DOMENICA 14 LUGLIO 2019 11.18.40
= LUNA = "Vi andremo entro il decennio", il sogno che JFK non vide =
(AGI) - New York, 14 lug. - "Scegliamo di andare sulla Luna
entro la fine del decennio, e di compiere tutte le altre
imprese, non perche' siano facili, ma perche' sono difficili".
Quando il presidente degli Stati Uniti John Fitzgerald Kennedy
pronuncio' queste parole, il 12 settembre 1962, durante un
discorso alla Rice University, in Texas, molti restarono
incantati.
Il mondo era diviso in due blocchi contrapposti, l'America
era frustrata dallo strapotere dell'Unione Sovietica nello
spazio. Nel '57 i sovietici avevano mandato in orbita il primo
satellite artificiale, lo Sputnik, e nel '61 il primo uomo,
Jurij Gagarin. A cavallo delle due imprese, gli Stati Uniti
erano corsi ai ripari, creando la Nasa, l'ente spaziale
americano, ma la sfida sembrava impossibile. Fino a quel
giorno. L'esplorazione dello spazio, fu il messaggio di
Kennedy, avrebbe rappresentato una delle piu' grandi avventure
di tutti i tempi. Il messaggio del giovane presidente arrivo'
dritto al cuore degli americani, non solo per la parte finale
del discorso, quel "non perche' sono facili, ma perche' sono
difficili", ma perche' Kennedy diede alla sfida una scadenza
ravvicinata e inattesa: "Entro la fine del decennio". Mancavano
sette anni e 111 giorni. Il presidente indico' la sfida verso
una "nuova frontiera" nel discorso che, per la storia, segno'
l'inizio della missione sulla Luna.
In realta', quando Kennedy parlo' all'universita', in
occasione della sua nomina a professore onorario, il progetto
era gia' partito, ma in quel modo la Casa Bianca volle dare
un'accelerazione, fissando una scadenza ufficiale. Non
restavano che sette anni per andare sulla Luna. "La sua
conquista - disse agli studenti - merita il meglio di tutta
l'umanita', l'opportunita' di cooperazione pacifica potrebbe
non ripresentarsi". Ma perche' la Luna?, aggiunse il
presidente. "Perche' preferire questo come nostro obiettivo?",
continuo' davanti a una platea immersa nel silenzio. "Allora
perche' scaliamo le montagne piu' alte? Perche' abbiamo
trasvolato l'Atlantico? Perche' la Rice University sfida la
Texas? Noi scegliamo di andare sulla Luna perche'
quell'obiettivo ci servira' come misura delle nostre migliori
energie e capacita', perche' e' una sfida che vogliamo
accettare e intendiamo vincere".
Nel messaggio, Kennedy mise anche in rilievo la ricaduta
positiva sull'istruzione universitaria, convinto che una grande
impresa avrebbe spinto migliaia di giovani americani a studiare
le materie scientifiche, affascinati dall'avventura spaziale.
Nonostante i sette anni di tempo sembrassero un limite
impossibile, il primo uomo mise piede sulla Luna cinque mesi
prima della scadenza, il 20 luglio '69. Ed era americano: Neil
Armstrong. Kennedy, pero', non pote' celebrarlo: quattordici
mesi dopo il discorso alla Rice, il 22 novembre 1963, il
presidente fu assassinato a Dallas. (AGI)
Nwy/Bia
141115 LUG 19
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