G8 GENOVA. MAGISTRATURA DEMOCRATICA: A GABRIELLI SEGUANO FATTI CONCRETI
(DIRE) Roma, 21 lug. - "Apprezziamo le parole del Capo della
Polizia Franco Gabrielli sui fatti di Genova. Auspichiamo che ora
alle parole seguano fatti concreti e coerenti a partire dal
consolidarsi di segnali di gestione dell'ordine pubblico e delle
manifestazioni di piazza". Cosi' in una nota Magistratura
democratica.
"Per tutti i cittadini- aggiunge Md- un importante terreno di
verifica dell'effettivo processo di democratizzazione delle forze
di polizia sara' rappresentato dalle decisioni che verranno
assunte in relazione alla possibilita' che vengano reintegrati i
dirigenti condannati. Nel confermare il giudizio del tutto
negativo sulla legge introduttiva (L. 110/17) di un reato tortura
spogliato dei suoi elementi essenziali e distante dal testo della
Convenzione ONU, riteniamo necessaria l'urgente introduzione
nell'ordinamento di quegli strumenti idonei a prevenire, a
reprimere e a indagare su quel reato: primo fra tutti, come
rilevato dallo stesso Gabrielli, l'adozione dei codici
identificativi delle polizie".
Magistratura democratica aggiunge: "Siamo consapevoli che, in
questa epoca di tensioni sociali, di svuotamento della democrazia
rappresentativa e di criminalizzazione del dissenso e della
solidarieta', l'ordine pubblico rischia di divenire la camera di
compensazione di conflitti non risolti sul piano del
riconoscimento dei diritti e dello stato sociale. Occorreranno,
anche da parte della magistratura, risposte orientate dalla
legalita' costituzionale".
(Com/Rai/ Dire)
17:21 21-07-17
NNNN
(DIRE) Roma, 21 lug. - "Apprezziamo le parole del Capo della
Polizia Franco Gabrielli sui fatti di Genova. Auspichiamo che ora
alle parole seguano fatti concreti e coerenti a partire dal
consolidarsi di segnali di gestione dell'ordine pubblico e delle
manifestazioni di piazza". Cosi' in una nota Magistratura
democratica.
"Per tutti i cittadini- aggiunge Md- un importante terreno di
verifica dell'effettivo processo di democratizzazione delle forze
di polizia sara' rappresentato dalle decisioni che verranno
assunte in relazione alla possibilita' che vengano reintegrati i
dirigenti condannati. Nel confermare il giudizio del tutto
negativo sulla legge introduttiva (L. 110/17) di un reato tortura
spogliato dei suoi elementi essenziali e distante dal testo della
Convenzione ONU, riteniamo necessaria l'urgente introduzione
nell'ordinamento di quegli strumenti idonei a prevenire, a
reprimere e a indagare su quel reato: primo fra tutti, come
rilevato dallo stesso Gabrielli, l'adozione dei codici
identificativi delle polizie".
Magistratura democratica aggiunge: "Siamo consapevoli che, in
questa epoca di tensioni sociali, di svuotamento della democrazia
rappresentativa e di criminalizzazione del dissenso e della
solidarieta', l'ordine pubblico rischia di divenire la camera di
compensazione di conflitti non risolti sul piano del
riconoscimento dei diritti e dello stato sociale. Occorreranno,
anche da parte della magistratura, risposte orientate dalla
legalita' costituzionale".
(Com/Rai/ Dire)
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