GIOVEDÌ 12 SETTEMBRE 2019 11.11.39
BREXIT: LABOUR TORNA A CHIEDERE RIAPERTURA PARLAMENTO =
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BREXIT: LABOUR TORNA A CHIEDERE RIAPERTURA PARLAMENTO =
Polemiche dopo pubblicazione piani di emergenza per 'no deal'
Londra, 12 set. (AdnKronos) - La pubblicazione dei documenti riservati
relativi alla cosiddetta 'Operation Yellowhammer' spingono il Partito
laburista a chiedere nuovamente la riapertura del Parlamento. Per il
ministro ombra laburista per la BREXIT, Keir Starmer, i documenti
confermano i "gravi rischi" che corre Regno Unito in caso un'uscita
senza accordo dalla Ue.
Il governo è stato costretto a rendere pubblici i piani di emergenza
in caso di 'no deal', da una mozione votata dalla Camera dei Comuni
prima della sospensione di cinque settimane, imposta dal premier Boris
Johnson. I documenti 'Yellohammer', che in parte sono pressoché
identici a quelli già rivelati il mese scorso dal Sunday Times,
elencano tutte le emergenze che il Regno Unito si troverebbe ad
affrontare in caso di 'no deal'.
Una BREXIT 'disordinata' potrebbe provocare: una "diminuzione" della
disponibilità di certi alimenti freschi e "minori forniture" di
ingredienti fondamentali; l'aumento dei prezzi alimentari e dei
carburanti; difficoltà di approvvigionamento "fino a sei mesi" per le
forniture di medicinali e dispositivi medici; manifestazioni e contro
manifestazioni in tutto il Regno Unito; attese di oltre due giorni per
i tir provenienti dall'Europa. (segue)
(Mli/AdnKronos)
ISSN 2465 - 1222
12-SET-19 11:11
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BREXIT: LABOUR TORNA A CHIEDERE RIAPERTURA PARLAMENTO (2) =
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BREXIT: LABOUR TORNA A CHIEDERE RIAPERTURA PARLAMENTO (2) =
(AdnKronos) - Il governo ha cercato di sminuire la portata dello
scenario 'catastrofico' descritto nei piani di emergenza, spiegando,
come ha fatto alla Bbc il ministro della Difesa Ben Wallace, che i
documenti indicano solamente cosa potrebbe accadere "se il governo non
facesse nulla". Michael Gove, il sottosegretario responsabile per la
pianificazione in caso di 'no deal', ha annunciato che verranno
pubblicati degli "aggiornamenti" per illustrare "le misure che il
governo ha messo in atto e intende mettere in atto" per mitigare gli
effetti di un'eventuale BREXIT senza accordo.
Nonostante il voto dei Comuni, Downing Street ha invece deciso di non
rendere pubbliche tutte le comunicazioni e la corrispondenza
intercorsi tra Dominic Cummings, il principale consigliere del premier
Johnson, e altri otto consulenti del governo relativi alla decisione
che ha portato alla 'prorogation', la sospensione del Parlamento
voluta dal premier. La richiesta dei Comuni, ha detto Gove, è
"irragionevole e sproporzionata" e "contraria alla legge". Dopo la
decisione della Corte di appello di Edimburgo, che ha definito
"illegale" la chiusura del Parlamento voluta da Johnson, il giudizio
finale sulla vicenda dovrebbe esserci il 17 settembre. Per quella data
è previsto il pronunciamento della Corte Suprema, che prenderà in
esame anche altri ricorsi presentati dalle opposizioni presso i
tribunali inglesi e nordirlandesi.
La sospensione nelle intenzioni di Johnson avrebbe dovuto consentirgli
di evitare che il Parlamento interferisse sulla strategia negoziale
con la Ue, che punta a mantenere viva la minaccia di un 'no deal', per
ottenere da Bruxelles sostanziali cambiamenti all'accordo di recesso
stipulato con l'es premier Theresa May. Nonostante la 'prorogation' il
Parlamento è però riuscito ad approvare a tempo di record la legge
'anti no deal', che impone al premier di chiedere a Bruxelles un
rinvio di 3 mesi della BREXIT, in caso non venga raggiunto un accordo
entro il 19 ottobre.
(Mli/AdnKronos)
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