Atto Senato
Interrogazione a risposta orale 3-02081
presentata da Interrogazione a risposta orale 3-02081
PAOLA TAVERNA
mercoledì 15 luglio 2015, seduta n.485
mercoledì 15 luglio 2015, seduta n.485
in data 23 febbraio 2010 il Comune di Roma ha indetto una procedura selettiva pubblica, per titoli ed esami, per il conferimento di 300 posti nel profilo professionale di istruttore Polizia municipale, categoria C (posizione economica C1);
in considerazione dell'elevato numero di candidature pervenute, circa 16.000, è stata espletata la prova preselettiva;
alla prova scritta sono stati ammessi 2.671 candidati;
la prova scritta si è svolta dopo quasi 3 anni, il 21 dicembre 2012;
si apprende da notizie del "Corriere della Sera", cronaca di Roma, del 28 maggio 2014, che durante la prova d'esame "ai candidati viene concessa la possibilità di modificare le risposte ai quesiti dopo averle scritte e il via vai dai bagni è senza soluzione di continuità";
la commissione esaminatrice ammette all'orale 1.800 candidati, ma prima di pubblicare gli esiti viene sospesa (a decorrere dal 10 maggio 2013) dall'allora sindaco Gianni Alemanno "in seguito all'avvio di un'inchiesta da parte della Procura di Roma nella quale si ipotizza il reato di falso ideologico. I magistrati sospettano che il verbale sarebbe stato firmato durante una riunione mai tenutasi. Salta così il presidente Angelo Giuliani, all'epoca comandante della polizia municipale. E saltano con lui gli altri due componenti e le segretarie di commissione";
nel mese di giugno 2013 è eletto sindaco Ignazio Marino; "nel frattempo viene aperta una seconda inchiesta poiché si scopre che le buste, nelle quali i candidati hanno dovuto chiudere i compiti, lasciavano intravedere gli elaborati. E così il concorso subisce una seconda battuta d'arresto", come si apprende dal "tgcom24" dello stesso giorno;
alla fine di dicembre 2014, Marino nomina una nuova commissione, che viene presieduta dal presidente onorario del Consiglio di Stato, Costantino Salvatore, che lascia l'incarico dopo solo un mese e viene succeduto dal prefetto Alberto Capuano che, a sua volta, si dimette dopo 18 giorni spiegando al sindaco che "lo stato del procedimento, con le problematiche sottostanti, è tale che alla sua conclusione non potrà pervenirsi che dopo non pochi mesi di continuo lavoro" (ancora dal "Corriere della Sera"). Si dimette anche un altro membro della commissione, Attilio Vallante, per sopravvenuti impegni istituzionali inconciliabili con il gravoso carico di lavoro richiesto;
viene allora nominata una quarta commissione, guidata dal prefetto Vincenzo Greco, commissario del Comune di Minturno, in provincia di Latina. Una sottocommissione di 10 componenti ha l'incarico di reimbustare i 2.671 compiti, che verranno corretti una seconda volta;
il 15 giugno 2015, dopo 2 anni e mezzo dalla prova scritta, sono stati pubblicati sull'albo pretorio on line del Comune gli esiti: su 300 posti previsti dal bando, gli ammessi alle prove orali sono stati soltanto 400 circa;
come si apprende dal quotidiano "Il Secolo d'Italia" del 17 giugno 2015, il concorso dei vigili urbani per 300 posti da istruttori a Roma vede per la seconda volta tra coloro che hanno superato lo scritto la nipote di Salvatore Buzzi, Irene Turchetti. Inoltre, "Già con la precedente commissione, come scrive il Messaggero, la nipote del ras delle cooperative e braccio destro di Massimo Carminati aveva superato l'esame con l'ottimo voto di 9.8. Ora il punteggio è di 7" come si evince dalla graduatoria pubblicata dal Comune di Roma;
come riportato da "Il Tempo" del 10 dicembre 2014, nella prima tranche dell'inchiesta denominata "Mondo di mezzo" erano state intercettate alcune conversazioni tra la nipote e lo zio e fra quest'ultimo e il cognato, nonché tra Buzzi e Angelo Scozzafava, commissario d'esame, finito in carcere con Buzzi. Il 29 ottobre 2013 il cognato, Maurizio Turchetti, ricorda a Buzzi che «la figlia Irene ''c'aveva quella visita… da quel dottore'', specificando ''il sette me pare (…) va beh, insomma… un appuntamento pigliaglie''. In effetti, Buzzi chiama subito Angelo Scozzafava, all'epoca dirigente all'ospedale Sant'Andrea e componente della commissione esaminatrice, per fissare un appuntamento l'indomani alle 13 in un ristorante sulla via Flaminia. A conferma che l'incontro è avvenuto, c'è una telefonata del 30 novembre sera in cui Annamaria Buzzi si offre di pagare ''il pranzo di oggi'' e il fratello Salvatore la tranquillizza: ''È un regalo mio (…) ho fatto pagà la cooperativa''. Il giorno prima degli orali, alle 20,15 Irene Turchetti manda un sms a Buzzi: ''Ziooo ti ricordi di domani? Che ansia!!! Baci''. E lui: 'Tranquilla vai a dormire o meglio…''. Subito dopo invia un messaggio a Scozzafava: ''Ti ricordi di domani? Grazie''. Il commissario del concorso risponde: ''Certo''. La mattina del 7 novembre Buzzi scrive alla nipote: ''Tutto avvisato, vai tranquilla. Al massimo ti bocciano. In bocca al lupo''. Alle 14,25 la chiama per sapere l'esito dell'esame e la 28enne gli dice di aver ottenuto il punteggio di ''9,8''. ''Quindi che vuol dire?'', le chiede lo zio, e la ragazza: ''Quindi vuol dire buonissimo, su dieci…''. 