GIOVEDÌ 05 SETTEMBRE 2019 12.30.30
HONG KONG. PER LE OPPOSIZIONI IL RITIRO DELLA LEGGE NON BASTA
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HONG KONG. PER LE OPPOSIZIONI IL RITIRO DELLA LEGGE NON BASTA
PRESIDENTE XI: PREPARIAMOCI A PROTEGGERE LA SOVRANITÀ DELLA CINA
(DIRE) Roma, 5 set. - Centinaia di persone si sono riunite nella
serata di ieri davanti il Parlamento di Hong Kong, dopo che la
governatrice Carrie Lam ha annunciato il ritiro del disegno di
legge sull'estradizione, all'origine delle proteste che scuotono
la regione autonoma da giugno.
Le opposizioni e il movimento pro-democrazia si sono detti
insoddisfatti della decisione assunta da Lam: "E' troppo poco, e
troppo tardi", il commento di Claudia Mo, deputata
nell'opposizione anti-cinese, che in queste settimane ha
sostenuto i movimenti di piazza. La deputata ha criticato anche
la decisione di Carrie Lam di far condurre l'indagine sulle
presunte violenze commesse dagli agenti dalla Commissione
disciplinare di polizia indipendete (Ipcc): "E' una mossa senza
senso" ha detto Mo, spiegando che i due nuovi membri scelti dalla
governatrice per rinnovare la composizione dell'Ipcc "sono
personalita' vicine a Lam, lo sanno tutti".
L'inchiesta a carico delle forze di sicurezza e' una delle
cinque rchieste avanzate dai movimenti di piazza, che hanno gia'
annunciato nuove iniziative per i prossimi giorni, come riporta
la stampa locale.
Uno dei partiti di opposizione, Demosisto, in una nota chiede
le dimissioni del governo: "Sono tre mesi che il popolo di Hong
Kong lotta duramente. La vera ingiustizia e' che le persone
debbano porre rimedio agli errori del governo". Quindi, prosegue
il partito pro-democrazia e anti-Cina, "il governo, essendo
responsabile di questa situazione, deve dimettersi".(SEGUE)
(Alf/ Dire)
12:29 05-09-19
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GIOVEDÌ 05 SETTEMBRE 2019 12.30.30
HONG KONG. PER LE OPPOSIZIONI IL RITIRO DELLA LEGGE NON BASTA -2-
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HONG KONG. PER LE OPPOSIZIONI IL RITIRO DELLA LEGGE NON BASTA -2-
(DIRE) Roma, 5 set. - Sul piano internazionale, la vicenda di
Hong Kong continua ad approfondire la spaccatura tra Cina e Stati
Uniti. Da un lato la presidente della Camera Nancy Pelosi in un
tweet ha scritto: "Il ritiro della pericolosa legge
sull'estradizione da parte della leadership pro-Pechino di Hong
Kong e' una buona notizia, ma e' necessario fare molto di piu'
per realizzare appieno le legittime aspirazioni del popolo di
Hong Kong".
Quanto a Pechino, il Presidente Xi Jinping, in un discorso ai
membri del Partito Comunista, ha definito Hong Kong, Taiwan e
Macao come "i dossier piu' rischiosi e le principali sfide" a cui
la Cina oggi deve far fronte. Xi ha esortato i suoi alleati di
partito a "tenersi pronti", con l'obiettivo di "vincere qualsiasi
lotta" per garantire il futuro del Partito e la sovranita'
nazionale della Cina. Tanta fermezza negli obiettivi dovra'
essere bilanciata pero', secondo Xi, dalla "flessibilita'" nello
scegliere le "strategie": "elaborate metodi in modo ragionevole",
ha detto.
Dall'inizio delle proteste del movimento anti-Pechino, Pechino
ha sempre denunciato ingerenze esterne volte a destabilizzare i
rapporti tra la Cina e la regione amministrativa autonoma.
Oggi l'agenzia di stato 'Xinhua' ha pubblicato un lungo
articolo in cui, lodando l'impegno con cui la polizia sta facendo
fronte da giugno "a una escalation di violenze", denuncia anche
che le forze di sicurezza sono vittima "di abusi, sabotaggi e
forte discredito".
Nel timore di ritorsioni, vari agenti avrebbero preferito non
fornire il proprio nome. All'agenzia cinese pero' hanno
raccontato che "il livello di aggressione da parte dei
manifestanti registrato a Hong Kong e' il piu' alto degli ultimi
decenni". Ma oltre a questo impegnativo incarico, la polizia -
scrive 'Xinhua' - deve "affrontare anche un crescente clima di
ostilita'".
(Alf/ Dire)
12:29 05-09-19
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