STAMINALI: STUDIO ITALIANO SU SCLEROSI CONFERMA, AUTOTRAPIANTO FUNZIONA =
L'autore dopo il 'miracolo' raccontato da donna inglese,
approccio promette grandi risultati in 5-10% pazienti
Milano, 2 mar. (AdnKronos Salute) - Resettare le difese naturali dei
malati di sclerosi multipla somministrando prima una potente terapia
immunosoppressiva che crei una 'pagina bianca' nei baluardi protettivi
dell'organismo, poi un'infusione di cellule staminali ematopoietiche
prelevate dagli stessi pazienti. Si chiama autotrapianto di midollo
osseo ed è tornato sotto i riflettori della cronaca dopo "il miracolo"
riferito da una giovane mamma britannica che, grazie al trattamento,
spiega di essere tornata a camminare rialzandosi dalla sedia a
rotelle. Lo studio, pubblicato su 'Jama' e coordinato dagli Usa, segue
un filone che vede anche l'Italia in prima linea. Un trial di fase II
che appare su 'Neurology', guidato da Giovanni Mancardi
dell'università degli Studi di Genova e Riccardo Saccardi dell'Aou
Careggi di Firenze, conferma la bontà dell'approccio: "Risultati
clamorosi in termini di riduzione delle nuove lesioni (-80%) rispetto
alla terapia tradizionale".
"Non c'è dubbio che questa strategia produrrà grandi risultati -
assicura all'Adnkronos Salute Mancardi, presidente del prossimo
Congresso nazionale della Società italiana di neurologia (Genova,
10-13 ottobre) - a patto di indirizzarla ai pazienti che possono
beneficiarne e cioè malati in fase recidivante-remittente, nei quali
la patologia evolve rapidamente peggiorando in pochi mesi o anni, e
abbiano fallito tutti i trattamenti tradizionali: diciamo un 5-10% del
totale pazienti con sclerosi multipla", complessivamente pari a circa
60 mila nel nostro Paese. Ma prima di poterli trattare, precisa
l'esperto, "i nostri risultati, così come quelli analoghi riportati da
altri colleghi, vanno approfonditi e verificati con un ampio trial di
fase III. Si tratta infatti di un trattamento molto aggressivo e a
rischio tossicità".
Lo studio co-coordinato da Mancardi è multicentrico e internazionale,
promosso dalla Società europea trapianti di midollo (Ebmt) e
finanziato fra gli altri dalla Fism, Fondazione italiana sclerosi
multipla. La ricerca, durata oltre 15 anni, ha coinvolto 21 persone
con sclerosi multipla secondaria progressiva o recidivante-remittente,
la cui disabilità era peggiorata nell'anno precedente nonostante il
trattamento con farmaci di prima linea. Tutti i partecipanti, età
media 36 anni, avevano ricevuto terapie classiche senza risultato. (segue)
(Opa/AdnKronos)
02-MAR-15 17:21
STAMINALI: STUDIO ITALIANO SU SCLEROSI CONFERMA, AUTOTRAPIANTO FUNZIONA (2) =
Mancardi, Ue e Usa uniscano le forse per maxi ricerca di fase
finale
(AdnKronos Salute) - A differenza del trial pubblicato su Jama, quello
a guida 'tricolore' è randomizzato verso un gruppo di controllo: 12
pazienti hanno ricevuto una terapia standard con l'immunosoppressore
mitoxantrone, mentre agli altri 9 è stato somministrato un potente
'cocktail' immunosoppressivo seguito da infusione di proprie staminali
ematopoietiche. Nei 4 anni successivi il trattamento ha ridotto
l'attività della malattia in misura "molto più significativa" rispetto
al mitoxantrone. Il gruppo 'staminali' ha presentato il 79% in meno di
nuove lesioni cerebrali (una media di 2,5 contro le 8 del gruppo
controllo), e non ha più sviluppato un altro tipo di lesioni (dette
'captanti il gadolinio') che nel gruppo controllo si sono ripresentate
nel 56% dei pazienti. Non sono invece state registrate differenze tra
i due gruppi in termini di progressione della disabilità.
"Dal nostro studio sembra emergere che l'introduzione di cellule
staminali sia in grado di riprogrammare il sistema immunitario",
commenta Mancardi, per il quale "è verosimile ipotizzare che il
trattamento con staminali possa influenzare profondamente il decorso
della malattia". Il trapianto autologo "è stato globalmente ben
tollerato, con effetti collaterali prevedibili e risolti senza alcuna
conseguenza permanente - aggiunge Saccardi - Abbiamo utilizzato la
stessa tecnologia riportata in un precedente studio coordinato dal
Gruppo italiano trapianti di midollo (Gitmo), ad oggi lo standard
nella maggior parte dei trapianti per sclerosi multipla riportati in
letteratura".
"I risultati di questo e degli altri studi condotti con il nuovo
approccio concordano: i dati sono promettenti e spingono verso
l'organizzazione di un trial di fase III", ribadisce Mancardi che
auspica "una collaborazione Usa-Ue" per centrare l'obiettivo e
compiere il passo finale verso il futuro ingresso dell'autotrapianto
nella routine clinica, su malati di sclerosi multipla che possano
beneficiarne: per 'fare meta', conclude, "dobbiamo unire le forze".
(Opa/AdnKronos)
02-MAR-15 17:21
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