'Eh, allora che (...) vuoi de più… brava!''. Subito dopo Scozzafava invia un messaggio a Buzzi per sapere se fosse rimasto soddisfatto dell'esito della prova e lui gli risponde: ''Sei un grande, ci vediamo presto. Grazie''. Il favore, però, ha un prezzo. Lo spiega chiaramente Buzzi alla compagna Alessandra Garrone il 16 novembre, quando si prospetta il rischio dell'annullamento del ''concorsone del Comune'': ''…io però glielo avevo detto (alla sorella Annamaria Buzzi, ndr): "guarda sicuramente lo annullano". Garrone: ''Più che altro perché hanno buttato 5 mila euro''. Buzzi: ''Annamaria ieri m'ha detto che non glie vo da' i soldi, gli vo fa' un regalo… i soldi sembra corruzione invece un orologio di Bulgari nooo…''. Garrone: ''Vabbè che c'importa… di fatto l'hai corrotto perché hai alterato il risultato''. Tra le dazioni a favore di Scozzafava annotate dai carabinieri, oltre a un appartamento di 130 mila euro, ci sarebbe anche l'orologio regalatogli dalla sorella di Buzzi»;
considerato che come evidenziato in data 16 giugno 2015 da "Romacapitalenews", dalla suddetta graduatoria emerge "un numero clamoroso di bocciati nella prova scritta che non ha precedenti";
considerato inoltre che, a parere degli interroganti:
in vista dell'anno santo della Misericordia e alla luce dell'allarme terrorismo, ammettere un maggior numero di candidati avrebbe dato la possibilità di creare una graduatoria di idonei cui attingere per supplire alle gravi carenze di personale (circa 2.500 unità) che la Polizia locale di Roma sta vivendo anche per l'attuale blocco del turnover;
nella vicenda si ravvisano gravi responsabilità delle amministrazioni coinvolte anche in considerazione del fatto che i partecipanti hanno dovuto attendere quasi 3 anni per conoscere l'esito delle prove scritte di un concorso che ha subito innumerevoli rinvii e sospensioni ed una nuova valutazione che ha determinato un esito molto discutibile, che merita di essere approfondito;
la lentezza e l'inefficienza che hanno caratterizzato lo svolgimento delle operazioni concorsuali costituiscono causa di responsabilità della pubblica amministrazione, per il pregiudizio risentito dai partecipanti;
visto altresì che, con sentenza n.17794 del 22 novembre 2003, la Corte di cassazione ha statuito che la pubblica amministrazione può esser ritenuta responsabile del pregiudizio subito a causa della durata delle operazioni concorsuali, quando questa ecceda i limiti di ragionevolezza da valutare alla stregua di tutte le circostanze del caso, e segnatamente del livello delle professionalità da selezionare e del numero dei partecipanti in relazione a quello dei posti messo a concorso;
atteso infine che, a parere degli interroganti:
la circostanza che coloro che sono stati ammessi all'orale dalla prima commissione erano 1.800 e dalla terza soltanto 400 fa ritenere che sia stato arrecato un grave danno in termini di perdita di chance a quanti siano stati valutati positivamente nella prima tranche di correzioni e non anche in quella successiva;
la contraddittorietà degli esiti delle 2 correzioni mostra dei profili di ambiguità e ha incomprensibilmente determinato l'impossibilità di molti candidati di partecipare al prosieguo dell'iter concorsuale, al quale avrebbero partecipato se fosse stata mantenuta in essere la prima valutazione, nonché l'impossibilità di ottenere il bene finale;
si tratta di un concorso evidentemente truccato, in cui è stata ammessa all'orale Irene Turchetti grazie all'interessamento di Salvatore Buzzi e alla complicità del commissario Angelo Scozzafava, coinvolti nel procedimento in corso su "Mafia capitale" insieme a molti componenti delle amministrazioni capitoline che hanno bandito e gestito la procedura di selezione;
una procedura concorsuale inficiata da illegittimità non assicura che le persone che saranno assunte avranno i requisiti e le competenze richieste; ciò è a maggior ragione più grave se si tiene conto che si tratta di professionisti che saranno deputati ad assicurare la sicurezza e l'ordine della capitale,
si chiede di sapere:
se i Ministri in indirizzo siano a conoscenza dei fatti esposti;
se e quali provvedimenti di propria competenza intendano adottare al fine di verificare la legittimità delle operazioni concorsuali;
se e quali iniziative, nei limiti delle proprie attribuzioni, intendano assumere in considerazione del fatto che tra gli ammessi all'orale compare la nipote di Buzzi, Irene Turchetti, quale probabile conseguenza di un accordo corruttivo tra lo zio e uno dei commissari del concorso stesso.
(3-02081)
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