LUNEDÌ 05 AGOSTO 2019 12.25.51
Brexit: aumentano i dubbi su preparazione Ue a un no deal (Wsj) =
(AGI) - Roma, 5 ago. - Aumentano i dubbi sulla preparazione
dell'Ue alla separazione con la Gran Bretagna a seguito di un
no deal sulla Brexit. Fino a poco tempo fa, scrive il Wall
Street Journal, pochi funzionari europei credevano alla ipotesi
di un no deal mentre i loro governi avviavano i preparativi.
Ora, le crescenti minacce del primo ministro Boris Johnson di
portare la Gran Bretagna fuori dall'Ue con o senza un accordo
entro la scadenza del 31 ottobre, stanno spingendo i funzionari
europei a rispolverare i piani che vanno dalle campagne di
informazione alle assunzioni veloci di funzionari doganali.
Secondo il quotidiano finanziario i leaders europei puntano ad
aumentare la cosapevolezza di una Brexit tra le piccole e medie
imprese mentre le grandi aziende si stanno preparando assumendo
consulenti, spostando le sedi, accumulando merci, preparando
metodi di trasporto alternativi e determinando le tariffe o le
procedure doganali che si applicherebbero ai prodotti scambiati
con l'Europa.
Ma le piccole imprese europee e britanniche sono ancora
impreparate, ha avvertito la Confederazione dell'industria
britannica in un recente rapporto. "Per centinaia di migliaia
di piccole aziende, spostare risorse preziose, sia umane che
finanziarie, per le misure di preparazione alla Brexit e'
impossibile", afferma il rapporto.
Come membro dell'Ue, il Regno Unito opera all'interno
dell'unione doganale del blocco. In caso di uscita senza
accordo, le tariffe per le merci sarebbero quelle del Wto,
l'Organizzazione mondiale del commercio, che vengono utilizzate
tra i paesi senza accordi commerciali.
Da dicembre 2017 l'Ue ha elaborato piani di emergenza per
affrontare tale possibilita'. In alcuni casi ha prorogato i
diritti esistenti, ad esempio estendendo l'accesso allo spazio
aereo europeo per le compagnie britanniche o consentendo ai
cittadini britannici di continuare a soggiornare in Europa
senza visti dopo la Brexit. Ma una Brexit senza accordi
significherebbe probabilmente anche controlli e tariffe alle
frontiere, i pescatori britannici, ad esempio, non potrebbero
buttare le loro reti nelle acque europee e la polizia
britannica verrebbe tagliata fuori dai database di sicurezza
europei.
In Francia e nei Paesi Bassi, le autorita' doganali hanno
installato software dedicati per i commercianti, costruito
nuovi parcheggi e accelerato l'assunzione di centinaia di
funzionari doganali, per essere pronti ai problemi attesi che
scatteranno i giorni successivi alla Brexit. (AGI)
Gin
051225 AGO 19
NNNN
LUNEDÌ 05 AGOSTO 2019 12.42.04
Brexit: aumentano i dubbi su preparazione Ue a un no deal (Wsj) (2)=
(AGI) - Roma, 5 ago. - Tra i problemi maggiori che potrebbero
sorgere c'e' quello del passaggio dei tir nel tunnel della
Manica. "Se non sono registrati, i camion non saranno ammessi
nel terminal", ha dichiarato John Keefe, portavoce di Getlink,
la societa' francese che gestisce l'Eurotunnel che collega Gran
Bretagna e Francia. Oltre un quarto del totale degli scambi di
merci tra il Regno Unito e l'Europa passa attraverso questo
tunnel su strada e su rotaia.
Circa il 30% di tutte le merci che attraversano il tunnel
sotto la Manica dovrebbe affrontare controlli veterinari e
doganali o essere ritirato se i distributori non saranno stati
preregistrati, ha dichiarato il capo della dogana francese
Rodolphe Gintz. I conducenti stanno ricevendo volantini in
lingua polacca, rumena e baltica per avvertirli dell'obbligo di
preregistrazione, ha detto nel corso di un'audizione al Senato
francese in aprile. "La registrazione rimane l'anello debole",
ha dichiarato Keefe. "Soprattutto dalla parte del Regno Unito,
non viene fatto nulla per incoraggiare gli operatori a
registrarsi al processo di facilitazione doganale".
