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mercoledì 29 gennaio 2020

CORONAVIRUS, INFETTIVOLOGO: IMPORTANTE ATTENTA PROFILASSI




MERCOLEDÌ 29 GENNAIO 2020 11.19.07


CORONAVIRUS, INFETTIVOLOGO: IMPORTANTE ATTENTA PROFILASSI

9CO1036022 4 CRO ITA R01 CORONAVIRUS, INFETTIVOLOGO: IMPORTANTE ATTENTA PROFILASSI (9Colonne) Roma, 29 gen - Protagonista delle attuali news in ambito salute, il coronavirus sta creando situazioni di allerta e preoccupazioni in tutto il mondo. La mancanza di vaccino obbliga a seguire la via della profilassi ed, in merito, MioDottore ha stilato un vademecum: Evitare i luoghi affollati, in quanto la trasmissione avviene per via aerea; utilizzare mascherine se si sospetta la presenza di soggetti affetti dal virus; coprire bocca e naso con un fazzoletto quando si tossisce o starnutisce; lavarsi spesso le mani con acqua e sapone per almeno 20 secondi; pulire e disinfettare oggetti e superfici contaminate da starnuti o colpi di tosse; evitare di toccare occhi, naso e bocca con mani non lavate; in generale evitare contatti ravvicinati con persone che presentano febbre virale, tosse e mal di gola; qualora si venisse contagiati: restare a casa ed evitare il contatto con altre persone. Giuseppe Moschella, infettivologo di Cuneo, tra gli specialisti del portale spiega che, parlando di tipologie di coronavirus umani, identificati per la prima volta a metà degli anni '60 e chiamati così per via delle punte a forma di corona che si trovano sulla loro superficie, sono stati delineati quattro sottogruppi principali, denominati con le prime quattro lettere dell'alfabeto greco: alfa, beta, gamma e delta. Tra questi, i più comuni sono: 229E (alfa coronavirus); NL63 (alfa coronavirus); OC43 (beta coronavirus); HKU1 (beta coronavirus); MERS-CoV (beta coronavirus che causa la sindrome respiratoria del Medio oriente o MERS); SARS-CoV (beta coronavirus che genera grave sindrome respiratoria acuta o Sars); Romanzo Coronavirus 2019 (2019-nCoV). L'essere umano, in ogni parte del mondo, viene comunemente infettato dai coronavirus umani 229E, NL63, OC43 e HKU1; rare volte può verificarsi che i coronavirus che colpiscono gli animali si evolvano e vadano a contaminare anche l'uomo, diventando così un nuovo coronavirus umano. Tra gli esempi recenti troviamo: 2019-nCoV, SARS-CoV e MERS-CoV. Come tutte le infezioni virali, uno dei primi sintomi dell'infezione da coronavirus è la febbre. È quindi fondamentale tenere monitorata l'ipertermia, soprattutto se nelle ore serali si manifesta con rialzo febbrile oltre i 38°, se compaiono sudorazioni notturne e iperemia del cavo faringeo. La febbre può essere subcontinua con valori bassi al mattino (36.8° - 37.5°) fino a toccare i 38° - 39.5° a fine giornata. Occorre verificare la situazione per almeno cinque giorni e, qualora i valori persistano, rivolgersi al medico di base e - solo dopo la sua diagnosi e sotto il suo consulto - affidarsi ai presidi sanitari per la sorveglianza della patologia con la ricerca di antigeni e anticorpi virali specifici. (red) 291119 GEN 20    

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