ANSA - FOCUS/ L' origine del caos Bagnoli, Napoli boccia"Cabina"
Saldatura sindaco-antagonisti-comitati contro politiche Governo
(di Mariano del Preite)
(ANSA) - NAPOLI, 6 APR - Da quasi idillio a scontro totale.
L' involuzione del rapporto tra il sindaco di Napoli Luigi de
Magistris e il premier, Matteo Renzi, si intreccia saldamente
con la vicenda Bagnoli, tema su cui si accende anche la tensione
con la piazza antagonista e con la parte della città che rifiuta
il commissariamento e la cabina di regia per la bonifica e lo
sviluppo dell' area.
Sui terreni ex Italsider le ciminiere, aperte a inizio
secolo, chiudono definitivamente nell' ottobre 1990. Da allora la
bonifica é un perenne miraggio: Comune e Governo intendono
voltare pagina ma l' ultima intesa - l' accordo di programma
sottoscritto a Napoli il 14 agosto 2014 - si rompe, poche
settimane dopo la firma, con lo Sblocca Italia, che prevede la
nomina di un commissario per guidare, e soprattutto accelerare,
la riqualificazione. Il Governo prevede inizialmente 34 milioni,
che poi salgono a 50. La sfida é restituire allo sviluppo un
potenziale Eden - mare, costa, collina - dove dal 2000 sono
stati dilapidati 107 milioni di euro di fondi pubblici,
producendo solo sogni infranti.
Ma De Magistris non accetta il modello-Renzi, vuole che le
scelte su Bagnoli partano dalla città con un ruolo-guida del
Comune, per evitare che prevalgano "interessi speculativi dei
grandi gruppi di potere". Il sindaco usa subito toni forti,
parlando di "colpo di mano legislativo" che "espropria il Comune
dei suoi poteri costituzionali": protesta raccolta dai movimenti
antagonisti, che contestano una politica di "nuove mani sulla
città".
La tensione accende immediatamente la piazza: il 7 novembre
2014 un corteo a Bagnoli si conclude con scontri che vedono
cinque agenti di polizia e un operatore tv feriti.
Nessun pontiere riesce a ricucire il rapporto tra Comune e
palazzo Chigi. De Magistris ricorre al Tar contro la scelta del
Governo di nominare un commissario (nella persona di Salvo
Nastasi) e i giudici amministrativi gli dicono no, in primo
grado. I toni del sindaco si fanno agguerriti, mentre la
galassia composta da movimenti, centri sociali, comitati,
sinistra estrema si riconosce sempre più da vicino nelle
politiche di de Magistris che dice di voler essere ricordato
come "il Che Guevara di Napoli" e si definisce "più a sinistra
di Vendola".
L' imminente voto amministrativo, con de Magistris ricandidato
senza avere, almeno per ora, alcun partito alle spalle, non
aiuta a ricomporre i dissidi e anzi salda sempre più il legame
tra il sindaco e la piazza. Gli avversari politici di de
Magistris, dal Pd al centrodestra, condannano una "politica
cieca che isola Napoli e la immobilizza". Renzi ironizza: "Mani
sulle città? Se le avesse messe de Magistris, non avremmo avuto
bisogno di far niente. Bagnoli é una realtà che grida vendetta
al cospetto del mondo". E il premier ne parla negli Stati Uniti:
"Bagnoli é una vicenda enorme, ci sono molte realtà Usa
potenzialmente interessate, ho parlato con Apple e Cisco e mi
piacerebbe coinvolgere anche Amazon e Google". (ANSA).
DLP
06-APR-16 17: 47 NNN
(di Mariano del Preite)
(ANSA) - NAPOLI, 6 APR - Da quasi idillio a scontro totale.
L' involuzione del rapporto tra il sindaco di Napoli Luigi de
Magistris e il premier, Matteo Renzi, si intreccia saldamente
con la vicenda Bagnoli, tema su cui si accende anche la tensione
con la piazza antagonista e con la parte della città che rifiuta
il commissariamento e la cabina di regia per la bonifica e lo
sviluppo dell' area.
Sui terreni ex Italsider le ciminiere, aperte a inizio
secolo, chiudono definitivamente nell' ottobre 1990. Da allora la
bonifica é un perenne miraggio: Comune e Governo intendono
voltare pagina ma l' ultima intesa - l' accordo di programma
sottoscritto a Napoli il 14 agosto 2014 - si rompe, poche
settimane dopo la firma, con lo Sblocca Italia, che prevede la
nomina di un commissario per guidare, e soprattutto accelerare,
la riqualificazione. Il Governo prevede inizialmente 34 milioni,
che poi salgono a 50. La sfida é restituire allo sviluppo un
potenziale Eden - mare, costa, collina - dove dal 2000 sono
stati dilapidati 107 milioni di euro di fondi pubblici,
producendo solo sogni infranti.
Ma De Magistris non accetta il modello-Renzi, vuole che le
scelte su Bagnoli partano dalla città con un ruolo-guida del
Comune, per evitare che prevalgano "interessi speculativi dei
grandi gruppi di potere". Il sindaco usa subito toni forti,
parlando di "colpo di mano legislativo" che "espropria il Comune
dei suoi poteri costituzionali": protesta raccolta dai movimenti
antagonisti, che contestano una politica di "nuove mani sulla
città".
La tensione accende immediatamente la piazza: il 7 novembre
2014 un corteo a Bagnoli si conclude con scontri che vedono
cinque agenti di polizia e un operatore tv feriti.
Nessun pontiere riesce a ricucire il rapporto tra Comune e
palazzo Chigi. De Magistris ricorre al Tar contro la scelta del
Governo di nominare un commissario (nella persona di Salvo
Nastasi) e i giudici amministrativi gli dicono no, in primo
grado. I toni del sindaco si fanno agguerriti, mentre la
galassia composta da movimenti, centri sociali, comitati,
sinistra estrema si riconosce sempre più da vicino nelle
politiche di de Magistris che dice di voler essere ricordato
come "il Che Guevara di Napoli" e si definisce "più a sinistra
di Vendola".
L' imminente voto amministrativo, con de Magistris ricandidato
senza avere, almeno per ora, alcun partito alle spalle, non
aiuta a ricomporre i dissidi e anzi salda sempre più il legame
tra il sindaco e la piazza. Gli avversari politici di de
Magistris, dal Pd al centrodestra, condannano una "politica
cieca che isola Napoli e la immobilizza". Renzi ironizza: "Mani
sulle città? Se le avesse messe de Magistris, non avremmo avuto
bisogno di far niente. Bagnoli é una realtà che grida vendetta
al cospetto del mondo". E il premier ne parla negli Stati Uniti:
"Bagnoli é una vicenda enorme, ci sono molte realtà Usa
potenzialmente interessate, ho parlato con Apple e Cisco e mi
piacerebbe coinvolgere anche Amazon e Google". (ANSA).
DLP
06-APR-16 17: 47 NNN
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