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sabato 2 novembre 2019

ANSA/ America a un anno dal voto, lo spettro dell'impeachment

SABATO 02 NOVEMBRE 2019 18.18.24

>>>ANSA/ America a un anno dal voto, lo spettro dell'impeachment

ZCZC3573/SXB ONY50091_SXB_QBXB R EST S0B QBXB >>>ANSA/ America a un anno dal voto, lo spettro dell'impeachment Incerto il destino di Trump, ma ai dem manca ancora un leader (di Ugo Caltagirone) (ANSA) - WASHINGTON, 2 NOV - "Uncharted waters", acque inesplorate. L'espressione piu' volte usata e abusata durante la grande crisi finanziaria ed economica degli anni 2000 riecheggia di nuovo in vista delle presidenziali statunitensi del 3 novembre 2020. Perche', ad un anno esatto dal voto, in America regna la piu' assoluta incertezza sul destino di Donald Trump, travolto dall'Ucrainagate. Ma anche su chi tra i candidati democratici prendera' lo scettro che, con esiti diversi, nel 2008 fu di Brack Obama e nel 2016 di Hillary Clinton. Con l'ex vicepresidente Joe Biden in evidente difficolta' e la paladina progressista Elizabeth Warren troppo schierata a sinistra e invisa a Wall Street. La campagna elettorale che si appresta a entrare nel vivo con la stagione delle primarie si preannuncia dunque una delle piu' drammatiche e imprevedibili della storia recente degli Usa, intrecciandosi inevitabilmente con un processo a cui il presidente in carica difficilmente riuscira' a sfuggire. Ora come ora e' infatti difficile pensare che la Camera del Congresso, a maggioranza democratica, alla fine delle indagini non voti gli articoli per la messa in stato di accusa di Trump, rinviandolo al giudizio dell'aula del Senato. Ed e' qui che, fin da ora, si gioca la partita del tycoon: se riuscira' a tenere unito il fronte repubblicano la vicenda dell'impeachment potrebbe diventare per lui il definitivo trampolino di lancio per la rielezione e un boomerang per le aspirazioni democratiche di riconquistare la Casa Bianca. Ma se quel fronte si sfaldera' davanti a prove sempre piu' schiaccianti, allora le chance del tycoon di arrivare alle urne si ridurrebbero al lumicino. Non e' un caso se in casa repubblicana c'e' gia' chi sta lavorando a un piano B. Non se ne parla, ma non si puo' rischiare di restare senza un candidato forte se dovesse cadere Trump. Cosi' dal vicepresidente Mike Pence al senatore Mitt Romney, sono molti i nomi che circolano, compreso quello della ex ambasciatrice all'Onu Nikki Haley. Il destino di Trump e' pero' legato anche ad altri fattori, a partire dall'andamento dell'economia e dei mercati. La sua posizione sara' piu' forte se la locomotiva Usa continuera' a correre cosi' come corre Wall Street, a dispetto delle nubi che si stanno addensando sull'economia globale e che che lasciano intravedere una possibile nuova recessione. I democratici lo sanno bene ma - uniti nella battaglia sui valori da difendere dall'onda del trumpismo - appaiono profondamente divisi sulla strategia da seguire su economia, welfare, tasse. Divisi tra chi cerca di tenere viva l'eredita' di Obama e di tenere unito il Paese e chi vuole una rottura col passato e un cambio di passo deciso. E lo scontro tra le due anime del partito democratico rischia di fare il gioco degli avversari. "Non siamo qui per compiacere qualcuno e io non faccio campagna con l'obiettivo di non urtare la sensibilita' di nessuno", ha ribadito nelle ultime ore una sempre piu' aggressiva Elizabeth Warren, calandosi oramai in quel ruolo di frontrunner che sembra aver definitivamente scippato al moderato Biden, sempre piu' in difficolta' non solo di immagine ma anche di soldi per la campagna. Cosi', con la fine della 'Betomania' che ha portato all'addio di Beto O'Rourke e con l'inconsistenza finora mostrata da candidati come Kamala Harris, il ruolo di anti-Warren e' sempre di piu' di Pete Buttigieg, il sindaco di South Bend partito come il vero outsider del gruppo e sempre piu' popolare tra la gente e in alto nei sondaggi. Ma con la mancanza di un vero leader anche in casa democratica aleggia un piano B. Tutto probabilmente dipendera' da come andranno i primi appuntamenti delle primarie in Iowa e New Hampshire, a febbraio. Se Biden crolla e Warren dovesse decollare, potrebbero essere pronti a scendere in campo personaggi come il tre volte sindaco di New York Michael Bloomberg o il numero uno di Disney Bob Iger. Ma attenzione, alla finestra ci sarebbe anche lei, Hillary Clinton, in cerca di rivincita. (ANSA). CU 02-NOV-19 18:17 NNNN

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