VENERDÌ 16 AGOSTO 2019 15.21.52
Con anomalie pressione sanguigna cresce il rischio demenza
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Con anomalie pressione sanguigna cresce il rischio demenza
A incidere e' l'ipertensione durante la mezza eta'
(ANSA) - ROMA, 16 AGO - Avere valori anomali della pressione
arteriosa durante la mezza eta' puo' aumentare la possibilita' di
sviluppare la demenza senile. Proprio per questo mantenere una
pressione sanguigna sana per tutta la vita puo' essere un modo
per aiutare a ridurre il rischio di perdere parte della funzione
cerebrale. E' quanto emerge da uno studio della Johns Hopkins
University che e' stato pubblicato su Jama.
Per arrivare a queste conclusioni sono state analizzate 4.700
persone per 25 anni. Chi aveva l'ipertensione arteriosa durante
la mezza eta' ma anche in eta' anziana aveva il 49% in piu' di
probabilita' di sviluppare la demenza senile rispetto a chi
invece non si trovava in questo stesso stato di salute
cardiovascolare. Il rischio era ancora maggiore (del 62%) tra
chi aveva l'ipertensione nella mezza eta' e poi aveva una bassa
pressione sanguigna in tarda eta'.
I ricercatori hanno considerato come pressione alta qualsiasi
misura superiore a 140/90 millimetri di mercurio (mmHg), mentre
la pressione bassa come inferiore a 90/60 mmHg.
L'ipertensione puo' essere genetica ma puo' anche essere il
risultato di insufficiente esercizio fisico e di una cattiva
alimentazione.
Con l'avanzare dell'eta', la pressione sistolica (la 'massima')
aumenta mentre il pressione diastolica (la 'minima') puo'
diminuire a causa di cambiamenti strutturali nei vasi sanguigni.
Secondo i ricercatori la demenza stessa puo' portare ad un
abbassamento della pressione sanguigna, poiche' puo' interrompere
il sistema nervoso autonomo del cervello. L'irrigidimento delle
arterie puo' anche portare a una bassa pressione sanguigna in eta'
avanzata. (ANSA).
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16-AGO-19 15:21 NNNN
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