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giovedì 6 marzo 2014

Interrogazione a risposta scritta 4-03807.. l'Amministrazione della Polizia di Stato sta ultimando lo studio per la revisione dei presidi e degli uffici della polizia di Stato su tutto il territorio nazionale a causa della carenza degli organici – assestata a circa 95.000 unità – e del fatto che in futuro non ci saranno ingressi di nuove unità rispetto al turnover programmato; ..






Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-03807
presentato da
D'ARIENZO Vincenzo
testo di
Martedì 4 marzo 2014, seduta n. 182

D'ARIENZO. —Al Ministro dell'interno, al Ministro della difesa. — Per sapere – premesso che:
   l'Amministrazione della Polizia di Stato sta ultimando lo studio per la revisione dei presidi e degli uffici della polizia di Stato su tutto il territorio nazionale a causa della carenza degli organici – assestata a circa 95.000 unità – e del fatto che in futuro non ci saranno ingressi di nuove unità rispetto al turnover programmato;
   la riorganizzazione segue due direttrici fondamentali: la prima, interna alla Polizia di Stato che vedrà una razionalizzazione dei presidi di polizia stradale, ferroviaria, postale e di frontiera. L'altra, concertata con il comando generale dei carabinieri, finalizzata ad una rivisitazione sul territorio della dislocazione dei commissariati di Polizia, dei carabinieri – in particolare le compagnie – e dei reparti speciali;
   in particolare, per quanto concerne il primo versante, per le squadre nautiche si prevede la soppressione di tutte quelle oggi esistenti, per la polizia ferroviaria la revisione del dispositivo complessivo e per la polizia postale si vogliono, invece, mantenere le sole sedi presenti presso le corti d'appello;
   pare che siano interessati 267 uffici di polizia in tutta Italia ed anche centinaia di caserme dei carabinieri;
   per la provincia di Verona ciò significa chiudere la squadra nautica di Peschiera del Garda (8 poliziotti), la polizia postale di Verona (16 poliziotti) e la polizia ferroviaria di Legnago (10 poliziotti). Non è ancora conosciuta la ripercussione sulle caserme veronesi dell'Arma dei carabinieri;
   inoltre, è in corso di valutazione la definizione di tre maxi poli per la formazione di base. In questo ambito è senz'altro coinvolta l'esistenza stessa della scuola di formazione di Peschiera del Garda;
   la riorganizzazione proposta deprime la sicurezza dei cittadini, in particolare sul Lago di Garda. È impensabile che un territorio come quello, con 21 milioni di presenze annuali, venga privato di questo importante presidio di sicurezza quale quello della polizia nautica di Peschiera. Chiuderà anche la polizia nautica di Riva del Garda. In pratica, la sicurezza del Lago di Garda, area di oltre 250 Km/q, sarà garantita esclusivamente dalla sola motovedetta dell'Arma dei carabinieri in servizio presso Torri del Benaco;
   è assurdo chiudere il presidio della polizia nautica di Peschiera d/G che non solo è centrale nel «Patto per la sicurezza del Lago di Garda», ma che «spende poco»: le moto d'acqua sono state comprate dai comuni, i locali presso cui operano i poliziotti in servizio, tutti specializzati, con ottima professionalità, tra i quali anche i sommozzatori, sono stati concessi in comodato gratuito dal comune di Peschiera del Garda e alla stessa stregua anche le imbarcazioni sono ormeggiate gratuitamente nel porto arilicense. Insomma nessun costo logistico se non quello per il carburante delle imbarcazioni;
   la capitaneria di porto di Salò, sulla quale ricadranno oggettivamente i compiti e le funzioni non ha le corrispondenti qualifiche e l'addestramento di sicurezza necessari, perché specializzata solo in ricerca e soccorso e non ha sommozzatori e la stessa guardia di Finanza di Salò non potrà sopperire all'esigenza;
   è assurdo chiudere anche la sezione della polizia postale di Verona in un momento in cui i reati informatici sono uno dei più allarmanti fronti sui quali si combatte la lotta alla criminalità. Senza alcuna indicazione sulla ricollocazione di quel personale specializzato, che dopo anni di esperienza ha maturato professionalità specifiche, appare una scelta sbagliata, per Verona e per i poliziotti interessati;
   la chiusura della polizia ferroviaria di Legnago riduce numericamente il personale che comunque garantisce la sicurezza della città con una funzione di deterrenza anche solo in ragione della loro presenza costante;
   siamo di fronte a un piano che per Verona è disarticolato, manca completamente una visione generale – ivi compresa la riorganizzazione dei comandi compagnie del Carabinieri – e, quindi, l'unico esito è la penalizzazione della presenza delle forze di pubblica sicurezza sul nostro territorio, mentre non viene in alcun modo affrontata, ad esempio, la razionalizzazione della ventina di dipartimenti esistenti a livello centrale, che resteranno, integralmente –:
   se il Ministro dell'interno non ritenga di rivedere lo studio sui presidi e gli uffici della Polizia di Stato di Verona e, nel dettaglio, se condivida che:
    a) occorre mantenere la Squadra Nautica di Peschiera d/G;
    b) sia doveroso destinare il personale della polizia ferroviaria di Legnago alla Sezione della Polizia Stradale di Legnago;
    c) il personale della polizia postale sia ricollocato in un ambito investigativo della questura di Verona, all'interno del quale il personale specializzato possa proseguire l'importantissima azione di contrasto alla criminalità informatica fino ad oggi condotta con eccellenti risultati;
   se e quali sono le compagnie dei carabinieri della provincia di Verona eventualmente interessate dal progetto di razionalizzazione dei presidi di sicurezza in argomento. (4-03807)

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