C'e' poi il ronte del mercato dell'auto. I produttori
europei sono particolarmente vulnerabili ai ritardi e alle
tariffe sulla componentistica che si avrebbero con una Brexit
senza accordo. Carlos Tavares, amministratore delegato del
gruppo Psa, che produce vetture a marchio Peugeot Citroen e
Opel, ha recentemente minacciato di spostare la produzione Opel
Astra dal Regno Unito in Europa se la Brexit rendesse la
produzione non redditizia. Porsche, il marchio di auto sportive
della Volkswagen, ha annunciato ai clienti che i veicoli
ordinati prima della Brexit ma consegnati successivamente
potrebbero essere piu' costosi del 10%.
La casa automobilistica tedesca Bmw ha persino prenotato un
gigantesco aereo cargo Antonov per evitare una potenziale
paralisi che blocchi la Manica. Il Regno Unito e' uno dei
mercati piu' importanti della Bmw e li' l'azienda produce
veicoli Rolls-Royce e Mini. "Vorrei dire tre o quattro cose a
Boris Johnson", ha dichiarato il ceo della Bmw Harald Kruger la
scorsa settimana. "Dovrebbe ascoltare l'economia e ascoltare le
persone, e ... dovrebbe dialogare con l'industria su questo
tema", ha aggiunto. (AGI)
Gin
051241 AGO 19
NNNN
LUNEDÌ 05 AGOSTO 2019 13.06.24
Brexit: aumentano i dubbi su preparazione Ue a un no deal (Wsj) (3)=
(AGI) - Roma, 5 ago. - Inoltre, un no deal, secondo gli
analisti, provocherebbe un contraccolpo sull'economia tedesca
visto che i produttori di automobili tedeschi esportano, ogni
anno, piu' di 12 miliardi di euro in Gran Bretagna. Uno studio
della Bertelsmann Foundation ha calcolato che una Brexit senza
accordo taglierebbe i redditi dei tedeschi di 10 miliardi di
euro. Inoltre, la Germania dovrebbe pagare 4,4 miliardi di euro
in piu' nel bilancio dell'Ue per compensare la perdita dei
contributi britannici, stima Bruegel, un think tank con sede a
Bruxelles.
I paesi piu' vicini al Regno Unito si stanno preparando al
no deal. Il governo irlandese a giugno ha dichiarato che la
crescita economica del paese sarebbe inferiore di 3 punti
percentuali nel primo anno dopo la Brexit. La Francia prevede
una crescita inferiore, con i settori farmaceutico, elettronico
e dell'abbigliamento tra i piu' colpiti. La Danimarca, secondo
le stime del governo, che esporta grandi quantita' di carne
suina e prodotti lattiero-caseari nel Regno Unito, potrebbe
perdere oltre 2 miliardi di euro a causa delle tariffe piu'
elevate. Sia la Danimarca che i Paesi Bassi si aspettano decine
di migliaia di posti di lavoro in meno a seguito di una hard
Brexit. David Frost, il negoziatore britannico di Johnson, la
scorsa settimana a Bruxelles ha ribadito la posizione del primo
ministro: il Regno Unito "il 31 ottobre lascera' l'Ue in
qualsiasi circostanza".
Ma mentre la probabilita' di una Brexit senza accordo
aumenta, molti funzionari europei considerano possibile
un'estensione della deadline. La Gran Bretagna ha chiesto gia'
due volte di cambiare la scadenza della data per i negoziati,
la prima volta dal 29 marzo al 12 aprile e poi ancora al 31
ottobre. "Per ora quello che possiamo fare e' mantenere la
calma e prepararci a tutti gli scenari", ha spiegato un
funzionario coinvolto nei negoziati. "Al posto di una hard
Brexit potremmo decidere di procedere a una nuova proroga. Ma
probabilmente sarebbe l'ultima". (AGI)
Gin
051306 AGO 19
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