MERCOLEDÌ 17 LUGLIO 2019 08.12.16
NEWS SANITA'. Allarme psichiatri: 730 sostanze psicoattive nuove in Europa
DIR0064 3 SAL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT
NEWS SANITA'. Allarme psichiatri: 730 sostanze psicoattive nuove in Europa
(DIRE - Notiziario settimanale Sanita') Roma, 17 lug. - 730 Nuove
Sostanze Psicoattive, 55 delle quali segnalate nell'ultimo anno
2018. Questo il dato che risulta dall'ultimo report pubblicato a
giugno 2019 dall'Emcdda (European Monitoring Centre on Drugs and
Drug Abuse), l'ente preposto al controllo europeo delle nuove
sostanze in circolazione e che negli ultimi anni ha aiutato gli
Stati membri dell'Unione a riconoscere e poi combattere le nuove
sostanze "sul mercato".
Con il termine 'Nuove Sostanze Psicoattive' (Novel
Psychoactive Substances, dai cui l'acronimo inglese NPS) vengono
indicate tutte le sostanze d'abuso, sia in forma pura che in
preparazioni, che non sono sottoposte a controllo secondo le due
convenzioni delle Nazioni Unite sui Narcotici (1961) e sulle
Sostanze Psicotrope (1971), ma che possono causare conseguenze
per la salute umana paragonabili a quelli determinati dalle
sostanze ivi incluse.
Le NPS rappresentano un problema emergente a livello
internazionale, un fenomeno in costante evoluzione negli ultimi
anni in cui nuove molecole vengono continuamente inserite nel
mercato non solo per soddisfare nuove richieste da parte dei
consumatori ma soprattutto per eludere i controlli che cominciano
ad essere istituiti nei vari Paesi attraverso l'aggiornamento
della normativa in materia. Mancando standard analitici di
riferimento (inesistenti o non facilmente reperibili), le
intossicazioni causate dalle NPS risultano estremamente difficili
da riconoscere e ancora di piu' da trattare. Di questo e altro si
e' parlato a Firenze al convegno nazionale della Societa'
Italiana di Psichiatria.
"Il termine 'nuovo' non e' sempre appropriato per definire
tali molecole - spiega Massimo Di Giannantonio, presidente eletto
della Societa' Italiana di Psichiatria e professore Ordinario di
Psichiatria presso l'Universita' degli Studi G. D'Annunzio,
Chieti - ma va riferito prevalentemente all'insorgenza del loro
uso ricreativo. Di frequente, infatti, le NPS sono frutto del
'riciclaggio' di prodotti sintetizzati in passato per scopi
farmacoterapeutici e spesso abbandonati a causa dei notevoli
effetti avversi. Da un punto di vista farmacologico le NPS sono
estremamente eterogenee: una loro possibile classificazione muove
dalla categoria di sostanze delle quali esse mimano gli effetti
(es. cannabimimetici sintetici, o catinoni sintetici), ma anche
all'interno di questi macrogruppi le differenze di struttura
chimica fra le singole sostanze rendono la predizione degli
effetti desiderati e avversi dei rischi per la salute e degli
eventuali interventi terapeutici estremamente complessa".
Altre difficolta' strettamente legate al mondo delle NPS sono
dovute al loro dubbio status legale, all'impossibilita' di
rintracciarle nei liquidi biologici con i comuni test
tossicologici standard e al loro 'marketing online', che consente
di raggiungere infiniti potenziali acquirenti, molto spesso
giovani o giovanissimi.
"Gli effetti sulla salute fisica e mentale delle NPS -
aggiunge Enrico Zanalda, presidente Sip e direttore del
Dipartimento di Salute Mentale ASL Torino3 - sono estremamente
variabili, data la vastita' e la diversita' delle molecole
incluse in questa definizione. A porre i maggiori rischi sono
sostanze stimolanti come catinoni sintetici, fenetilamine,
responsabili di episodi di delirio paranoide, agitazione
psicomotoria grave, aggressivita', allucinazioni, nonche'
ipertensione, crisi convulsive, disturbi cardiovascolari,
addirittura coma, ma anche cannabimimetici sintetici, piu' spesso
causa di intossicazioni potenzialmente fatali, ma anche di
sintomi psicotici spesso non transitori".
"Non da ultimo - aggiunge Di Giannantonio - ricordiamo la
comparsa nel gruppo delle NPS dei nuovi oppioidi sintetici, a
partire dal 2009: tali molecole sono estremamente potenti, e
comportano una seria minaccia per la salute pubblica. Si tratta
infatti di prodotti dalla notevole potenza (il fentanyl,
capostipite di questa famiglia, ha una azione circa 100 volte
maggiore rispetto a quella della morfina), che vengono utilizzati
sia di per se', sia come adulteranti di partite di 'sostanze
classiche', soprattutto eroina, causando scie di decessi per
overdose".
L'Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze
(Emcdda) calcola in circa 88 milioni (25%) gli europei che hanno
consumato sostanze illecite almeno una volta nella vita. Cannabis
e cocaina sono ancora quelle piu' consumate (rispettivamente il
24,8 e il 5,1%). "Il tema resta complesso - precisa Giovanni
Martinotti, professore associato al Dipartimento di Neuroscienze
dell'Universita' degli Studi G. D'Annunzio di Chieti - perche' in
gioco ci sono tanti fattori che possono dire la loro: la
tipologia della sostanza usata, la frequenza dell'utilizzo, le
attitudini personali fanno si' che le conseguenze non siano
sempre le stesse. Piu' certezze sembrano esserci nel mondo della
cannabis, da un lato grazie al vasto utilizzo mondiale e
dall'altro a causa della grande spinta di liberalizzazione che ha
caratterizzato l'ultimo periodo".
"Queste sostanze - conclude Di Giannantonio - sono sempre
diverse, e' quasi impossibile fare studi su sostanze in continua
modificazione. Ma certamente vi sono dati a sufficienza per
concludere che l'associazione tra consumo di cannabis e sviluppo
di schizofrenia o altre psicosi e' solida, soprattutto se l'uso
e' molto frequenze sin gia' dal periodo dell'adolescenza, quando
il cervello e le sue connessioni vivono ancora un periodo di
intensa trasformazione. Molto, pero', sembra dipendere anche
dall'attitudine personale dei soggetti coinvolti, proprio per
questo si stanno moltiplicando gli studi per capire se il legame
uso di sostanze-psicosi possa essere caratterizzato anche da
alcune varianti genetiche piu' vulnerabili al rischio di malattie
mentali. Non esiste alcuna certezza che la cannabis, la sostanza
piu' nota e studiata in assoluto, provochi schizofrenia o
conseguenze simili in persone che altrimenti non l'avrebbero
avuta, ma molti indizi sembrano portare gli esperti in questa
direzione. Ulteriori sviluppi sono attesi dai nuovi studi ancora
in corso su adolescenti, adulti ed anche bambini, per capire
quali conseguenze aspettarsi da chi fumera' cannabis".
(Red/ Dire)
08:11 17-07-19
NNNN
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