DOMENICA 30 GIUGNO 2019 17.51.02
Sea Watch: giurista, motovedetta Gdf e' nave da guerra
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Sea Watch: giurista, motovedetta Gdf e' nave da guerra
Docente diritto ricorda caso Sibilla, 'comandante fu condannato'
(ANSA) - ROMA, 30 GIU - "Se l'accusa e' di tentato naufragio,
la Procura evidentemente ipotizza che - nonostante l'evento non
si sia verificato - in qualche modo la condotta sia stata
voluta. Inoltre e' stata speronata una motovedetta, ovvero
tecnicamente una nave da guerra: si tratta di un mezzo in
servizio di polizia che ha emanato un ordine e quell'ordine -
stando alla ricostruzione dei fatti fornita dalla stampa - non e'
stato eseguito". Per Michele Comenale Pinto, docente di diritto
della navigazione all'universita' di Sassari, sulla base delle
notizie pubblicate finora, e' giusta l'impostazione della procura
di Agrigento che ha indagato la comandante della Sea Watch di
violenza e resistenza a una nave da guerra e di tentato
naufragio, dopo lo speronamento di una motovedetta della Gdf.
Comenale Pinto ha inoltre ricordato alcune analogie - anche
se a ruoli invertiti - con il caso della nave della Marina
militare 'Sibilla' che nel 1997, di fronte alle coste albanesi e
in una situazione di interdizione navale, taglio' la strada ad
una unita' navale carica di migranti, provocando nell'impatto la
morte di 108 persone. Il comandante di quella nave militare -
ricorda il docente - e' stato condannato per naufragio con
sentenza definitiva della Cassazione. (segue).
ATN
30-GIU-19 17:50 NNNN
DOMENICA 30 GIUGNO 2019 17.52.02
Sea Watch: giurista, motovedetta Gdf e' nave da guerra (2)
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Sea Watch: giurista, motovedetta Gdf e' nave da guerra (2)
(ANSA) - ROMA, 30 GIU - "La Corte Costituzionale - spiega
Comenale Pinto all'ANSA - ha chiarito che le unita' di navi della
Guardia Costiera e della Guardia di Finanza sono tecnicamente
navi da guerra, perche' il suo equipaggio fa parte degli
equipaggi militari marittimi".
Sul fatto che la comandante della Sea Watch abbia parlato di
errore in merito all'impatto con la motovedetta e che abbia
deciso di attraccare perche', tra l'altro, temeva i suicidi dei
naufraghi, Comenale Pinto ha commentato: "Il reato di naufragio
e' perseguibile anche a titolo colposo, non solo doloso. A
stabilire poi che si sia trattato di un errore sara', ovviamente,
un perito, esperto di tecnica navale".
Per quanto riguarda cio' che hanno sostenuto la comandante e i
suoi legali - e cioe' l'aver forzato il blocco per uno "stato di
necessita'", e in particolare per il rischio che i migranti a
bordo, prostrati dalla lunga permanenza in mare, potessero
compiere gesti autolesionistici, fino al suicidio - Comenale
Pinto risponde: "da un lato abbiamo una certezza, ovvero lo
speronamento della motovedetta della Gdf, dall'altro
un'interpretazione personale tutta da accertare. La situazione
di pericolo per i naufraghi era stata inoltre esclusa qualche
giorno prima dalla Corte europea diritti umani". (ANSA).
ATN
30-GIU-19 17:51 NNNN
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