SABATO 03 AGOSTO 2019 18.54.43
>>>ANSA/ L'Onu avverte, l'Isis puo' colpire ancora entro l'anno
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>>>ANSA/ L'Onu avverte, l'Isis puo' colpire ancora entro l'anno
Rapporto, 30.000 foreign fighter ancora vivi, 2000 in Europa
(di Claudio Salvalaggio)
(ANSA) - WASHINGTON, 3 AGO - La minaccia dell'Isis non e'
finita: l'organizzazione terroristica islamica potrebbe tornare
ad attaccare entro la fine di quest'anno, anche in Europa.
L'allarme arriva da un rapporto dell'Onu di 24 pagine,
compilato da esperti del Consiglio di sicurezza sulla base di
informazioni di intelligence di vari Stati membri.
Il pericolo e' rappresentato dai circa 30.000 foreign fighter
che si erano uniti al Califfato e che potrebbero essere ancora
vivi. Gli Stati europei stimano che almeno 6000 dei loro
cittadini abbiano viaggiato in Iraq e Siria per raggiungere
l'Isis o altri gruppi estremistici. Circa un terzo sono stati
uccisi mentre un altro terzo resta detenuto nella regione o ha
viaggiato altrove. Duemila o piu' possono essere tornati in
Europa e questo fa si' che la minaccia resti "alta", resuscitando
gli spettri degli attentati succedutisi dal 2015, quando furono
uccise centinaia di persone in Francia, Belgio e Germania.
"Le loro prospettive future saranno di interesse
internazionale per il prossimo futuro", avverte il rapporto.
"Alcuni potrebbero unirsi ad Al Qaida o ad altri gruppi
terroristici che possono emergere. Alcuni diventeranno leader o
reclutatori", prosegue. "Quando avra' il tempo e lo spazio per
reinvestire in capacita' operative all'estero, l'Isis ordinera' e
facilitera' attacchi internazionali, in aggiunta a quelli da esso
ispirati, che continueranno a verificarsi in molte localita' nel
mondo. L'attuale diminuzione di tali attacchi puo' non durare a
lungo, probabilmente neppure sino alla fine del 2019", ammonisce
il rapporto.
Senza contare le centinaia di militanti stranieri prigionieri
che, nonostante le insistenze di Donald Trump, i Paesi
occidentali non vogliono riprendersi, preferendo lasciarli nelle
mani delle forze locali, anche nel timore di non poterli
processare. E una delle principali preoccupazioni e' proprio la
radicalizzazione nelle prigioni dei "detenuti afflitti dalla
poverta', dalla marginalizzazione, dalla frustrazione, dalla
scarsa autostima e dalla violenza". Anche i programmi di
deradicalizzazione "non si sono dimostrati efficaci... I
combattenti piu' agguerriti restano pericolosi e continuano a
porre una sfida sia dentro che fuori il sistema penale". C'e' poi
il problema delle centinaia di miliziani stranieri che,
nonostante le insistenze di Trump, gli Stati occidentali non
vogliono riprendersi preferendo lasciarli nelle mani delle forze
locali, anche nel timore di non poterli processare. E quello
delle migliaia di loro famigliari che vivono in campi
sovraffollati in Siria.
L'Isis ha ancora accesso ad ingenti somme di denaro, tra i 50
e i 300 milioni di dollari proventi del Califfato, e sta usando
la propaganda per mantenere la reputazione dell'
organizzazione come 'brand' terrorista globale leader, il
"Califfato virtuale".
Secondo il rapporto al-Qaida rimane invece silente, con il
capo Ayman al-Zawahiri in non buone condizioni di salute e il
suo possibile erede, Hamza bin Laden, figlio di Osama bin Laden,
ucciso stando a fonti Usa.
Il rapporto analizza anche se l'Africa centrale, in
particolare la parte orientale del Congo, stia diventando un
nuovo polo di attrazione per gli affiliati all'Isis, ma le
intelligence sono divise sulle dimensioni della minaccia.
(ANSA).
SAV
03-AGO-19 18:54 NNNN
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