Salute: bambini e ragazzi a rischio per tatuaggi all'henne' =
(AGI) - Roma, 17 lug. - Belli, indolori e soprattutto "a
tempo". I tatuaggi all'henne' sono ogni estate una forte
tentazione soprattutto per bambini e adolescenti, una pratica
in realta' che ha origini antichissime. Ma a rivelarne il
rischio per la pelle dei nostri bambini e ragazzi e' uno studio
realizzato dall'Universita' degli Studi di Perugia, pubblicato
sulla rivista International Journal of Environmental Research
and Public Health. "L'uso di tatuaggi temporanei all'henne' a
ha evidenziato Susanna Esposito, professore ordinario
dell'Universita' degli Studi di Perugia e presidente
dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i
Disordini Immunologici, WAidid - e' ormai una moda molto
diffusa nel nostro Paese soprattutto in estate.
I tatuaggi sembrano innocui ma non lo sono. Da evidenze
scientifiche emerge, infatti, che la sostanza chiamata
para-fenilendiammina (PPD) che spesso viene aggiunta all'henne'
naturale per ottenere un colore piu' scuro e duraturo, per le
sue caratteristiche molecolari puo' indurre sensibilizzazione
cutanea con varie manifestazioni cliniche alle ri-esposizioni,
tra cui la piu' comune e' la dermatite allergica da contatto.
Nelle persone allergiche al composto, in particolare, il
tatuaggio temporaneo puo' scatenare reazioni violente con
gonfiore e rossore, mentre in chi ha una pelle molto sensibile
e delicata puo' dare origine a una dermatite irritativa piu'
lieve, ma altrettanto fastidiosa". Secondo i risultati emersi,
nel 50 per cento dei casi presi in esame i tatuaggi all'henne'
provocano manifestazioni cutanee come prurito, eritemi,
vescicole e bolle, orticarie, o reazioni sistemiche come
linfoadenopatie e febbre entro uno o due giorni dalla prima
applicazione; nel restante 50 per cento, invece, i sintomi
compaiono solo dopo un ritocco a mostrando quindi una
sensibilizzazione cutanea alla para-fenilendiammina (PPD)
presente nell'henne' - fino a 72 ore dall'effettuazione del
tatuaggio. La necessita' di terapie di lunga durata e' un altro
fattore che emerge dallo studio: nella maggior parte dei casi,
la persistenza delle lesioni e' stata riscontrata anche a 7
giorni dall'inizio della terapia con cortisone e antistaminici
e una persistente discromia cutanea e' stata osservata anche
dopo 4 settimane dalla fine della terapia. Se certamente si
arriva alla risoluzione del prurito e ad un miglioramento delle
lesioni cutanee, in tutti i casi, secondo i dati emersi, ad un
anno di distanza e' riscontrabile una ipopigmentazione cutanea
sulla zona dedicata al tatuaggio. (AGI)
red/Mld (Segue)
171310 LUG 17
NNNN
AGI) - Roma, 17 lug. - D'altronde, la para-fenilendiammina
tempo". I tatuaggi all'henne' sono ogni estate una forte
tentazione soprattutto per bambini e adolescenti, una pratica
in realta' che ha origini antichissime. Ma a rivelarne il
rischio per la pelle dei nostri bambini e ragazzi e' uno studio
realizzato dall'Universita' degli Studi di Perugia, pubblicato
sulla rivista International Journal of Environmental Research
and Public Health. "L'uso di tatuaggi temporanei all'henne' a
ha evidenziato Susanna Esposito, professore ordinario
dell'Universita' degli Studi di Perugia e presidente
dell'Associazione Mondiale per le Malattie Infettive e i
Disordini Immunologici, WAidid - e' ormai una moda molto
diffusa nel nostro Paese soprattutto in estate.
I tatuaggi sembrano innocui ma non lo sono. Da evidenze
scientifiche emerge, infatti, che la sostanza chiamata
para-fenilendiammina (PPD) che spesso viene aggiunta all'henne'
naturale per ottenere un colore piu' scuro e duraturo, per le
sue caratteristiche molecolari puo' indurre sensibilizzazione
cutanea con varie manifestazioni cliniche alle ri-esposizioni,
tra cui la piu' comune e' la dermatite allergica da contatto.
Nelle persone allergiche al composto, in particolare, il
tatuaggio temporaneo puo' scatenare reazioni violente con
gonfiore e rossore, mentre in chi ha una pelle molto sensibile
e delicata puo' dare origine a una dermatite irritativa piu'
lieve, ma altrettanto fastidiosa". Secondo i risultati emersi,
nel 50 per cento dei casi presi in esame i tatuaggi all'henne'
provocano manifestazioni cutanee come prurito, eritemi,
vescicole e bolle, orticarie, o reazioni sistemiche come
linfoadenopatie e febbre entro uno o due giorni dalla prima
applicazione; nel restante 50 per cento, invece, i sintomi
compaiono solo dopo un ritocco a mostrando quindi una
sensibilizzazione cutanea alla para-fenilendiammina (PPD)
presente nell'henne' - fino a 72 ore dall'effettuazione del
tatuaggio. La necessita' di terapie di lunga durata e' un altro
fattore che emerge dallo studio: nella maggior parte dei casi,
la persistenza delle lesioni e' stata riscontrata anche a 7
giorni dall'inizio della terapia con cortisone e antistaminici
e una persistente discromia cutanea e' stata osservata anche
dopo 4 settimane dalla fine della terapia. Se certamente si
arriva alla risoluzione del prurito e ad un miglioramento delle
lesioni cutanee, in tutti i casi, secondo i dati emersi, ad un
anno di distanza e' riscontrabile una ipopigmentazione cutanea
sulla zona dedicata al tatuaggio. (AGI)
red/Mld (Segue)
171310 LUG 17
NNNN
(PPD) e' uno dei piu' potenti allergeni da contatto. Si tratta
di un colorante blu scuro attualmente vietato, secondo la
legislazione europea, per uso cosmetico ad eccezione delle
tinture per capelli per le quali e' consentita a basse
concentrazioni. "La sensibilizzazione alla PPD - ha avvertito
Esposito - e' un fenomeno in crescita nei bambini e negli
adolescenti. La causa piu' comune sembra essere proprio
l'esposizione ai tatuaggi con henne' in cui la PPD puo' essere
presente in concentrazioni sconosciute o alte. Dopo la
sensibilizzazione, i pazienti possono sperimentare gravi
sintomi clinici quando vengono ri-esposti a sostanze che
contengono o reagiscono con PPD, e possono presentare
un'ipopigmentazione persistente". (AGI)
red/Mld
171310 LUG 17
NNNN
Nessun commento:
Posta un commento