Manifesto di domenica 11 febbraio 2018, pagina 1
Chi è sceso in piazza ci ha salvato la faccia e la Costituzione
MARCO REVELLI
Macerata ritorna umana. Nonostante il coprifuoco di un sindaco dal
pensiero cor to, che ne ha reso spettrale il centro storico. Nonostante
il catechismo sospeso e le chiese chiuse da un vescovo poco cristiano.
Nonostante gli allarmi, i divieti, le incertezze della vigilia.
Nonostante tutto. Un'umanitá variopinta, consapevole e determinata, l'ha
avvolta in una fiumana calda di vita, ritornando nei luoghi che una
settimana prima erano stati teatro del primo vero atto di terrorismo in
Italia in questo tormentato decennio. Un terrorismo odioso, di matrice
razzista e fascista, a riesumare gli aspetti più oscuri e vergognosi
della nostra storia nazionale. Era un atto dovuto. La condizione per
tutti noi di poter andare ancora con la testa alta. Senza la vergogna di
una resa incondizionata all'inumano che avanza, e rischia di farsi, a
poco a poco, spirito del tempo, senso comune, ordine delle cose. Un
merito enorme per questo gesto di riparazione, va a chi, fin da subito,
ha capito e ha deciso che essere a Macerata, ed esserci in tanti, era
una necessità assoluta, di quelle che non ammettono repliche né remore. A
chi, senza aspettare permessi o comandi, nonostante gli ondeggiamenti,
le retromarce, le ambiguità dei cosiddetti «responsabili» delle «grandi
organizzazioni», si è messo in cammino. Ha chiamato a raccolta. Hafatto
da sé, come si fa appunto nelle emergenze...........................................
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