MARTEDÌ 08 OTTOBRE 2019 15.52.20
Brusca, vedova scorta Falcone: Cassazione ci ha tolto un peso
Brusca, vedova scorta Falcone: Cassazione ci ha tolto un peso Domiciliari profonda ingiustizia
Roma, 8 ott. (askanews) - "È una profonda ingiustizia. Brusca non
si è fatto 23 anni di carcere perché ha ottenuto 80 permessi che
ha trascorso con il figlio. Ha avuto tantissimi benefici. Stiamo
parlando di un grandissimo criminale. Mi sembra che queste cose a
volte si vogliano dimenticare perché ha aiutato nelle indagini.
Noi siamo i famigliari, ha distrutto la città di Palermo, c'è
tanta gente che piange ancora i propri morti". Lo ha detto Tina
Montinaro, vedova di Antonio Montinaro capo scorta ucciso insieme
a Giovanni Falcone dalla mafia nella strage di Capaci, in
un'intervista a InBlu Radio, il network delle radio cattoliche
della Cei.
"Brusca ai domiciliari a Palermo - ha aggiunto Tina Montinaro -
non lo vogliamo. Se lo portino a Roma. Ringrazio la Cassazione
che ci ha tolto a me e ai miei figli un peso. Ma ricordiamoci che
Giovanni Brusca tra un anno e mezzo è fuori da libero cittadino.
Ha commesso 140 omicidi e sciolto un bambino nell'acido. Che cosa
significa in questo caso la parola ravvedimento? Non mi riesco a
spiegare perché questa vicenda sia finita così".
"Giovanni Brusca - ha proseguito la vedova del capo scorta di
Falcone - non è né ravveduto né pentito. È inaccettabile, ci
sentiamo per l'ennesima volta mortificati. Vogliamo che lo Stato
sia dalla nostra parte. Dobbiamo dare un segnale affinché le cose
cambino perché la gente non si fida".
"Brusca - ha concluso Tina Montinaro a InBlu Radio - passa tutta
la giornata di permesso con il proprio figlio. Tutti gli altri
figli dei padri uccisi da Brusca per passare un'ora con il
ricordo dei padri devono andare al cimitero. Si devono ricordare
dei danni che hanno fatto alla città di Palermo. Mio marito
andava a lavorare per poche lire al mese e non è più ritornato a
casa. Mio marito non si è ravveduto quella mattina pur sapendo
quali erano i rischi e non l'ha fatto il dottor Falcone. Sono
andati avanti perché ci credevano. Per questo gli uomini del
governo e delle istituzioni si devono passare una mano sulla
coscienza e dire 'no', come ha fatto la Cassazione".
Gci 20191008T155212Z
Nessun commento:
Posta un commento