GIOVEDÌ 05 AGOSTO 2021 14.05.09
LIBANO. IL RICERCATORE: NON SIATE PARIGI, SANZIONATE BANCHE E POLITICI
DIR1024 3 POL 0 RR1 N/POL / DIR /TXT LIBANO. IL RICERCATORE: NON SIATE PARIGI, SANZIONATE BANCHE E POLITICI NIZAR GHANEM: COME PER ESPLOSIONE BEIRUT, GENTE CHIEDE GIUSTIZIA (DIRE) Roma, 5 ago. - "A Beirut ieri, a migliaia hanno sfilato per chiedere verità sull'esplosione al porto della capitale. A un anno di distanza ancora non si sa nulla, mentre il parlamento continua a negare ai magistrati la possibilità di interrogare ministri e parlamentari sospettati di coinvolgimento, garantendo loro l'immunità". A parlare con l'agenzia Dire è Nizar Ghanem, ricercatore del think tank Triangle e attivista libanese, tra i fondatori del movimento 'You Stink' che nel 2015 portò in strada migliaia di persone per contestare la cattiva gestione dei rifiuti a Beirut. Quelle proteste divennero in fretta occasione per invocare le dimissioni del governo, il rinnovo della classe politica e il superamento del sistema confessionale nelle istituzioni, tutte riforme che i libanesi ancora attendono, e Ghanem non ha rinunciato a lavorare per ottenerle: ieri c'era anche lui in strada a protestare e ha visto il gruppo di manifestanti che hanno tentato di forzare il cordone della polizia per entrare nel palazzo dell'Assemblea nazionale. "Sono state lanciate pietre e molotov, gli agenti hanno risposto coi lacrimogeni" racconta il ricercatore, aggiungendo che questi episodi sono ormai "la normalità". Secondo la Croce Rossa, citata dai media internazionali, ieri a Piazza dei Martiri sono stati feriti numerosi manifestanti. Sull'esplosione di un anno fa, in cui hanno perso la vita oltre 200 persone, il ricercatore racconta: "Circolano tante teorie sul perché ci fossero quasi 3.000 tonnellate di nitrato d'ammonio stipate nel centro della capitale. C'è chi accusa gli Hezbollah", il potente partito sciita alleato del presidente siriano Bashar Al-Assad. La tesi è che quel nitrato facesse parte delle scorte usate per riempire i "barili bomba", gli ordigni artigianali che l'aviazione siriana avrebbe impiegato nel conflitto siriano. Diverse organizzazioni per i diritti umani sostengono che Damasco, nel corso degli attacchi, non avrebbe fatto distinzione tra combattenti e civili, uccidendone a migliaia.(SEGUE) (Alf/Dire) 14:04 05-08-21 NNNN
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