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giovedì 26 novembre 2020

Covid: da vaccini a terapie interrotte, ecco effetti su bimbi =

 

GIOVEDÌ 26 NOVEMBRE 2020 14.23.43


Covid: da vaccini a terapie interrotte, ecco effetti su bimbi =

(AGI) - Roma, 26 nov. - Vaccinazioni rinviate, fuga dai Pronto Soccorso anche in situazioni gravi, ritardo diagnostico per patologie in cui il tempo e' prezioso, terapie interrotte in bambini fragili e aumento delle diseguaglianze. Sono gli effetti indiretti della pandemia da SARS-CoV-2 sulla salute e sul benessere generale dei bambini e degli adolescenti a cui si aggiungono, ma non da ultimi, i rischi psicologici e i deficit formativi legati all'isolamento e alla chiusura delle scuole. Uno scenario sul quale si confrontano i pediatri italiani al Congresso Straordinario Digitale della Societa' Italiana di Pediatria (Sip), dal titolo "La Pediatria italiana e la Pandemia da SARS-CoV-2", che si apre domani e in programma sino al 28 novembre. Il piu' importante evento formativo del nostro Paese dedicato a neonati, bambini e adolescenti. "Di per se' il virus ha colpito l'eta' pediatrica meno e in maniera meno grave rispetto agli adulti", afferma il presidente della Sip Alberto Villani. "Dall'inizio dell'epidemia sono stati 43.841 (pari al 3,6 per cento del totale) i casi diagnosticati nella fascia di eta' da 0-9 anni e 105.378 quelli diagnosticati nella fascia 10-19 (8,6 per cento)", aggiunge. Tra i bambini piu' piccoli (da 0-1 anno) gli asintomatici sono piu' di 6 su 10 (64,3 per cento dei casi), piu' di 3 su 10 (32 per cento) i paucisintomatici o con sintomi lievi, solo il 3,4 per cento manifesta sintomi severi. Nella fascia di eta' tra i 2 e i 19 anni gli asintomatici sono piu' di 7 su 10, la restante parte e' paucisintomatica o lievemente sintomatica (rispettivamente: 8,6 per cento paucisintomatici e 15,2 per cento lievemente sintomatici nella fascia 2-6 anni; 10 per cento paucisintomatici e 19,4 per cento lievemente sintomatici nella fascia 7-19). Marginali i sintomi severi in questa fascia di eta' (tra 0,3 per cento e lo 0,4 per cento). Sono stati 8 i decessi registrati da 0 a 19 anni dall'inizio dell'epidemia (Istituto Superiore di Sanita'). Tuttavia, secondo la Sip, la paura di frequentare luoghi sanitari considerati a rischio di contagio, soprattutto nella prima ondata della pandemia, l'impatto improvviso e violento del virus su un sistema sanitario non preparato a questa emergenza e la conseguente necessita' di dirottare il personale medico nei reparti Covid-19 sono all'origine dei danni indiretti arrecati dalla pandemia su tutto il sistema della prevenzione in eta' pediatrica. "A farne le spese sono soprattutto i bambini piu' fragili - spiega Giovanni Corsello, past president della Sip - ovvero quel milione di bambini con patologie croniche complesse che durante le fasi piu' acute della pandemia si sono trovati nella impossibilita' di seguire i controlli previsti, di raggiungere i centri ospedalieri e spesso anche gli ambulatori dei pediatri di famiglia, con conseguenze negative sia sul piano clinico e sia sul piano psicologico". (AGI)Red/Pgi (Segue) 261422 NOV 20 NNNN

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Covid: da vaccini a terapie interrotte, ecco effetti su bimbi (2)=

(AGI) - Roma, 26 nov. - Secondo una survey condotta da SIMGePed, Uniamo e Associazioni amiche di Telethon circa il 40 per cento dei bambini "fragili" ha interrotto i controlli spesso su indicazione stessa dei centri di riferimento, controlli spesso decisivi per evitare complicanze della patologia. Circa una famiglia su tre di fronte a un evento critico acuto del bambino (come una crisi epilettica) ha deciso di non accedere a un servizio di Emergenza, ma di gestirlo in proprio, certamente con molti rischi. A livello complessivo secondo stime Simeup (Societa' Italiana di Medicina Emergenza Urgenza Pediatrica) durante la pandemia il calo medio dell'utenza pediatrica nei Pronto Soccorso e' stato del 40 per cento, con punte dell'80 per cento in alcuni territori. Il minor accesso ai servizi sanitari ha influito sul ritardo diagnostico anche per patologie in cui la tempestivita' della diagnosi puo' essere decisiva per evitare complicanze anche fatali. "Il caso piu' eclatante e' quello dei bambini con diabete 1 per i quali una diagnosi tardiva significa correre il rischio della chetoacidosi, condizione potenzialmente fatale, e del coma", aggiunge Corsello. Secondo la SIEDP (Societa' Italiana Endocrinologia e Diabetologia Pediatrica) il numero di chetoacidosi gravi riscontrate all'esordio del diabete e' passato dal 36 per cento del totale nel periodo pre Covid al 44 per cento durante il lockdown: quasi in un caso su due quindi l'accesso del paziente al pronto soccorso e' stato tardivo, esponendolo a un rischio molto elevato. E ancora, AIEOP (Associazione Italiana Ematologia Oncologia Pediatrica) fa sapere che nel periodo marzo-maggio 2020 a causa del Covid-19 le diagnosi di tumore pediatrico si sono ridotte rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. Sul fronte delle vaccinazioni si e' assistito soprattutto nella prima ondata a una calo delle coperture vaccinali generalizzato. Secondo un'indagine condotta da Sip e Pazienti.it oltre 3 genitori su 10 hanno rinviato le sedute vaccinali dei propri figli per paura del contagio o per la chiusura dei centri vaccinali, con il rischio di una possibile ripresa di patologie infettive prevenibili, quali pertosse, morbillo, meningiti menigococciche. Un problema non solo italiano, perche' sono molti gli Stati che a causa della pandemia hanno interrotto le vaccinazioni. L'Organizzazione Mondiale della Sanita', l'UNICEF e il Gavi hanno stimato che almeno 80 milioni di bambini siano a rischio di contrarre malattie prevenibili con le vaccinazioni in seguito alla pandemia. Secondo i dati preliminari OMS-Unicef relativi ai primi 4 mesi dell'anno, per la prima volta dopo 28 anni, si e' verificato a livello globale un calo sostanziale del numero di bambini che hanno completato le 3 dosi di vaccino contro difterite, tetano e pertosse (DTP3). (AGI)Red/Pgi 261422 NOV 20 NNNN

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