere sistematico e non occasionale delle modalità familistiche con le quali era solito esercitare funzioni pubbliche giungendo a operarne una vera e propria mercificazione;
infatti, la figlia di Antonio Ragusa, Simona Ragusa, dal gennaio 2008 al dicembre 2012, per 5 anni, è stata consulente del comitato per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita della Presidenza del Consiglio dei ministri, all'interno della stessa struttura ove lavorava il padre;
i termini del bando di gara d'appalto oggetto dell'indagine, il cui valore ammonta a circa 9 milioni di euro, sarebbero stati scritti appositamente per consentire alla società Italgo, dell'imprenditore Anselmo Galbusera, di vincere; quest'ultimo avrebbe dovuto poi, in cambio, subappaltare determinati lavori per un valore di 117 mila euro alla società del genero di Antonio Ragusa, Marco Napoli;
la procura inquirente ipotizza, inoltre, che la concessione di tale appago alla Italgo sia riconducibile ad un favore fatto in precedenza ad Antonio Ragusa da parte dell'ex direttore delle relazioni esterne di Finmeccanica, Lorenzo Borgogni, per far assumere il figlio di Ragusa, all'interno di una società del Gruppo Finmeccanica;
Luigi Bisignani pluricondannato ed ad oggi indagato in note inchieste giudiziarie, avrebbe avuto il ruolo di intermediatore per la concessione dell'appalto –:
se il Presidente del Consiglio dei ministri, visto il carattere sistematico e non occasionale delle modalità illegittime di gestione degli appalti mostrato dal signor Antonio Ragusa, non intenda avviare delle verifiche sugli appalti e sugli incarichi di lavoro concessi a persone fisiche nel periodo in cui il medesimo ricopriva la carica di capo del dipartimento delle risorse strumentali della Presidenza del Consiglio dei ministri;
quali siano state le gare di appalto assegnate tramite il dipartimento risorse strumentali e quali siano i soggetti che si sono aggiudicati tali gare, ovvero a quali soggetti siano stati attribuiti appalti tramite trattativa privata, nel periodo in cui il signor Antonio Ragusa era a capo di tale dipartimento. (4-03699)
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