Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-01455
presentata da Interrogazione a risposta orale 3-01455
DONATELLA ALBANO
giovedì 20 novembre 2014, seduta n.357
giovedì 20 novembre 2014, seduta n.357
nell'ottica della razionalizzazione della spesa, è stata disposta la riorganizzazione del Ministero dell'interno, con la previsione di riduzioni delle dotazioni organiche delle pubbliche amministrazioni, ai sensi dall'articolo 21-bis del decreto-legge n. 90 del 2014, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 114 del 2014;
nello specifico, per ciò che attiene al progetto di riorganizzazione della Polizia di Stato, così come si legge nella circolare del Ministero del 4 marzo 2014, "viene evidenziata l'esigenza di una condivisa razionalizzazione della dislocazione dei presidi di polizia sul territorio, che tenga in debito conto la conclamata carenza di organico in cui versano le forze dell'Ordine e l'attuale congiuntura economica";
dall'ipotesi formulata nel "Progetto di rimodulazione dei Presidi della Polizia di Stato", diffuso con una nota del 3 marzo 2014 dalla Direzione centrale per gli affari generali della Polizia di Stato, risulta che per la Polizia postale e delle comunicazioni è stata prevista la soppressione di 73 sezioni provinciali;
considerato che:
l'ipotesi ventilata appare del tutto incomprensibile poiché è evidente che non tiene conto del particolare ed indispensabile compito assegnato alla Polizia postale che è l'unica "specialità" delle forze di polizia che svolge un'azione di prevenzione e di contrasto della criminalità informatica e a garanzia dei valori costituzionali della segretezza della corrispondenza e della libertà di ogni forma di comunicazione;
in particolare, la Polizia postale si occupa di contrastare un'ampia serie di reati on line come stalking, molestie, cyber-bullismo, cyberstalking, clonazioni di carte di credito, truffe telematiche, sfruttamento delle ludopatie, hacking, phishing, spamming, reati concernenti i diritti d'autore, reati nell'ambito della telefonia e di tutti quelli che avvengono sui diffusissimi social network;
è evidente che, con la soppressione delle 73 sezioni provinciali, tutto il carico di lavoro sinora svolto da questi uffici ricadrà inevitabilmente sugli uffici regionali della Polizia postale già fortemente oberati, con un aumento esponenziale dei tempi di esplicazione di ogni singola pratica;
considerato che:
le sezioni provinciali della Polizia postale, oltre ad essere gli uffici più facilmente raggiungibili dai cittadini, svolgono compiti specifici, come ad esempio lezioni nelle scuole per insegnare agli alunni a proteggersi da persone psicologicamente deviate, mettendoli in condizione di utilizzare internet in modo consapevole;
la Polizia postale con il centro nazionale per il contrasto della pedopornografia sulla rete internet ha, inoltre, competenza specifica ai sensi della legge n. 38 del 2006 nel campo del contrasto alla pedofilia on line:
la soppressione delle sezioni provinciali produrrà inevitabili ricadute negative anche sul prezioso ed altamente specializzato personale che da anni opera in tale settore, che dopo anni di perfezionamento e aggiornamento, in nome di una presunta esigenza di razionalizzazione della spesa, tutta da dimostrare, si vedrà costretto a rimanere nella propria città di lavoro per svolgere generici compiti (già svolti, per lo più, dai Carabinieri) oppure chiedere il trasferimento in uno dei rimanenti uffici della specialità per poter continuare a svolgere il lavoro di tanti anni;
rilevato che:
la ricollocazione delle soppresse sezioni presso gli uffici investigativi delle Questure contraddice la logica della razionalizzazione della spesa, in considerazione dei costi derivanti dal trasferimento del personale e dall'adeguamento delle strutture destinate ad ospitare la specialità;
attualmente le spese riguardanti gli uffici, gli allestimenti, le dotazioni strumentali relative alla specialità, la cancelleria, le autovetture di servizio e parte degli emolumenti (straordinari, missioni ed indennità di specialità) sono a carico di Poste italiane SpA, come risulta dalla "Disciplinare della convenzione tra il Ministero dell'Interno - Dipartimento della Pubblica Sicurezza - e Poste Italiane SpA " stipulata il 12 luglio 2011;
il contrasto al crimine informatico e l'attività di analisi informatiche effettuato dalla Polizia Postale, già oggi, consentono risparmi enormi in termini di consulenze a pagamento da parte dell'autorità giudiziaria;
la riduzione degli uffici della Polizia postale al solo livello regionale comporta un pesante disservizio ai cittadini a cui va garantito un livello di sicurezza minimo e paritario, senza discriminazioni territoriali,
si chiede di sapere:
se il Ministro in indirizzo non ritenga che l'eventuale soppressione delle 73 sezioni provinciali della Polizia postale non rappresenti un duro colpo alla sicurezza nel nostro Paese, non essendoci ad oggi altre specialità nella Polizia di Stato e nelle altre forze dell'ordine ad avere le specifiche competenze attribuite alla Polizia postale;
se, pertanto, non ritenga di dover riconsiderare tale decisione al fine di garantire il prezioso ed indispensabile servizio svolto a favore della comunità dalle sezioni provinciali della Polizia postale e mantenendo in vita un settore che, al contrario, merita maggiore attenzione da parte dello Stato, che è tenuto a garantire sempre più sicurezza nel comparto informatico.
(3-01455)
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